Ormai stress ed ansia sono entrati nel nostro vocabolario quotidiano, ce ne accorgiamo spesso per esempio quando dopo tanto tempo incontriamo qualcuno e gli facciamo il resoconto della nostra vita, facilmente queste parole salteranno fuori.
Mentre parlando di stress ci riferiamo sia ad uno stato d’animo che a ciò che ci “stressa” come incombenze, preoccupazioni, fatiche ecc. Con l’ansia intendiamo uno stato emotivo più preciso che tutti sappiamo riconoscere, partendo da una serie di segnali nel corpo che ci dicono che c’è un pericolo da cui dobbiamo fuggire :
CAMBIAMENTI FISIOLOGICI LEGATI ALL’ANSIA:
- il respiro si fa più frequente aumentando la quantità di ossigeno disponibile per i muscoli
- il ritmo cardiaco e la pressione sanguigna aumentano, per trasportare più velocemente l’ossigeno ai muscoli
- il sangue è dirottato ai muscoli (particolarmente grossi muscoli degli arti inferiori) quindi affluisce meno sangue agli organi interni ed alla faccia (bianchi dalla paura)
- i muscoli si tendono preparandosi ad una risposta veloce
- aumenta il sudore per contrastare il surriscaldamento dovuto ad un’intesa attività fisica
- la mente si concentra su un pensiero “qual’è il pericolo e come posso evitarlo” ignorando tutto il resto
- la digestione si ferma e la bocca si fa “secca”, produce meno saliva, il cibo si ferma nello stomaco e può dar luogo alla sensazione di nausea o “nodo allo stomaco”
- nel sangue viene liberato lo zucchero che deve fornire energia
- il sistema immunitario rallenta
- il corpo concentra tutte le sue forze ed energie per la fuga.
Il problema è che il pericolo non è attuale ma è qualcosa che temiamo possa accadere, è quindi nel futuro, creato da quel simulatore di realtà che è la nostra mente. Il corpo però reagisce come se il pericolo fosse reale e di fronte a noi preparandosi alla fuga. Provare questo stato nel corpo può essere estremamente spiacevole ai livelli più acuti, ma possiamo imparare a gestire questa emozione non tanto cercando di evitarla (cosa che crea ancora più ansia!) ma ascoltando cosa ci comunica, cosa consideriamo un pericolo, ci permette di conoscere molto di noi in modi non piacevoli certo, ma che possono essere alleviati con diversi metodi usati in campo psicologico, tra cui le tecniche di respirazione, esposizione, training autogeno, rilassamento, mindfulness etc…
Imparare come gestire l’ansia vuol dire prendersi cura di sé e avere a disposizione diversi strumenti per stare meglio e vivere liberi da limitazioni autoimposte.
Dott.ssa Marcella Valentinotti, Psicologa e Istruttrice Mindfulness
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