Quasi tutti i ricordi più belli della mia vita da studente sono legati alla mia classe delle medie. Dentro quella classe c’era non solo la mia prima amicizia femminile (la Bianca di cui vi ho già parlato), ma anche l’indimenticabile Tommaso. Era quello che oggi definiremmo un iperattivo: non riusciva a stare fermo per più di 5 minuti, quindi tendeva a interrompere spesso la lezione alzandosi in piedi o dicendo la prima cosa che gli passava per la testa. Negli anni in cui ero in classe con lui ero infastidito dalle sue continue interruzioni, perché facevano perdere il filo del discorso sia a noi che al professore; tuttavia, in seguito l’ho rivalutato, perché mi sono reso conto che tante lezioni di materie per me noiosissime (come Matematica o Disegno tecnico) sono riuscito a seguirle fino in fondo proprio perché c’era lui a movimentarle ogni 5 minuti. Se invece avessi dovuto ascoltare il professore che parlava di proiezioni ortogonali dal primo all’ultimo minuto, probabilmente mi sarei addormentato dopo neanche mezz’ora.
In seguito ho rivalutato Tommaso anche per un altro motivo: è uno che non porta rancore. Alle medie ci eravamo accapigliati per una questione di nessuna importanza: avevo ragione io, ma avevo usato delle parole così dure con lui che ero finito per passare dalla parte del torto. A causa di quel brutto episodio, abbiamo finito le medie senza più parlarci. Qualche anno dopo ci siamo rivisti per puro caso: mi aspettavo che lui facesse finta di non riconoscermi o mi trattasse con freddezza, invece era sinceramente contento di rivedermi, e facemmo una bellissima chiacchierata.
Da allora io e Tommaso, che non eravamo mai stati veramente amici neanche quando eravamo in classe insieme, abbiamo cominciato a sentirci regolarmente. Questi ultimi anni sono stati molto significativi per lui, perché si è sposato, ha fatto 2 figli e ha aperto ben 3 ristoranti.
La vita perfetta che Tommaso si era costruito è entrata in crisi a causa di un fulmine a ciel sereno che l’ha colpito l’anno scorso. Stando alle accuse, lui aveva corrotto un dipendente della società autostrade affinché gli fornisse regolarmente delle informazioni riservate. Una volta ricevute queste informazioni, aspettava che venisse indetta una gara d’appalto: a quel punto vendeva le informazioni riservate alle società interessate a vincerla. Queste ultime erano ben liete di pagare, perché sapere qualcosa che i loro concorrenti non sapevano gli garantiva un vantaggio decisivo, e infatti chi comprava quelle informazioni poi l’appalto lo vinceva.
Questo sistema è venuto a galla a causa di un pacco postale. Perché Tommaso quelle informazioni non le passava dal vivo o a telefono: era così incauto da scriverle su carta e poi andare a spedirle alla Posta. Così un giorno uno dei suoi pacchi è stato aperto dalla Polizia postale, e al suo interno sono state trovate delle informazioni che né il mittente né il destinatario avrebbero mai dovuto sapere. Era stato scoperchiato il vaso di Pandora.
Quando ho letto tutto questo sui giornali, sono rimasto semplicemente sbalordito. Mai nella vita avrei immaginato che il mio amico potesse essere invischiato in una situazione del genere. Non l’avrei ritenuto capace di entrare in un brutto giro neanche con un ruolo minore, figuriamoci con un ruolo da protagonista. Non solo per il suo carattere, ma anche perché non aveva alcun bisogno dei soldi guadagnati in quel modo: come dicevo prima, è un ristoratore di successo, quindi i ricavi delle sue attività erano più che sufficienti per garantirgli un buon tenore di vita.
Proprio perché questa situazione mi sembra assurda sotto tutti i punti di vista, vi confesso che tuttora non sono convinto della sua colpevolezza. So che quel pacco sembra inchiodarlo in maniera schiacciante, ma so anche chi è Tommaso, e non riesco a vederlo nei panni del losco faccendiere che si mette a rimestare nel torbido. Di conseguenza sono fiducioso che ci sia una spiegazione, e che il suo avvocato riuscirà a metterla in luce.
Hugh e Keith hanno una storia simile a quella mia e di Tommaso. Da giovani sono amici per la pelle: stanno sempre insieme non solo in classe, ma anche sul campo da baseball, dove si intendono a meraviglia e sono le 2 stelle della squadra. Poi crescendo prendono strade diverse: Hugh diventa un mafioso, Keith diventa un procuratore distrettuale. E quindi in pratica il lavoro principale di Keith è trovare il modo di inchiodare Hugh. Ma quando il senso del dovere confligge con il valore dell’amicizia è davvero difficile capire quale sia la strada giusta da prendere, e non è affatto scontato capire quale dei 2 sentimenti prevarrà…
Come potete vedere, I ragazzi di Biloxi di John Grisham è molto più di un legal thriller. Questo è soprattutto un libro sulle persone che ci sembrano incapaci di fare del male a una mosca, e invece a un certo punto prendono una strada totalmente diversa dalla nostra. Quando ti succede una cosa del genere ti ritrovi con lo stesso dilemma morale di Keith: non sai se restare accanto al tuo amico che ha sbagliato, o se invece devi cominciare a considerarlo un tuo nemico. Cosa farà Keith? Non posso dirvelo, naturalmente. Posso solo consigliarvi di leggere I ragazzi di Biloxi: vi resterà dentro per sempre.
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