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Elezioni europee, il Pd: "Abbiamo vinto noi, risultato straordinario"

I big riuniti al Nazareno celebrano il trionfo. I risultati danno il Partito democratico a più del 40%, staccato di venti punti dal M5s. Renzi: "Vittoria storica, commosso e determinato"

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ROMA -"Abbiamo vinto. Premiato il governo. Nuova spinta alle riforme". Il vicesegrario dem Lorenzo Guerini, telegrafico, commenta a caldo il trionfo del Pd alle elezioni europee. ll partito del premier Matteo Renzi ha conquistato più del 40% dei voti, un record storico, il miglior risultato di sempre secondo le proiezioni di Ipr marketing per Rai. Un risultato che, con il passare delle ore e delle sezioni scrutinate, si consolida al punto da diventare inattaccabile. E che porterebbe il Pd a diventare il primo partito del gruppo S&D (Socialisti e democratici europei), con 31 seggi all'Europarlamento, contro i 27 della Spd tedesca.

Alla fine, la campagna elettorale di Renzi, che ha diffuso ottimismo e puntato sulle parole "fiducia" e "speranza", ha avuto la meglio sulle urla e le minacce di Beppe Grillo, che scende a poco più del 20%. Il Pd infligge dunque ai Cinque Stelle un distacco di ben venti punti e il Movimento ottiene un risultato molto inferiore alle aspettative e di sicuro non sufficiente a porre in discussione la stabilità del governo. E così, quella che doveva essere la resa dei conti fra Pd e M5s, si è trasformata in un'iniezione di fiducia da parte degli italiani nei confronti del partito guidato dal premier. E del lavoro fin qui svolto dall'esecutivo, come sottolinea il vicesegretario dem Debora Serracchiani. Forza Italia arriva solo al terzo posto, attestandosi attorno al 16%, cosa che però potrebbe mettere in crisi il patto sulle riforme siglato tra Renzi e Berlusconi.

Mentre il presidente del Consiglio segue i risultati a palazzo Chigi, dove è arrivato poco dopo le 23, a mezzanotte lo stato maggiore del partito brinda al Nazareno. E, intorno all'una, anche il premier-segretario si unisce ai festeggiamenti. Ma non interviene, preferisce rimandare la conferenza stampa alla mattina seguente. Si limita a ringraziare gli elettori con un tweet:
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Serracchiani è la prima a commentare: "Se il risultato che stiamo ricevendo è confermato, è straordinario sia come partito in Ue sia come partito di governo. E premia il lavoro fin qui svolto dall'esecutivo". Guerini continua: "Il M5S non sfonda anzi in parte arretra. Questa è la valutazione politica da fare. In questi giorni si è parlato di 'testa a testa', mentre dai dati emerge una grande distanza dal Pd che aumenta notevolmente. Questo è l'elemento fondamentale" (video). Un risultato, dunque, "al di là delle più rosee aspettative", prosegue il vicesegretario, che dà una forza ulteriore al governo e al Pd. Si tratta "di un grande incoraggiamento, viene confermato che il Pd è il motore del cambiamento. Noi continueremo a governare il Paese e lo faremo bene". Altro che voto anticipato, quindi, "i cittadini - aggiunge Guerini - ci chiedono di andare avanti".  In vista della presidenza italiana dell'Ue, spiega: "Il voto di oggi dà una chiara direzione all'esigenza di cambiare verso anche in Europa".  E conclude lanciando una sfida al leader dei Cinque Stelle: "Grillo via? Adesso vediamo se è coerente".

A seguire Maria Elena Boschi: "E' un segnale chiaro, c'è fiducia del Paese nell'azione di riforma di questo governo e fiducia nel Pd". Un concetto ribadito più tardi anche da Marianna Madia, che però sgombra il campo da 'paragoni impropri': "Il Pd come la Dc? No, il Pd non si può paragonare a nulla, è qualcosa di nuovo".
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E anche Gianni Pittella, già vicepresidente dell'Europarlamento, afferma: "Il Pd è la diga italiana al populismo italiano ed europeo". Mentre il sottosegretario Graziano Delrio twitta:
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Una vittoria così schiacciante, che riceve anche la benedizione del presidente Usa Barack Obama (secondo fonti della Casa Bianca "il voto rafforza la stabilità dell'Italia"), potrebbe ricomporre anche le divisioni interne al partito. E la foto di gruppo del Pd in sala stampa al Nazareno sta a dimostrarlo: ci sono i vicesegretari Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani, ci sono i capigruppo di Camera e Senato, c'è tutta la segreteria dem e poi ci sono bersaniani, giovani turchi, la minoranza insomma. Tutti insieme a condividere il trionfo.
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Non a caso Guerini annuncia una riorganizzazione interna: "Giovedì faremo la Direzione per l'analisi del voto e poi ci sarà l'assemblea  per definire la nuova segreteria, il nuovo presidente del partito e far partire un'ulteriore spinta del Pd al governo".

C'è un primo dato anche sulle preferenze: Renato Soru è il candidato del Pd più votato nelle Isole. L'ex governatore della Sardegna vola sopra le 64.000 preferenze, scavalcando anche la capolista Caterina Chinnici. Va ricordato che nel collegio Isole, la Sardegna non era mai riuscita a far "passare" un suo candidato.

Fra le donne, la più votata è stata la capolista del Pd al Centro Simona Bonafè con 278.954 voti, prima del suo partito. Recordmen di preferenze, infine, Matteo Salvini della Lega e Raffaele Fitto di Forza Italia.