blues di periferia

Chi siamo? Solo dei menestrelli da tastiera, non connessi con la modernità, sempre senza campo e tacche sul cellulare, incastrati tra app digitali e funzioni widget.

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Siamo passi leggeri e claudicanti come quelli della Magnani.

Vediamo le buche della città e ci abituiamo alla loro presenza…Non vogliamo che le tocchiate più. Ci danno le  stesse emozioni di un viaggio in 3D.

Viviamo tra nuove forme d’arte e rumori diffusi dalle buche stradali della capitale, sentiamo cosi, nuovi suoni urbani. 

Non apprezzate il nuovo scenario/suono metropolitano? Siete degli ingrati!

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Per fare la rivoluzione serve felicità….

e prima o poi copriremo le loro buche….spazzeremo via le loro responsabilità

cosi è, cosi è stato,cosi non sarà in eterno!

Sono candidato alla regione lazio 2018

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Profilo di me stesso:

Sono #Roberto Catracchia

57 primavere e della mia famiglia non parlo, può fregare a qualcuno? Faccio due attività per campare come tutti . Lavoro come autista e sono un op. turistico e presidente della onlus turismo sociale U17.  Non vi parlo di 40 anni di militanza politica e sociale per non annoiarvi.

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Di cosa vado fiero? di aver lottato con tanti e di aver visto troppi lamentarsi e dare il proprio consenso per paura…ai  signori del momento.

Ho fatto politica ne vado fiero, e non ho scelto la tecnica del mestiere, ma l’idea che la società va trasformata e non accettata in sè.

Mi candido alla regione Lazio “per aprirne i cassetti” e far emergere, storture e enormi possibilità volutamente negate a favore dei lavoratori, disoccupati e cittadini senza potere.430428_107313266094305_1264664664_n

Con Potere al Popolo abbiamo  un metodo da attuare:  Condividere e decidere atti e leggi attraverso consultazioni territoriali e non in modo burocratico. Secondo siamo consapevoli della  nostra profonda conoscenza della  macchina istituzionale.

Riteniamo necessario che dietro ogni porta del potere, bussando e  urlando per i propri diritti; ci sia periodicamente la presenza di movimenti per premere sui decisori del momento. Per organizzare in ogni piazza e in ogni città e quartiere della regione, un minimo di dignità per tutti…

Abbiamo fame di futuro…abbiamo la determinazione di ribaltare strada per strada questo presente liquido e soffocante.  Il nostro gps? La costituzione italiana, il nostro antifascismo, la voglia di  fare insieme un lungo cammino, irto di ostacoli, ma pazienti e  sicuri che venceremos!

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Regione lazio 2018

Regione lazio :

 Da anni…Continua il furto dell’acqua pubblica, esplodono i costi delle bollette, aumentano le spese per Sanità, Scuola pubblica e servizi sociali.  Prima la Polverini poi Zingaretti, e adesso la Raggi  sono stati eletti per fare i liquidatori degli enti locali? Nei trasporti pubblici ad esempio (da anni in parte già privatizzati)  continuano i tagli alle percorrenze giornaliere dei bus atac- Si calcola solo nell’ultimo anno che sono saltate 10 milioni di km di percorrenze …

Con POTERE AL POPOLO…per ridare dignità a lavoratori e cittadini senza potere!

povero-fornero1Potere al popolo fa la differenza! Noi ripartiamo dal protagonismo popolare: Il referendum del 2011 è stato violato dalla regione in spregio alla volontà popolare, la legge in vigore è boicottata per fare guadagnare agli azionisti privati circa 50 milioni l’anno. Quel illegittimo utile lo paghiamo noi. La norma voluta da zingaretti non è stata attuata. È abbiamo d’estate siccità e caro bollette tutto l’anno per ogni famiglia della nostra città e della nostra regione.

Le leggi sui servizi pubblici essenziali dopo il referendum vietano nella sanità, nei trasporti, eccetera, l’utile di impresa e nonostante ciò, con il decreto madia il governo regala ai privati aziende pubbliche. I lavoratori dei servizi non prendono lo stipendio regolarmente, aumentano i licenziamenti e i capitali e gli utili fuggono all’estero. Ricordiamo inoltre che nella nostra città la Sindaca non ripubblicizza l’acqua e non usa gli utili per dare servizi alla città.

 

27073336_10156068633520970_7477906097471240123_nNella sanità centinaia di migliaia di cittadini della regione non possono curarsi mentre le cliniche private e le scuole private ricevono fior fiore di finanziamenti pubblici.
Noi facciamo la differenza!

Solo con la ripresa di un controllo economico e democratico delle grandi aziende dei servizi, si ridà ossigeno alle casse pubbliche per  centinaia di milioni, solo con comitati di controllo popolare del debito, si potrebbero sottrarre al malcostume i denari negati per far funzionare i servizi pubblici. Solo con un controllo popolare della qualità dei servizi si potrebbe monitorare la spesa istituzionale e combattere i parassitismi e le procedure occulte e discrezionali della cosa pubblica.

Potere al popolo: lo dice la costituzione all’art 3; “…rendere effettiva la partecipazione dei lavoratori alla direzione del paese…” 

 

le Befane di Potere al Popolo

 

 Di seguito il video you tube delle nostre befane alla ricerca della fornero,dini,sacconi,renzi per le vie di roma e donargli un pò di carbone..

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Tanto per iniziare · l’abolizione della “riforma” Fornero e della legge Sacconi Legge 122/2010 che ha istituito incremento AdV Aspettativa di Vita. Noi proponiamo:

· un trattamento pensionistico dignitoso, proporzionato all’ultimo salario percepito;

· il diritto alla pensione a 60 anni di età o a 35 anni di contributi per tutti;

· l’adeguamento delle pensioni minime al reale costo della vita, per una vecchiaia dignitosa;

· l’introduzione di un minimo di pensione, con 15 anni di contributi, compresi i contributi figurativi;

· l’introduzione per le pensioni future di un massimo di pensione e di cumulo dei trattamenti pensionistici a 5.000 euro lordi mensili;

· soppressione delle Casse previdenziali private e riconduzione nella gestione INPS della previdenza dei lavoratori ordinisti.

PROGRAMMA ( per brevità sul programma c’è solo il titolo…qui contenuti e proposte.) L’attacco al lavoro in questi anni è stato sistematico. Si è rivolto contro le persone al lavoro, contro chi, avendo lavorato tutta una vita, si è visto togliere il diritto ad una pensione certa e dignitosa, contro le disoccupate e i disoccupati. Le “riforme” previdenziali che si sono succedute, dalla Dini alla Fornero, hanno ridotto notevolmente l’ammontare dell’assegno pensionistico, ed hanno aumentato continuamente l’età pensionabile. In particolare gli effetti della legge Fornero e della legge 122 / 2010 ( AdV) sono stati violentissimi per tutti i soggetti coinvolti: per i lavoratori che non ce la fanno a continuare a lavorare in età avanzata, per le donne su cui grava ingiustamente il doppio carico del lavoro produttivo e riproduttivo; per i giovani che trovano un nuova barriera nell’accesso al lavoro dalla forzata permanenza degli adulti/anziani.

Negli ultimi tre anni gli occupati ultracinquantenni sono aumentati di 1 milione, mentre i contratti precari sono aumentati di 500mila unità e le ore lavorate si sono sempre ridotte evidenziando nuovo precariato, questa è stata una politica che limita l’accesso al lavoro ai giovani.

Nonostante che la gestione previdenziale dei fondi dei lavoratori dipendenti sia in attivo dal 1996, con contributi versati dai lavoratori in eccedenza a quanto viene erogato, le politiche di Bilancio hanno previsto pesanti controriforme pensionistiche, giustificando lo spettro della mancata tenuta del sistema pensionistico, nascondendo che il bilancio INPS include anche l’Assistenza, e in particolare “regalie-privilegi” .

Ed è per questo che lottiamo per :

• l’abolizione AdV e la cancellazione dell’incremento del requisito anagrafico da Legge Fornero in quanto sono già attivi i penalizzanti coefficienti di trasformazione che variano per ADV ed età con effetti devastanti.

• un trattamento pensionistico dignitoso, proporzionato ai contributi versati e con tassi di sostituzione che garantiscano un 85% di pensione ai redditi bassi (85% su media ultimi stipendi), riducendo progressivamente la % fino al 50 % ai redditi alti , fino a 10 volte il minimo (5.000 € netti ) , e che poi tendano a zero .

• l’adeguamento delle pensioni minime al reale costo della vita, per una vecchiaia dignitosa;

• il diritto alla pensione a 62 anni per tutti, a 60 anni per i disoccupati e gli esodati, a 57 anni col PURO contributivo per le donne , a 41 anni di contributi per i precoci ,

• la quota 100 ( da 58 anni di età e 42 di contributi o 59 anni di età e 41 di contributi o 60 anni di età e 40 di contributi o 61 anni di età e 39 di contributi , ecc);

• l’introduzione di un minimo di pensione con 20 anni di contributi , con deroga (derogate Amato) a 15 anni di contributi, compresi i contributi figurativi;

Lottiamo affinché sia separata la Assistenza dalla Previdenza , sia messa fine alla Falsa Assistenza, dove i politici di turno hanno dato regalie e privilegi, oltre che a se stessi, anche ad alcune categorie garantendo una equa redistribuzione del reddito e perciò vogliamo :

• l’introduzione per le pensioni future di un massimo di pensione e di cumulo dei trattamenti pensionistici a 7.000 euro lordi mensili, eventuali superi sono da calcolare esclusivamente col contributivo che tende a zero *

• una forma di previdenza pubblica trasparente ed unica , che includa vitalizi e privilegi. Una revisione col metodo contributivo di tutte le pensioni attuali che superano i 7.000 euro lordi mensili sulla prima e unica pensione con tasso di sostituzione % che tenda a zero *: incluse le pensioni dei parlamentari, dirigenti privati e pubblici, magistrati, sindacalisti, giornalisti, altre caste, con divieto di cumulo delle prestazioni pensionistiche.

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Malala Yousafzai nel 2014 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace ed è la più giovane vincitrice di questo prestigioso premio. Malala aveva soltanto 11 anni quando ha iniziato a battersi attivamente – anche attraverso la scrittura di un blog – per i diritti delle bambine in Pakistan. Il blog, curato dalla BBC, aveva […]

via Io sono Malala — 123prova

Le estati che non arrivarono mai

Bhutadarma

Agli inizi del primo secolo dell’età contemporanea (1800-1816), la terra era caratterizzata da una grande instabilità politica. Mentre l’Europa si stava riprendendo lentamente dalle guerre napoleoniche, che si erano concluse solo un anno prima, in America Latina la guerra d’indipendenza spagnola rese la maggior parte delle colonie indipendenti dalla Spagna.

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Ostia e il giornale Il Messaggero

Messaggero: Vergogna!

Oggi, il  commento del primo giornale Romano è :

“ Ieri, al corteo contro la mafia, c’ erano pochi manifestanti, poi c’era la raggi, c’erano e c’erano ancora…”.

Il noto quotidiano si è guardato bene di dire: “Grazie a chi è sceso coraggiosamente in piazza ad Ostia contro Fascisti e Mafia.”

Ricordiamo, che ieri un migliaio di persone e scesa in piazza per i noti fatti che tutti conosciamo. Noi non siamo tifosi del 5 stelle, siamo convinti che il sindaco rappresentando tutti i cittadini romani al di là delle sigle doveva esserci, guai al contraire!

Il Messaggero,  Invece di sostenere il riscatto del territorio, denigra il coraggio di chi scende in piazza in un contesto quotidiano di soprusi e intimidazioni. Ricordiamo, che tutta la storia del contrasto al dominio mafioso è stata da sempre una lotta di pochi. Inoltre, non vorremmo piegare la lotta alla mafia e al fascismo come una  lotta ridotta tra il gruppo Caltagiorne proprietario del famoso quotidiano romano e la Raggi. Questi non sono i momenti dei distinguo, ma dell’unita al di là delle sigle di partito o di gruppi economici della capitale.  Grazie ai coraggiosi che sono scesi in piazza, la lotta continua contro mafia e fascismo a Roma e in tutta Italia.

Ricordi fuori dal tempo: Un mio amico ha insegnato in quei posti. Al momento che i suoi alunni di quinta elementare dovevano andare al bagno,  non chiedevano il permesso al professore, ma al loro capo classe, ovvero il  figlio del boss locale.  Messaggero, dove eri a quei tempi?…pensavi solo al nuovo piano regolatore di Walter! Ad entrare in Acea, per condizionare  e stornare  fondi dai diritti fondamentali della città, per favorire la rendita e speculazione finanziaria capitolina?

Come diceva Gramsci: I giornali sono partiti….