Lavoro

Settimana corta, smart working e taglio dello stipendio del 15%: l’esperimento di Telefónica

di Diana Cavalcoli

Settimana corta, smart working e taglio dello stipendio del 15%: l'esperimento di Telefónica

Settimana lavorativa corta (e quindi weekend lungo), rinuncia al 15% di stipendio ma smart working per almeno due giorni su quattro. Non è un miraggio ma l’esperimento del gruppo Telefónica Spagna, colosso internazionale delle telecomunicazioni. La società offrirà a parte della sua forza lavoro l’opportunità di partecipare a un programma pilota che prevede una settimana lavorativa di quattro giorni. La sperimentazione inizierà a ottobre, durerà tre mesi e rientra negli accordi siglati con i sindacati. Nel dettaglio, l’accordo valido fino alla fine del 2022 permette ai dipendenti di aderire al progetto su base volontaria con un taglio del 15% dello stipendio.

«Abbiamo deciso di andare avanti con un modello di lavoro flessibile che si è dimostrato efficace durante la pandemia», ha detto Emilio Gayo, presidente di Telefónica Spagna.«Siamo un’azienda coraggiosa e pioniera in termini di condizioni di lavoro in Spagna. Vogliamo contribuire a creare un equilibrio tra vita professionale e personale e avere un’influenza decisiva nella costruzione di una società migliore. Siamo convinti che usciremo da questa situazione più forti come squadra, meglio collegati e più impegnati», ha aggiunto.

La proposta

Telefonica sostiene di essere la prima azienda spagnola a incorporare la settimana di 32 ore nel suo modello di business. «Non sappiamo ancora quanti dipendenti saranno interessati alla sperimentazione», ha detto a Reuters il rappresentante sindacale della Ugt Diego Gallart.«Ma una parte sostanziale della forza lavoro è desiderosa che i giorni di lavoro a distanza vengano aumentati e mantenuti a lungo termine». L’operatore di telecomunicazioni concederà anche ai dipendenti due giorni di lavoro a distanza alla settimana, che si possono accumulare e utilizzare in modo flessibile se il supervisore è d’accordo. Nessun limite invece sul luogo da cui il lavoro a distanza potrà avvenire.

Il dibattito e le sperimentazioni nel mondo

Il dibattito sulla settimana corta è aperto da anni ma la pandemia sembra aver accelerato le sperimentazioni. In Giappone, ad esempio, il governo sembra determinato a portare avanti la proposta di una settimana lavorativa ridotta. Come riporta il quotidiano Mainichi Shimbun, l’obiettivo dell’esecutivo è migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata delle persone. L’idea viene da una politica del Partito Liberale Democratico, Kuniko Inoguchi, che ha presentato una proposta di legge per ridurre le ore di lavoro e limitare la settimana lavorativa a quattro giorni. Un modo anche per risolvere il problema del ‘karoshi’, la morte causata dal superlavoro.

La settimana corta potrebbe essere un modo per risolvere l’eccesso di ore di lavoro a patto che non si traduca in un sovraccarico di mansioni da svolgere in minor tempo. Ad ogni modo un recente studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e dall’International Labour Organization sottolinea i rischi connessi al lavorare troppo durante la settimana. Andare oltre le 35 o 40 ore di lavoro alla può infatti essere fatale. E lo dicono i dati. Tra il 2000 e il 2016 il numero dei decessi causati dal troppo lavoro è aumentato: del 42% per quanto riguarda le morti per problemi cardiaci e del 19% in caso di ictus. Un ripensamento dei modelli di lavoro e dei tempi del lavoro diventa quindi sempre più urgente.

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