Ho fatto una pausa lunghissima da queste parti e anche sui social. Non c’è bisogno di fare il riassunto degli ultimi mesi, ognuno se li porterà appresso alla sua maniera.
L’ultimo post è di Ottobre, quasi un anno fa, sicuramente una vita fa: nel mezzo, tutto è cambiato.Tutto è cambiato, tranne una cosa: non ho mai smesso di scrivere.Scrivere è sempre stata la mia cura e arrivata a questo…
*nuovo* Tre settimane nel #Canada Orientale: il mio #itinerario, con premessa
Qui è dove comincio a raccontare il mio viaggio di tre settimane nel Canada Orientale. Come sempre parto dall’itinerario, che andrò ad approfondire località per località, ma prima vorrei dire due parole sul viaggiare coi bambini, anche se mi sono ripromessa di non far diventare questo spazio un family blog, per diversi motivi.
I viaggi con i bambini sono esperienze estremamente personali e quello…
Le Outer Banks Sono state la rivelazione dell’ultimo viaggio negli Stati Uniti.
I paesaggi di queste isole sono bellissimi, selvaggi. Le lingue d’asfalto delle strade, a tratti ricoperte dalla sabbia portata dal vento, corrono accanto alle dune che costeggiano l’oceano, rivelandolo di tanto in tanto, alle volte da entrambi i lati contemporaneamente. È un posto dove ci si rende conto di essere…
*Nuovo* #StatiUniti Orientali: il mio °itinerario (lento) sulla costa
Quella del viaggio negli Stati Uniti in primavera potrebbe diventare una bella tradizione: dopo l’itinerario dello scorso anno da Boston a Chapel Hill (con finale a Miami), siamo infatti tornati. Sempre a Est.
Quest’anno ci siamo dedicati alla costa, con un itinerario lento: un po’ perchè le città principali le avevamo già toccate e un po’ perchè alla nostra avventura si è aggiunto un componente…
Mi sono ripromessa di finire di raccontare il viaggio negli Stati Uniti dello scorso anno prima di ripartire per il prossimo: non so se alla fine ci riuscirò, ma voglio almeno provarci. Oggi è la volta di Miami.
Il nostro itinerario sulla costa orientale si è concluso a Miami per motivi prettamente logistici: volo per il rientro molto comodo e a prezzo vantaggioso. Tanto è bastato per decidere di trascorrere un po’ di tempo al caldo (pure troppo!) della Florida prima del rientro.
A Miami ci siamo fermati tre giorni scarsi con l’intento di riposare dopo due settimane di tour, motivo per cui non abbiamo voluto fare grossi programmi; ci siamo giusto limitati a un paio di cosette alle quali tenevo particolarmente, ovvero un giro per l’Art Déco District, su Ocean Drive, e una visita a Little Havana.
Abbiamo rimandato tutto il resto a visite future.
L’Art Déco District si trova nella parte meridionale di South Beach e si snoda principalmente tra Ocean Drive, Collins Avenue e Washington Avenue. In questa zona la concentrazione di edifici in architettura déco è pazzesca , è la più alta di tutto il mondo.
Al 1001 di Ocean Drive si trovano l’Art Déco Museum e l’Art Deco Welcome Center, dov’è possibile recuperare informazioni, mappe e audioguide, e dove eventualmente ci si può iscrivere a uno dei walking tour della zona.
Ma diciamola tutta.
Ocean Drive (tutti gli Stati Uniti, in generale) è anche il posto dove puoi comprarti in un CVS un maxi scatolino di Tic Tac dal gusto mai provato prima, senza avere contanti addosso. Adoro gli Stati Uniti anche perché puoi girare praticamente senza soldi in tasca (cosa che personalmente faccio anche a casa, dove però ammetto di trovare qualche difficoltà in più): in questo caso avevo una carta Nexi per la quale ho scelto il circuito Visa, visto che non mi ha mai dato problemi in nessuna parte del mondo. Negli Stati Uniti con le carte di credito fai tutto, anche prenderti una Dottor Pepper in uno dei distributori automatici in aeroporto, per dire.
[Entrambi gli esempi sono tratti da storie vere e la cosa preoccupante è che ne avrei molti altri da aggiungere. Se volete continuo.]
Little Havana è uno dei quartieri più famosi di Miami; si sviluppa attorno alla famosa Calle Ocho, a Ovest di Downtown, e ospita la più grande comunità al mondo di cubani fuori Cuba.
Quando si cammina da queste parti sembra davvero di stare in un’altra città, addirittura in un altro Paese: sarà per lo spagnolo che si sente parlare per le strade, sarà per i cartelli bilingue. Sarà per i ritmi diversi o per il profumo del caffè.
Sarà per il mojito, che devo dire merita davvero! Provare per credere.
Il mezzo di trasporto che preferisco, da sempre, è il treno.
Chi mi conosce potrebbe sorridere leggendo questa frase: le imprecazioni che dedico ai famigerati regionali che mi trovo a frequentare ogni giorno da anni (diciamo pure decenni!) sono ormai storia, eppure le peripezie della mia vita da pendolare non sono state in grado di scalfire questo amore innato.
L’aereo è comodo, verissimo, ma ti…
*Nuovo* Tornare a #NewYork, ovvero: le città infinite. #Viaggi
Ci sono città dove si può tornare più e più volte, senza timore di ripetersi o annoiarsi: sono quelle che mi piace chiamare “città infinite”.
Sono città che si evolvono, dove le esperienze da vivere si sommano alle cose da vedere e più se ne vedono e vivono, più ci si accorge che da vedere e vivere ce ne sarebbero molte altre.
New York è una di queste città.
Forse, nell’immaginario comune, è la…
Questo post l’ho scritto per i disadattati come me. Se siete persone normali, e ve lo auguro, potete anche saltare la lettura e godervi la dolce attesa come fa la maggior parte della gente.
Se invece avete qualche problema a gestire la vostra voglia di partire, sicuramente anche nel periodo che precede la nascita di vostro figlio vi siete messi a cercare volie magari avete trovato delle buone…
[Questo titolo a inizio autunno fa un po’ ridere, ma perdonatemi.]
Non sono mai stata una grande appassionata di spiagge, meno che meno “in stagione”, come si dice. Credo che i miei viaggi parlino per me, anche a questo proposito.
Amo il mare nei mesi che precedono il boom estivo o in quelli che lo seguono, benché questi ultimi, per certi versi, mi siano sempre sembrati velati da un filo di malinconia. Quella che si portano appresso tutte le cose belle quando finiscono.
Forse Cape Cod l’ho apprezzata anche perché l’ho vista in quella che per me è la stagione migliore, Aprile-Maggio, quando tutto sembra intento a prepararsi a qualcosa, quando pare che tutto debba – e possa – ancora succedere.
Il momento perfetto dell’attesa, se vogliamo anche un po’ del sogno, meglio se a occhi aperti.
Siamo arrivati a Cape Cod da Boston, dopo una tappa d’obbligo a Plymouth, che ricorderò sempre come la cittadina degli harleysti.
Lo so, in genere si ricorda come il punto di sbarco della Mayflower, ma tendo sempre a dare una connotazione tutta mia dei luoghi che vedo. Quel giorno le strade di Plymouth erano costantemente attraversate da Harley scoppiettanti, tantissime. Ci sarà stato qualche raduno, evidentemente.
Ci siamo trattenuti in città mezza giornata: per chi come noi rinuncia a far tappa alla Plimoth Plantation, il museo vivente che riproduce la cittadina all’epoca dei padri pellegrini, è più che sufficiente. Tempo di fare un salto al masso indicato come punto d’approdo della nave dei pellegrini, alla chiesa con annesso cimitero sulla collina, dalla vista strepitosa, e siamo ripartiti alla volta di Sandwich e poi di Falmouth, la base per le due notti a seguire.
Ovviamente non senza aver prima pranzato con un hamburger (e nachos e gyoza, per stare leggeri).
Abbiamo scelto Falmouth non perchè particolarmente pittoresca rispetto ad altre località, ma per questioni logistiche: si trova infatti all’inizio della penisola di Cape Cod e ci è sembrata comoda sia come punto d’approdo che come punto di ripartenza.
Il giorno successivo è stato interamente per la penisola di Cape Cod (se avete tempo, se non andate di corsa e se non vi dispiacciono i viaggi relax, potete prevedere di dedicarle anche due giornate intere. O anche di più, eh).
Siamo partiti da Falmouth in direzione Chatam, dove ci siamo fermati a vedere il faro (vai nel New England e non ne vedi neanche uno?) e la spiaggia lì davanti: c’era un gran vento, proprio quello a cui si pensa quando ci si immagina con l’oceano in fronte, e nonostante l’aria frizzantina si stava davvero bene, il sole era caldissimo.
Abbiamo quindi ripreso la strada verso nord: dopo una tappa per un pranzo a base di lobster roll in una piccola gastronomia con qualche tavolo, siamo arrivati a Provincetown, fermandoci ogni volta che all’orizzonte compariva un faro o qualche duna sabbiosa da esplorare. Come avrete intuito, non avevamo un itinerario di viaggio serrato per questa giornata, né tappe ben definite da spuntare da un elenco: ci siamo letteralmente fatti portare dal vento. E dalla curiosità.
Abbiamo raggiunto Provincetown verso le 17: il cielo era ancora azzurro, ma si preparava lentamente a cambiare colore; forse anche questo ha contribuito ad alimentare quella sensazione di attesa di cui parlavo all’inizio.
La cittadina è carinissima, piena di casette e di negozi iper-colorati, alcuni dei quali ancora chiusi, altri in fase di restiling in vista della nuova stagione, altri già gremiti di gente. Abbiamo fatto un giro per le strade e ci siamo attardati un po’ sul molo prima di ripartire.
La tappa successiva, sulla strada del ritorno, è stata per Brewster, dove ci siamo fermati a goderci il tanto agognato tramonto sulla baia di Cape Cod.
Il posto perfetto per salutare la penisola, prima di ricominciare a percorrere la strada che corre lungo la costa.