La decrescita modello Emiliano
Lavvocatura della Corte di giustizia europea dà il via libera alle trivellazioni marine con più permessi di ricerca rilasciati dallo stato a un operatore. Ma il governatore della Puglia Michele Emiliano intende contrastare con fermezza questa decisione, che riguarda unazienda australiana, la Global Petroleum, che dal 2013 ha presentato allItalia quattro domande tra Bari e Brindisi. Secondo Emiliano le ricerche pregiudicherebbero lecosistema con impatto negativo su turismo e pesca. Ma le ricerche offshore che in Italia sono iper-regolamentate non hanno certo lo stesso impatto dell Ilva . Il fronte No triv vede da anni Emiliano tra i suoi capi, così come aveva cavalcato londa No Tap contro lapprodo a San Foca del gasdotto transadriatico che ha origine in Azerbaigian. Più che la spiaggia salentina oggetto della protesta fu la salvaguardia di alcune decine di ulivi, ricollocati altrove dalla Snam. Contro le trivelle un referendum fu proposto nel 2015 dai consigli regionali di Puglia, Sardegna, Veneto, Basilicata, Abruzzo, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise; lanno dopo la consultazione fallì per mancanza di quorum (votò il 31,2 degli aventi diritto).
La decrescita modello Emiliano
Lavvocatura della Corte di giustizia europea dà il via libera alle trivellazioni marine con più permessi di ricerca rilasciati dallo stato a un operatore. Ma il governatore della Puglia Michele Emiliano intende contrastare con fermezza questa decisione, che riguarda unazienda australiana, la Global Petroleum, che dal 2013 ha presentato allItalia quattro domande tra Bari e Brindisi. Secondo Emiliano le ricerche pregiudicherebbero lecosistema con impatto negativo su turismo e pesca. Ma le ricerche offshore che in Italia sono iper-regolamentate non hanno certo lo stesso impatto dell Ilva . Il fronte No triv vede da anni Emiliano tra i suoi capi, così come aveva cavalcato londa No Tap contro lapprodo a San Foca del gasdotto transadriatico che ha origine in Azerbaigian. Più che la spiaggia salentina oggetto della protesta fu la salvaguardia di alcune decine di ulivi, ricollocati altrove dalla Snam. Contro le trivelle un referendum fu proposto nel 2015 dai consigli regionali di Puglia, Sardegna, Veneto, Basilicata, Abruzzo, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise; lanno dopo la consultazione fallì per mancanza di quorum (votò il 31,2 degli aventi diritto).