Milano

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Coronavirus, in dieci comuni lombardi: 50 mila persone costrette a restare in casa. Quarantena all'ospedale milanese di Baggio

Chiusi uffici, negozi e scuole. Stop a 40 partite del calcio dilettanti in Lombardia. Si cerca un luogo per la quarantena. Gallera: "Se avete sintomi influenzali o problemi respiratori non andate in ospedale ma chiamate il 112". Rinviato il Carnevale a Castiglione

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“Un'ordinanza che vieta ogni attività di aggregazione in 10 comuni del Lodigiano". Dalle scuole ai posti di lavoro. A conti fatti, 50 mila persone dovranno restare in casa. L'ordinanza è stata annunciata dall'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera durante la conferenza stampa sulla diffusione del coronavirus. I comuni interessati sono Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione d’Adda, Maleo, Fombio, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, San Fiorano, Castel Gerundo. Per una settimana i residenti sono invitati a restare in casa. Sono escluse dal divieto le attività commerciali di prima necessità. Stop invece alle altre attività commerciali, a quelle lavorative nelle imprese, educative e dell'infanzia e sportive nei comuni dell'area interessata dall'emergenza. E' quanto ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza.

E' il centro ospedaliero militare di Baggio a Milano la struttura per la quarantena dei pazienti affetti da coronavirus. L'altra struttura, prevista a Piacenza, sarebbero gli alloggi dell'aeronautica militare di San Polo collegati all'aeroporto San Damiano.

Trenord ha disposto la chiusura delle stazioni di Codogno, Maleo e Casalpusterlengo in ottemperanza all'ordinanza delle Regione Lombardia sul Coronavirus. A seguito del provvedimento i treni della Milano-Piacenza non effettueranno le 3 fermate e risultano sospesi i servizi ferroviari tra Pavia e Codogno e tra Cremona e Codogno. Il provvedimento è attivo da domani fino a nuova disposizione e sul sito di Trenord si trovano tutti gli aggiornamenti.

Nel pomeriggio il Comune di Codogno aveva già emanato tre ordinanze "provvisorie e precauzionali" per la chiusura di scuole, bar, ristoranti, locali pubblici in generale (discoteche, sale da biliardo) e uffici comunali per l'emergenza sanitaria dovuta ai primi contagi in Italia, tutti nella zona del Lodigiano, da coronavirus. Stop al calcio dilettantistico in Lombardia fino al 24 febbraio. Il comitato regionale della Lega Dilettanti della Lombardia ha rinviato 40 partite di diversi campionati, dall'eccellenza alle juniores femminili, "a causa della criticità determinata dal coronavirus, che ha coinvolto le zone del Lodigiano e le società provenienti dallo stesso territorio". In una nota, il comitato specifica che oltre alle 40 gare già rinviate - di cui pubblica l'elenco - "le società non presenti in questo elenco che hanno tesserati (dirigenti, tecnici, calciatori) provenienti dalle zone interessate possono richiedere il rinvio della gara".

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"Al fine di offrire la massima collaborazione alla Regione, alla Prefettura e alle istituzioni responsabili in materia di sanità, ho istituito un gruppo di lavoro che si riunirà domani mattina a Palazzo Marino". Lo scrive su Facebook il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, annunciando l'istituzione di una task force più piccola a livello comunale per l'emergenza coronavirus. "Seguiremo costantemente l'evolversi della situazione e verificheremo la necessità di adottare eventuali misure di nostra competenza" ha aggiunto.

Già in mattinata l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera aveva comunicato: "Si invitano tutti i cittadini di Castiglione d'Adda e di Codogno, a scopo precauzionale, a rimanere in ambito domiciliare e a evitare contatti sociali. Per coloro che riscontrino sintomi influenzali o problemi respiratori l'indicazione perentoria è di non recarsi in pronto soccorso ma di contattare direttamente il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure ad eseguire eventualmente i test necessari a domicilio", un invito poi esteso anche a Casalpusterlengo.

Il "paziente zero" è un 38enne di Castiglione d'Adda, ma residente a Codogno, in provincia di Lodi, poi risultano positive sua moglie e altre quattro persone (tutte di Castiglione d'Adda) entrate in contatto probabilmente con il paziente zero. Risulta negativo ai test un collega del 38enne con cui l'uomo aveva cenato a fine gennaio e che era appena rientrato dalla Cina. Il 38enne è in gravi condizioni all'ospedale di Codogno.

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Le autorità sanitarie stanno provvedendo a fare i tamponi per il test a tutte le persone che potrebbero essere entrate in contatto con i contagiati: dai colleghi del 38enne, che lavora all'Unilever di Casalpusterlengo a familiari, amici, e tutti i medici e gli infermieri dell'ospedale di Codogno dove l'uomo è stato ricoverato mercoledì sera. "Tutte le persone positive sono state portate al Sacco se in grado di spostarsi": lo ha spiegato l'assessore al Welfare Giulio Gallera alla conferenza stampa per fare il punto sul coronavirus. A Castiglione d'Adda (Lodi) dove risiedono i genitori dell'uomo contagiato dal Coronavirus sono stati sospesi i festeggiamenti per il Carnevale. "È assolutamente vietato l'ingresso ai parenti": è quanto segnala un cartello appeso alla porta di ingresso del Padiglione G 56 dell'Ospedale Sacco di Milano, dove sono ricoverati alcuni dei contagiati da Coronavirus in Lombardia. Il cartello, affisso alla porta con solo due pezzi di scotch, non era presente questa mattina e infatti parenti e pazienti potevano accedere all'edificio liberamente.



Fondamentale ricostruire tutti gli spostamenti delle persone contagiate, visto che il virus - da quanto si sa finora - per essere trasmesso ha bisogno di un contatto non occasionale a non più di un metro di distanza. Da quanto è stato ricostruito il 38enne nei giorni precedenti al ricovero è andato a correre e poi al lavoro, ha giocato al pallone e ha preso parte a tre cene.

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All'ospedale di Codogno hanno bloccato gli accessi e la Regione ha diramato una nota che invita tutti a stare a casa e a non recarsi al pronto soccorso in caso di sintomi influenzali, ma di chiamare il 112. L'ordine dei medici di Lodi: "Non abbiamo mascherine sufficienti per visitare i pazienti". La banca Bcc Centropadana ha deciso di chiudere le tre filiali di Codogno, San Biagio e Castiglione d'Adda, luoghi dove si sono verificati i casi di coronavirus. Le filiali saranno chiuse fino a lunedì.