Europee

Comunali

regionali

Domande Frequenti
  • Il 2024 è un anno caratterizzato da numerosi appuntamenti elettorali. In calendario elezioni Comunali, Regionali ed Europee. Le elezioni Regionali si sono già svolte dall'inizio dell'anno ad oggi in Sardegna, Abruzzo e Basilicata. Si terranno in Piemonte l'8 e 9 giugno. È la stessa data delle elezioni per il Parlamento europeo e per il voto in oltre 3 mila Comuni (compresi alcuni capoluoghi come Firenze, Bari, Bergamo, Avellino, Cagliari).

  • Per poter votare alle elezioni è necessario avere la cittadinanza italiana e avere compiuto 18 anni.
    Per il Comune, oltre ai cittadini italiani maggiorenni, possono votare anche i cittadini di uno Stato membro dell'Unione europea residenti nel comune in cui si svolgono le elezioni, che presentino istanza al Sindaco entro 40 giorni dalle elezioni. Alle Europee possono votare i cittadini residenti nei Paesi membri dell'Unione che siano iscritti nell'apposita lista elettorale del comune italiano di residenza; la richiesta deve essere presentata nei 90 giorni prima delle elezioni.

  • Di regola, chiunque sia elettore può ricoprire cariche elettive, ovvero possono candidarsi alle elezioni tutti i cittadini italiani che hanno compiuto 18 anni. Esistono delle eccezioni in base al tipo di consultazione elettorale. Per esempio, per essere eletti alla Camera bisogna aver compiuto 25 anni mentre al Senato ne servono almeno 40. L'età minima per essere eletto al Parlamento europeo è di 25 anni.

  • Esistono diversi tipi di consultazioni. Anzitutto, ci sono le elezioni amministrative (che possono essere Comunali, Provinciali e Regionali, ciascuna con le sue regole). Poi ci sono le elezioni Politiche per scegliere deputati e senatori. Ad un livello superiore, ci sono le elezioni per il Parlamento europeo. Esistono poi i referendum, che possono essere di tipo abrogativo (per le leggi ordinarie) o confermativo (per quelle costituzionali).

  • Le prime elezioni Politiche in Italia si tennero domenica 18 e lunedì 19 aprile 1948. Si votò per il Senato e la Camera dei deputati. Il 2 giugno 1946 il popolo italiano era già andato alle urne per scegliere la forma istituzionale da dare al paese, decidendo tra monarchia e repubblica. La repubblica vinse con 12.718.641 voti a favore contro i 10.718.502 voti ottenuti dalla monarchia.