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L’intervento intende restituire un’immagine dello stretto legame tra produzione letteraria e dimensione epistolare nel Cinquecento a partire dall’analisi dalle missive di Annibal Caro. Pur restringendo il campo alle lettere del solo... more
L’intervento intende restituire un’immagine dello stretto legame tra produzione letteraria e dimensione epistolare nel Cinquecento a partire dall’analisi dalle missive di Annibal Caro. Pur restringendo il campo alle lettere del solo biennio 1543-1544, quando l’autore viaggia tra Italia, Francia e Belgio, il carteggio conserva traccia di una solida consuetudine allo scambio, effettivo o solo promesso, di opere perlopiú ancora in fieri tanto sue quanto dei suoi corrispondenti, attivi in alcuni dei maggiori centri culturali del Rinascimento italiano. In questa prospettiva, il contributo propone l’analisi di due lettere nello specifico: i num. 219 e 227 dell’edizione corrente. In particolare la prima, inviata a Benedetto Varchi a Firenze nel marzo 1544, presenta una situazione testuale interessante che lo studio prende in esame, interrogandosi sui risultati della collazione tra la forma tràdita dal codice autografo (F) e quella assunta nel copialettere parigino (P).
Il contributo intende esaminare la produzione epistolare di Paolo Giovio in rapporto agli avvenimenti della storia a lui contemporanea. L’obiettivo è quello di indagare come tali vicende incidano sulla fisionomia della sua comunicazione... more
Il contributo intende esaminare la produzione epistolare di Paolo Giovio in rapporto agli avvenimenti della storia a lui contemporanea. L’obiettivo è quello di indagare come tali vicende incidano sulla fisionomia della sua comunicazione privata, diversamente da ciò che accade nella loro rielaborazione in sede storiografica. L’attenzione è principalmente rivolta alle relazioni con la corte di Francesco I, a partire dalla corrispondenza con Rodolfo Pio da Carpi, nunzio pontificio in Francia.
Il corpus delle opere di Torquato Tasso è noto agli studiosi per il particolare intreccio tra l’espressione emblematica e sofferta della stagione di fine Cinquecento e la serie di ipoteche filologiche che, al netto dei ripensamenti... more
Il corpus delle opere di Torquato Tasso è noto agli studiosi per il particolare intreccio tra l’espressione emblematica e sofferta della stagione di fine Cinquecento e la serie di ipoteche filologiche che, al netto dei ripensamenti autoriali, rendono ancora difficile sciogliere la questione testuale della maggior parte degli scritti tassiani. Esemplare è la situazione precaria in cui giace la sterminata produzione di rime e di lettere, con un testo che – salvo rari casi – è stato fissato tra la metà e la fine dell’Ottocento dalle edizioni allestite rispettivamente da Angelo Solerti e da Cesare Guasti, ancora di riferimento negli studi.
A partire da questo quadro, l’intervento intende riflettere sulle soluzioni che il portale Tasso Online offre per una diversa messa a fuoco degli intricati problemi filologici e interpretativi che caratterizzano il caso tassiano, in direzione di nuove edizioni critiche. In particolare, nella prima parte, si ragionerà sui nuovi affondi possibili nella tradizione delle rime, grazie a schedature che hanno restituito una mappatura dell’intera produzione lirica tassiana, manoscritta e a stampa, consentendo di approfondire la formazione delle sillogi autoriali. In seconda istanza, sarà presa in esame la complessa tradizione delle lettere tassiane, contraddistinta da diversi gradi di autorialità, che lo strumento digitale permette di attraversare, offrendo una solida base per la costruzione di un nuovo testo critico.
L’exposé se concentre sur riche épistolaire de Paolo Giovio et sur l’examen d’un interlocuteur en particulier : Rodolfo Pio de Carpi, qui représente en quelque sorte un cas autonome dans l’univers des correspondantes. Nonce apostolique en... more
L’exposé se concentre sur riche épistolaire de Paolo Giovio et sur l’examen d’un interlocuteur en particulier : Rodolfo Pio de Carpi, qui représente en quelque sorte un cas autonome dans l’univers des correspondantes. Nonce apostolique en France à la demande de Paul III, Carpi peut en effet être considéré à la fois comme un « intermédiaire » avec l’environnement français et un « confident » , selon la distinction purement conventionnelle que nous choisissons d’adopter ici.
La communication épistolaire avec Carpi est analysée sur le plan formel, en examinant la manière dont il joue différents rôles de temps en temps : de porte-parole de la pensée de Giovio auprès la cour du roi de France à informateur des avis de la même cour en ce qui concerne ses écrits, à, finalement, ami et confident. Il sera intéressant de noter comment ces différentes dimensions correspondent à un changement de ton et de registre de la prose épistolaire (de l’officiel à l’officieux et vice-versa); une différence qui peut parfois se produire au sein d’une même lettre.
Ensuite, on passe à une réflexion sur le contenu des lettres, dont on peut constater que l’objet privilégié de la conversation est la pension qui avait été promise à Giovio en France, lorsqu’il avait rencontré le roi François Ier en personne à Marseille à l’occasion du mariage entre le futur Henri II et Catherine de Médicis (1533). Giovio insiste en effet et insistera longtemps pour obtenir le paiement de ce bénéfice, bien qu’en vain. Ce demande « matérielle » , ainsi que celle, attestée dans la même correspondance avec Carpi, d’une « mule boiteuse » (c’est-à-dire un cadeau) à Charles Quint, elles sont toujours liées, par Giovio lui-même, à la rédaction des 'Historiae' et peuvent ouvrir la voie à plusieurs considérations.
En vérité, l’objectif est d’interpréter l’expérience épistolaire de Giovio, le témoignage de son spécifique manière de communiquer avec l’ « autre » , comme le miroir d’une condition qui transcende l’individu et embrasse plutôt l’activité d’un nombre considérable de protagonistes de la période des guerres d’Italie.
ciclo di seminari "Lo stato dell'arte". I dottorandi del DISU raccontano la loro ricerca, Università della Calabria, 4 marzo 2021
Lettere di Torquato Tasso e di interesse tassiano della Biblioteca Civica 'Angelo Mai' studio, riproduzione digitale, pubblicazione online nel sito www.archilet.it
L’intervento propone lo studio dell'epistolario di Paolo Giovio in una prospettiva d’indagine che mira a definire le specificità della vocazione trattatistica palesata da alcuni testi che ne compongono il corpus. S'intende riflettere... more
L’intervento propone lo studio dell'epistolario di Paolo Giovio in una prospettiva d’indagine che mira a definire le specificità della vocazione trattatistica palesata da alcuni testi che ne compongono il corpus. S'intende riflettere sull’origine, sulla forma e sugli obiettivi di una simile attitudine, approfondendo in particolare i suoi esiti nell’ambito del dibattito teorico-letterario del tempo.
Soprattutto nelle lettere del ventennio 1520-40 è spiccatissimo l’interesse del Giovio per il versante storiografico e per gli avvenimenti e i protagonisti del contesto storico-politico a lui contemporaneo, tutto in concomitanza con il grande impegno profuso nella stesura delle 'Historiae'. Questo si manifesta spesso a livello epistolare attraverso dettagliati resoconti, brillanti previsioni, lunghe e complesse riflessioni che travalicano il limite della lettera, approdando a dissertazioni di una scientificità tale da rientrare in una dimensione – certo latamente – trattatistica. Proprio come conseguenza diretta di questa consuetudine nasce il testo su cui l’intervento intende soffermarsi in maniera più distesa: una missiva inviata a Girolamo Scannapeco attorno alla metà degli anni Trenta [Giovio, Lettere, 60], in cui il gusto gioviano per la forma trattato approda al piano più strettamente letterario, discutendo la sua personalissima teoria del genere biografico.
Esiste, dunque, il genere “lettera-trattato”? Ragionando in questa direzione, l'intervento vuole dimostrare come le teorie gioviane affidate all’epistolario, a fronte anche del suo statuto ibrido a metà tra pubblico e privato, abbiano una notevole risonanza presso il circolo intellettuale coevo. La riflessione si concentra, nel caso specifico, sull’influsso esercitato dalla teorizzazione della biografia, che Giovio incastona tra le pagine della lettera allo Scannapeco, sulla prima edizione delle 'Vite' vasariane.
Un’indagine approfondita e criticamente aggiornata sul carteggio di Paolo Giovio, prezioso bacino di legami e contatti culturali, rappresenta una via d’accesso preferenziale allo studio delle complesse dinamiche che caratterizzano il... more
Un’indagine approfondita e criticamente aggiornata sul carteggio di Paolo Giovio, prezioso bacino di legami e contatti culturali, rappresenta una via d’accesso preferenziale allo studio delle complesse dinamiche che caratterizzano il pieno Cinquecento.
Appare oggi necessario far interagire con il panorama descritto dalle lettere gioviane che costituiscono la prima e unica edizione critica dell’epistolario [Ferrero 1956-58] l’apporto di svariate altre epistole, edite singolarmente dopo quella pubblicazione oppure ancora inedite e rintracciate in diversi archivi e biblioteche, italiani ed esteri. È proprio il carteggio a fornire, di fatto, le più interessanti informazioni riguardo alle relazioni talvolta insospettate che Giovio coltiva con i suoi contemporanei, spesso esponenti di spicco della realtà del tempo. La risistemazione di questi documenti offre dunque la possibilità di analizzare la natura e gli sviluppi di alcuni legami e di districarne gli intrecci, finora rimasti perlopiù nell’ombra, fatta eccezione per alcuni sporadici affondi [Minonzio; Moreno; Zimmermann]. In accordo con gli stravolgimenti propri della biografia del Giovio, caratterizzata da una straordinaria mobilità e da un’altrettanto straordinaria capacità di partecipazione vivace alle attività dei circoli intellettuali con cui di volta in volta entra in contatto, i corrispondenti fanno capo ad ambiti e ambienti differenti, permettendo alla ricerca di occuparsi di una panoramica piuttosto ampia, in grado di coinvolgere i maggiori centri culturali attivi e di contribuire alla ricostruzione di quei contesti, entrando nel loro vivo attraverso la prospettiva interna di un interprete trasversale.
Il contributo propone alcune considerazioni sulle due raccolte epistolari curate da Dolce per Giolito nel Cinquecento, con attenzione limitata a specifiche sezioni: da una parte il blocco di testi petrarcheschi volgarizzati per la... more
Il contributo propone alcune considerazioni sulle due raccolte epistolari curate da Dolce per Giolito nel Cinquecento, con attenzione limitata a specifiche sezioni: da una parte il blocco di testi petrarcheschi volgarizzati per la raccolta delle Epistole (1548) e dall’altra le missive di Annibal Caro inserite tra le famose Lettere di diversi (1554). L’intervento mirerà all’analisi soprattutto contenutistica dei testi in ottica comparativa, per riflettere sul se e sul come la prima esperienza influisca sulla seconda, tenendo sempre presente il ruolo centrale della stamperia giolitina nell’ambiente culturale in cui opera, il ruolo autoriale del poligrafo e le implicazioni sottese a qualsiasi scelta che questi compie nella fase di allestimento di una stampa. L'obiettivo sarà quello di valutare il peso del modello epistolare petrarchesco nella definizione del genere del libro di lettere nel Cinquecento e in che misura questo peso sia da attribuire al ruolo culturale giocato dalla mediazione del Dolce.
Seminario Geografia e Letteratura. Giornate dottorali del Centro Pio Rajna, Roma, Villa Altieri, 28 febbraio-1° marzo 2019
Università della Calabria, 9-10 e 22-24 maggio 2023
Research Interests:
Colloque international. Marseille 7 avril - Aix-en-Provence 8 avril 2022
Research Interests:
Série de Séminaires: Aix-Marseille Université, 6 et 11 avril 2022
L’accesso alle carte private può fornire la giusta chiave per aprire lo scrittoio di un autore e offrire al lettore l’opportunità, come ricordava Pio Rajna, di porsi alle sue spalle, «spiandolo in ogni suo atto» [RAJNA 1998]. La... more
L’accesso alle carte private può fornire la giusta chiave per aprire lo scrittoio di un autore e offrire al lettore l’opportunità, come ricordava Pio Rajna, di porsi alle sue spalle, «spiandolo in ogni suo atto» [RAJNA 1998].
La possibilità di osservare da vicino il laboratorio dell’autore sarà ancora più utile per comprendere alcune delle fasi cruciali dell’evolversi di un pensiero politico, elemento che spesso influenza la sua stessa produzione letteraria. D’altro canto, qualsiasi materiale documentario e non necessariamente letterario – come diari o carteggi, appunti o zibaldoni – offre, anche se da un punto di vista del tutto soggettivo e personale, la temperatura del contesto sociale, culturale e politico in cui un autore, non di rado senza conflitto, vive e scrive.
Il panel intende proporsi come luogo d’indagine delle varie relazioni intercorse tra il documento intimo e la sua rimodulazione letteraria – che si tratti di testo lirico o di romanzo, di pièce teatrale o di libretto d’opera, di testo giornalistico o di fumetto – dal XVI secolo sino ai giorni nostri, secondo le seguenti direttrici:
- scarto o ripresa della riflessione politica nel passaggio da testo privato a testo pubblico;
- escamotages retorici, filtri ironico-satirici e meccanismi di censura e autocensura;
- evoluzione del pensiero di un singolo autore in opere successive, sostenuta e supportata da scritti privati.
Aix-Marseille Université, 28-29 juin 2021
Convegno di Studi dedicato a Virtù, vizi e passioni in Torquato Tasso, organizzato dal Prof. Maiko Favaro (Sapienza Università di Roma), già vincitore del "Premio Tasso", a cui il Centro di Studi Tassiani ha dato il suo patrocinio. Il... more
Convegno di Studi dedicato a Virtù, vizi e passioni in Torquato Tasso, organizzato dal Prof. Maiko Favaro (Sapienza Università di Roma), già vincitore del "Premio Tasso", a cui il Centro di Studi Tassiani ha dato il suo patrocinio.
Il Convegno si terrà presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza Università di Roma (Aula IV), nei giorni 12-14 giugno, e potrà essere seguito anche a distanza.
Research Interests:
Colloque international.  7-8 avril 2022