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  • Romance philology, Comparative Literature, Italian Studies, French Literature, German Studies, Renaissance Studies, and 48 more edit
  • Christian Rivoletti (Pisa 1970) is full professor of Romance Philology at the Friedrich-Alexander University Erlangen... more edit
L’ironia rappresenta oggi uno dei caratteri distintivi dell’Orlando furioso. Eppure quell’ironia che Ariosto ha infuso in modo consapevole e magistrale nel suo capolavoro venne misconosciuta per secoli e non fu apprezzata se non molto... more
L’ironia rappresenta oggi uno dei caratteri distintivi dell’Orlando furioso. Eppure quell’ironia che Ariosto ha infuso in modo consapevole e magistrale nel suo capolavoro venne misconosciuta per secoli e non fu apprezzata se non molto tardi. Per quali motivi? Quando e dove ha inizio la sua valorizzazione?

Il libro ricostruisce per la prima volta la storia (e la “preistoria”) letteraria e figurativa dell’ironia ariostesca: nel panorama europeo essa assume diversi volti, passando dalle illustrazioni e dai dipinti del Cinque e Seicento italiano alla Francia di La Fontaine, Voltaire e Fragonard, nonché alla straordinaria stagione ariostesca di Wieland e dei romantici tedeschi (Schiller, Friedrich Schlegel, Schelling), per approdare infine - dopo De Sanctis, Pirandello e Croce - ai rapporti più segreti che intrattiene con il primo romanzo di Calvino.

La tesi centrale è che la riscoperta moderna dell’ironia del Furioso avvenga ben prima dell’Estetica di Hegel, diversamente da quanto si conosce. All’idea di ironia romantica si può ricondurre il concetto di ‘ironia della finzione’ (Fiktionsironie), di cui vengono analizzati le implicazioni storiche e teoriche, i risvolti interpretativi e la funzione (ancora oggi attuale) di “mettere in prospettiva” la realtà per farcela osservare, attraverso una finzione consapevole, da punti di vista diversi.

http://www.marsilioeditori.it/libri/scheda-libro/3172111/ariosto-e-l-ironia-della-finzione
La città ideale descritta nel Mondo savio e pazzo rappresenta una tappa significativa della tradizione rinascimentale dell’utopia e, al tempo stesso, il luogo piú celebre della produzione letteraria di Anton Francesco Doni (1513-74).... more
La città ideale descritta nel Mondo savio e pazzo rappresenta una tappa significativa della tradizione rinascimentale dell’utopia e, al tempo stesso, il luogo piú celebre della produzione letteraria di Anton Francesco Doni (1513-74). Questo libro ne propone una lettura attenta alla ricchezza e alla complessità dei fenomeni in gioco: dal fondamentale rapporto, strutturale e semantico, con il modello (l’ Utopia di Thomas More), alle particolari tecniche compositive adottate dall’autore, alla densità dei riferimenti culturali e artistico-figurativi ricostruibili nelle profonde relazioni che intercorrono tra il testo e le immagini.
In chiave parodica e burlesca, Doni premette e collega alla costruzione utopica il meccanismo dello straniamento, sviluppando in modo originale il tema dello scambio paradossale tra la saggezza (dell’ altra società) e la follia (del nostro mondo): la finzione letteraria viene cosí utilizzata come mezzo per capovolgere il punto di vista del lettore, per coinvolgerlo in quel “gioco” utopico già iniziato da More ad apertura del secolo. L’analisi di tali caratteristiche offre l’occasione per ripercorrere alcuni momenti salienti della ricezione europea dell’ Utopia latina, per individuare al suo interno precise linee di lettura e di riuso delle strategie retoriche e letterarie, per cogliere i nessi esistenti tra i diversi atteggiamenti interpretativi che guidano le prime traduzioni volgari dell’opera (in Germania, Italia e Francia) e le scelte che si verificano nella produzione utopica contemporanea.
Un gioco, quello dell’utopia, che nel Doni si estende alla dimensione visiva; due indagini sull’intreccio tra significati iconografici e valenze simboliche e culturali mettono a fuoco le immagini che “illustrano” la città ideale: l’una ripercorrendo a ritroso figure del corpo della città nella tradizione architettonica rinascimentale; l’altra confrontando luoghi delle opere doniane piú note e esplorando i segreti che azionano i circuiti memoria-invenzione, riuso iconografico-produzione del testo.
Research Interests:
Questa sezione trae origine da Ritorni alla realtà. Il realismo nella letteratura italiana novecentesca e contemporanea / Zurück zur Wirklichkeit. Rekurrenzen des Realismus in der italienischen Literatur des 20. und 21. Jahrhunderts, un... more
Questa sezione trae origine da Ritorni alla realtà. Il realismo nella letteratura
italiana novecentesca e contemporanea / Zurück zur Wirklichkeit. Rekurrenzen des
Realismus in der italienischen Literatur des 20. und 21. Jahrhunderts, un convegno
tenutosi presso l’Università di Costanza dal 16 al 18 ottobre 2014 e
organizzato da Christian Rivoletti, Michael Schwarze e Jobst Welge. All’incontro
parteciparono studiosi tedeschi e italiani, tra cui vari redattori della
rivista. Prendendo le mosse dal recente ritorno al realismo nella narrativa
contemporanea (fenomeno assai dibattuto in Italia, ma percepito in
modo ancora relativamente debole in Germania: da qui l’esigenza di
estendere il dialogo all’interno della comunità scientifica germanofona),
il convegno si proponeva specificamente di mappare i momenti più significativi
in cui – lungo tutto il corso del Novecento fino alle esperienze più
recenti del XXI secolo – un’istanza realistica ha saputo riproporsi in
campo narrativo, e soprattutto di indagare nuovamente le modalità in cui
il realismo si è configurato e ha informato di volta in volta romanzi e racconti.

Contributi:

Massimiliano Tortora
1929: Gli indifferenti e la nuova stagione del realismo

Alessio Baldini
Il Gattopardo di Lampedusa come saga familiare:
realismo modernista ed erosione dell’orizzonte
della famiglia patriarcale

Riccardo Castellana
La biofiction. Teoria, storia, problemi

Christian Rivoletti
Forma ibrida e logica poetica: il realismo in Gomorra
di Roberto Saviano
Research Interests:
A partire dalla costatazione della centralità assunta dal fenomeno dell’ibridazione nella narrativa e nei media contemporanei, il volume esplora forme artistiche eterogenee presenti nella cultura italiana (a cavallo tra letteratura,... more
A partire dalla costatazione della centralità assunta dal fenomeno
dell’ibridazione nella narrativa e nei media contemporanei, il volume esplora forme artistiche eterogenee presenti nella cultura italiana (a cavallo tra letteratura, cinema, fumetto e altri modi di espressione), interrogandosi sui processi di produzione di forme ibride, sugli scopi perseguiti da autori e artisti, e sugli effetti esercitati su lettori e spettatori. I quattordici contributi risalgono alle relazioni presentate nell’XI convegno del Deutscher Italianistenverband. https://www.peterlang.com/document/1297161#BigPicturePanel

Ausgehend von der zentralen Bedeutung des Phänomens der Hybridisierung in zeitgenössischer Narrativik und den Medien untersucht der Studienband heterogene künstlerische Ausdrucksformen der italienischen Kultur (zwischen Literatur, Kino, Comic u.a. und mit Schwerpunkt auf der Gegenwart). Erforscht werden die Herstellungsprozesse hybrider Formen, die Ziele der beteiligten
Autoren und Künstler sowie die Wirkung auf das Publikum. Die 14 Beiträge
basieren auf Vorträgen der kulturwissenschaftlichen Sektion des XI. Deutschen Italianistentags.
https://www.peterlang.com/document/1297161#BigPicturePanel
Research Interests:
European History, European Studies, Comparative Literature, French Literature, Languages and Linguistics, and 42 more
Über die Exiljahre in der Türkei, in denen der deutsch-jüdische Literaturwissenschaftler Erich Auerbach sein Hauptwerk Mimesis verfasste, ist bis heute nur wenig bekannt. Eine große Überraschung war daher die Entdeckung der Vorträge,... more
Über die Exiljahre in der Türkei, in denen der deutsch-jüdische Literaturwissenschaftler Erich Auerbach sein Hauptwerk Mimesis verfasste, ist bis heute nur wenig bekannt. Eine große Überraschung war daher die Entdeckung der Vorträge, Aufsätze und kürzeren Beiträge, die Auerbach nach der Vertreibung aus Deutschland (1935) während des Exils in Istanbul geschrieben hat. Sie wurden zuerst in türkischer Sprache veröffentlicht und erscheinen nun in diesem Band zum ersten Mal in deutscher Übersetzung.

Erich Auerbach hatte aufgrund der räumlichen und kulturellen Distanz seines Exils das immer schneller ins Verderben stürzende Europa von außen zu betrachten. Diese besondere Situation prägte seinen Blick. Istanbul bedeutete für ihn aber nicht nur eine sichere Entfernung zu den schrecklichen Ereignissen in Deutschland, sondern ermöglichte zugleich eine produktive, wenn auch schwierige Auseinandersetzung mit den offenen Problemen eines Landes, das sich in einer heiklen politischen Übergangsphase befand.

Deutlicher als in allen anderen seiner Schriften übernimmt Auerbach hier die Rolle des Kulturhistorikers und engagierten Intellektuellen: Er untersucht Phänomene und Protagonisten der europäischen Geschichte unter dem Gesichtspunkt der gegenwärtigen sozialen und politischen Lage. Der Krieg, die Entstehung der Nationalsprachen, die Beziehung zwischen historischem Absolutismus und moderner Demokratie bilden zusammen mit der Schilderung von großen Figuren wie etwa Dante, Machiavelli oder Montesquieu den Ausgangspunkt für eine kulturgeschichtliche Deutung, in der die zeitgenössische Krisensituation im Lichte der Lösungsversuche der Vergangenheit betrachtet wird.

REZENSIONEN:

Italienisch. Zeitschrift für italienische Sprache und Kultur, 2/2014, S. 103-107 (Frank-Rutger Hausmann)
"Rivoletti hat mit seiner Edition einen wichtigen Beitrag zur besseren Kenntnis Auerbachs geleistet."

Faust-Kultur.de, 15.11.2014
http://faustkultur.de/2025-0-Auerbach-Literatur-und-Krieg.html#.VK7ObdLF-bO

Neue Zürcher Zeitung, 26.09.2014 (Manfred Koch)
http://www.nzz.ch/feuilleton/buecher/der-alltag-in-der-literatur-1.18391448

DeutschlandRadio Kultur, 21.04.2014 (Carsten Hueck)
http://www.deutschlandradiokultur.de/essays-archaeologie-der-gegenwart.950.de.html?dram:article_id=283233
La sfida di Ulisse, che quasi al termine della propria vita si spinge nell’Oceano Occidentale per fare esperienza del mondo «sanza gente», è il punto di partenza di queste esplorazioni “ermenautiche” nel grande mare del senso della... more
La sfida di Ulisse, che quasi al termine della propria vita si spinge nell’Oceano Occidentale per fare esperienza del mondo «sanza gente», è il punto di partenza di queste esplorazioni “ermenautiche” nel grande mare del senso della Commedia. Come il personaggio di Ulisse, anche Dante, coinvolto in una profonda crisi esistenziale e morale, decide di intraprendere un viaggio straordinario alla ricerca del senso del mondo, che gli permetterà, al contempo, di approdare ad una nuova concezione dell’opera letteraria.

Il volume si articola in tre parti: la prima indaga la dimensione odissiaca della dantesca “favola del mondo” e di quell’ingegno che anima sia l’esploratore di nuovi mondi, sia il poeta; la seconda, seguendo la tradizione della lectura Dantis, interpreta tre canti centrali per la comprensione del poema; la terza risale dapprima ad alcuni modelli essenziali, come il Perceval di Chrétien de Troyes, il Trésor di Brunetto Latini e le Metamorfosi di Ovidio, per esplorare poi l’influenza esercitata dalla Commedia su autori quali Petrarca, Ariosto e Proust.
Die Lyriktheorie hat das Gelegenheitsgedicht kaum gewürdigt. Deshalb versteht der vorliegende Band, Goethe folgend, dagegen gerade das Gelegenheitsgedicht als eigentliche Mitte der lyrischen Dichtung. Seit den Anfängen der Dichtung gibt... more
Die Lyriktheorie hat das Gelegenheitsgedicht kaum
gewürdigt. Deshalb versteht der vorliegende Band,
Goethe folgend, dagegen gerade das Gelegenheitsgedicht
als eigentliche Mitte der lyrischen Dichtung. Seit den
Anfängen der Dichtung gibt es Gelegenheitsdichtung.
In dem in hohem Maß kodierten, einem Regelwerk von
Topoi folgenden Gelegenheitsgedicht bleibt das poetische
Moment selbst oft sekundär. Dagegen gibt es eine freie,
im eigentlichen Sinne poetische Dichtung der Gelegenheit,
in der das innovative Moment der Gelegenheit zu
seiner die Gelegenheit überdauernden Gestalt kommt.
Der Band vereint Interpretationen exemplarischer
Gelegenheitsgedichte und stellt dabei immer neu die
Frage nach dem inneren Zusammenhang zwischen dem
konkreten Anstoß der Gelegenheit und ihrer Verwandlung
in die Eigengesetzlichkeit des Poetischen. Er liefert
damit zugleich Bausteine zu einer noch ausstehenden
Theorie des Gelegenheitsgedichts.
Research Interests:
Heliodor ist der Begründer des modernen Romans: Seine Aithiopika, die die Liebesgeschichte von Chariklea und Theagenes erzählen und die im 16. Jahrhundert wiederentdeckt werden, sind Vorbild für Generationen europäischer Autoren, die... more
Heliodor ist der Begründer des modernen Romans: Seine Aithiopika, die die Liebesgeschichte von Chariklea und Theagenes erzählen und die im 16. Jahrhundert wiederentdeckt werden, sind Vorbild für Generationen europäischer Autoren, die
sich in imitatio und aemulatio üben. Dadurch ebnen die Aithiopika der neuen Gattung den Weg und tragen erheblich zu deren Praxis und Theorie bis in die Anfänge der Moderne bei.
Die Autorinnen und Autoren nehmen den Heliodorus redivivus als europäisches Phänomen in den Blick und eröffnen neue, interdisziplinäre Sichtachsen auf die gelehrte und populäre Rezeption der Aithiopika in der italienischen und  eutschsprachigen Literatur der Frühen Neuzeit. Außer der Druckgeschichte der Übersetzungen wird dabei die Langzeitwirkung des Werkes in Nachahmungen, Parodien und Überbietungen nachverfolgt, die sich von der Spätrenaissance
über den Barock bis ins 18. Jahrhundert in die Geschichte des Romans, der Romanpoetik, des Epos und des Theaters sowie in die Kunstgeschichte einschreiben. Ergänzt werden diese Studien durch gräzistische Beiträge, die die noch offene  Datierungsfrage und die intertextuelle Vernetzung des spätantiken Autors in der Literatur seiner Zeit neu beleuchten.
http://www.steiner-verlag.de/reihe/view/titel/61557.html
Research Interests:
Capolavoro del Rinascimento italiano, divenuto presto un classico della letteratura mondiale, ancora oggi l'Orlando furioso continua a suscitare nuovi interrogativi. Il presente volume ospita i contributi degli studiosi (alcuni dei... more
Capolavoro del Rinascimento italiano, divenuto presto un classico della letteratura mondiale, ancora oggi l'Orlando furioso continua a suscitare nuovi interrogativi. Il presente volume ospita i contributi degli studiosi (alcuni dei maggiori esperti del Furioso, specialisti di altre aree e giovani ricercatori) che hanno partecipato al convegno internazionale di Erlangen-Norimberga, svoltosi al termine dell'intensa stagione di studi fiorita in occasione del quinto centenario della prima edizione del poema. Il libro è diviso in due parti: la prima indaga alcune centrali questioni interpretative (come il rapporto tra finzione e realtà storica, l'ironia, il tema della saggezza o quello delle strutture genealogiche, il confronto con autori quali Luciano, Dante, Boiardo e altri, la presenza del modello teatrale, la modernità del Furioso) e propone nuove prospettive di lettura; la seconda esplora percorsi che si snodano in ambiti diversi (letterario, critico, figurativo e musicale) e in vari Paesi europei, attraversando la ricchissima storia delle «letture» (dalla ricezione letteraria, critica o ludica nel Rinascimento alla ricodifica operistica, dalla pittura sette e ottocentesca alle letture di Stendhal e dei romantici tedeschi, fino a disamine sull'ottava e sulle recitazioni orali) di questo inesauribile poema.
Research Interests:
Ludovico Ariostos Orlando furioso zeigt fünfhundert Jahre nach seinem ersten Erscheinen in Ferrara am 22. April 1516 in seiner Geschichte und intensiven Rezeption in den kulturellen Traditionen Europas und der übrigen Welt auch heute noch... more
Ludovico Ariostos Orlando furioso zeigt fünfhundert Jahre nach seinem ersten Erscheinen in Ferrara am 22. April 1516 in seiner Geschichte und intensiven Rezeption in den kulturellen Traditionen Europas und der übrigen Welt auch heute noch eine zeitlose Vitalität, regt weiterhin unsere Imagination an und wirkt dank seiner unerschöpflichen Komplexität und Tiefe immer neue Fragen auf.
Dieser Sammelband gibt ausgewiesenen Wissenschaftlern wie jüngeren Forschern
aus verschiedenen Ländern ein Forum: Achtzehn internationale Studien (in deutscher,
italienischer, englischer und französischer Sprache) untersuchen Aspekte der Textinterpretation des Orlando furioso (Teil I) und seiner Rezeption in Literatur, kritischer Debatte und der Bildenden Kunst, im 16. Jahrhundert ebenso wie in den folgenden Jahrhunderten (Teil II).

Dopo cinquecento anni di storia e di intensa ricezione nelle tradizioni culturali europee
e di tutto il mondo, l'Orlando furioso di Ludovico Ariosto, apparso per la prima volta a
Ferrara il 22 aprile del 1516, mostra ancora oggi una sorprendente vitalità, continuando a sollecitare la nostra immaginazione e sollevando interrogativi sempre nuovi, grazie alla sua inesauribile complessità e profondità.
Questa raccolta di contributi dà voce a studiosi più esperti e a giovani ricercatori provenienti da vari Paesi. Attraverso diciotto studi in varie lingue (italiano, tedesco, inglese e francese), vengono indagati aspetti dell'interpretazione del testo (parte prima) e della sua ricezione nella letteratura, nel dibattito critico e nelle arti fi gurative, sia durante il Cinquecento, sia nei secoli successivi (parte seconda).
Nei Dialoghi italo-tedeschi su linguistica e critica letteraria si intendono affrontare in particolare questioni metodologiche e teoriche proposte e discusse in ambito tedesco/italiano e poi recepite in ambito italiano/tedesco, scambi e... more
Nei Dialoghi italo-tedeschi su linguistica e critica letteraria si intendono affrontare in particolare questioni metodologiche e teoriche proposte e discusse in ambito tedesco/italiano e poi recepite in ambito italiano/tedesco, scambi e confronti tra l’ambito di studio tedesco e quello italiano relativamente all’approfondimento di particolari fenomeni letterari o linguistici e di epoche storiche, correnti, autori o singole opere, nonché figure di studiosi autorevoli che abbiano promosso o comunque significativamente incentivato e influenzato lo scambio scientifico tra i due Paesi.
Die Deutsch-Italienischen Dialoge zu Literatur- und Sprachwissenschaft interessieren sich dabei insbesondere für Gegenstände und Protagonisten, die zum Austausch zwischen germano- und italophoner Italianistik angeregt haben, d. h. sie... more
Die Deutsch-Italienischen Dialoge zu Literatur- und Sprachwissenschaft interessieren sich dabei insbesondere für Gegenstände und Protagonisten, die zum Austausch zwischen germano- und italophoner Italianistik angeregt haben, d. h. sie interessieren sich für theoretisch-methodologische Fragen, die in der deutsch- bzw. italienischsprachigen Italianistik aufgeworfen wurden und dann in der italienisch- bzw. deutschsprachigen Italianistik aufgegriffen worden sind, für Aspekte des Austauschs zwischen der deutsch- und der italienischsprachigen Italianistik im Hinblick auf spezifische Phänomene, Epochen, Strömungen, Autoren oder Werke und für WissenschaftlerInnen, denen hinsichtlich der Beziehungen und dem Austausch zwischen den beiden Sprachräumen eine maßgebliche Rolle zukommt.
Research Interests:
In den letzten beiden Jahrzehnten hat in Frankreich und Italien eine Abwendung vom neoavantgardistischen und vom postmodernen literarischen Paradigma und eine Überwindung von deren Zentrierung auf tendenziell selbstbezügliche,... more
In den letzten beiden Jahrzehnten hat in Frankreich und Italien eine Abwendung vom neoavantgardistischen und vom postmodernen literarischen Paradigma und eine Überwindung von deren Zentrierung auf tendenziell selbstbezügliche, spielerisch-artifizielle Textwelten stattgefunden. Diese Abwendung verbindet sich mit einem sozial-ethischen Engagement und einem neuen Verhältnis zur ‚Wirklichkeit‘ – für diesen Paradigmenwechsel wurden in der Forschungsliteratur programmatische Schlagworten wie ‚Rückkehr zur Wirklichkeitsdarstellung‘ oder ‚Neuer Realismus‘ benutzt.
In diesem Kontext ist u.a. ein Kennzeichen mit besonderer Evidenz hervorgetreten: die hybride Form der narrativen Texte, die oft auf dokumentarischen Rekonstruktionen basieren, zugleich aber eine Lesart zulassen, die in mancherlei Hinsicht an traditionelle fiktionale Erzählungen und Romane erinnert. Sehr oft haben wir es mit Texten zu tun, in denen faktuales und fiktionales Schreiben miteinander kombiniert werden.
Die zwei Texte, die wir ausgewählt haben – Antonio Franchinis L’abusivo (2001) und Yannick Haenels Jan Karski (2009) –, dienen als exemplarische Stichproben, anhand derer wir versuchen wollen, folgende Fragen zu beantworten, die für mehrere Texte der Gegenwartsnarrativik zentral sind: Wie wird die Mischung von faktualem und fiktionalem Schreiben realisiert? Wie wird eine solche Hybridisierung jeweils begründet? Welche Wirkungen und Konsequenzen ergeben sich daraus?
Uno dei momenti salienti del dibattito critico sulla letteratura contemporanea è rappresentato dall’indagine e dalla discussione, avviatesi negli ultimi anni e tuttora in corso, dedicate al fenomeno del “nuovo realismo”. Anche se non sono... more
Uno dei momenti salienti del dibattito critico sulla letteratura contemporanea è rappresentato dall’indagine e dalla discussione, avviatesi negli ultimi anni e tuttora in corso, dedicate al fenomeno del “nuovo realismo”. Anche se non sono affatto mancate occasioni di scambio a livello internazionale, il dibattito su questo fenomeno si è sinora sviluppato sostanzialmente all’interno delle singole aree nazionali. Il presente contributo intende avviare un confronto e una riflessione a cavallo di tre dei maggiori ambiti europei (Italia, Francia e Germania), segnalando, accanto a analogie e divergenze, anche possibili interazioni e sinergie tra le diverse modalità di approccio a questo fenomeno1.

A tal fine, dopo una sintetica ricognizione del dibattito italiano (§ 1), si analizzerà in quale misura quel dibattito sia stato recepito in Francia (§ 2) e in Germania (§ 3). Contestualmente mi sono anche chiesto quanto la ricezione del dibattito straniero abbia interagito (in ognuno dei due casi) con la percezione del fenomeno all’interno della singola letteratura nazionale, e ne sia stata eventualmente influenzata. Dal confronto emergono alcune conclusioni e prospettive di lavoro.

From January 2022 full-text open access: https://journals.openedition.org/narrativa/881
Research Interests:
Based on an analysis build upon the narratological principles and the categories fiction/non-fiction, as well as on a range of specific comparisons with other authors (Leonardo Sciascia, Truman Capote, Emmanuel Carrère and Primo Levi),... more
Based on an analysis build upon the narratological principles and the categories fiction/non-fiction, as well
as on a range of specific comparisons with other authors (Leonardo Sciascia, Truman Capote, Emmanuel Carrère and Primo Levi), this essay explores the way the hybrid form of the text Gomorrah works and
considers its “literary” characteristics as the key of the book’s success. The comparison with In Cold Blood
and L’Adversaire allows to emphasize the different ways the text functions and the effects regarding the
presence (or absence) of the first-person narrator within the merely seemingly homogenous genre (the nonfiction
novel). The process of the “expansion of meaning”, a proper characteristic of every great poetic
work, is intensified in Gomorrah by means of the construction of a special hybrid form, where
autobiographical narration and the factuality of data are interwoven to form a single logic, which is capable
of involving the reader emotionally and to induce an active reflection on the subject.
                                                             
Tramite un’indagine che si richiama a postulati di narratologia e alle categorie di finzionalità/non finzionalità, e
attraverso una serie di raffronti mirati con opere di altri autori (Sciascia, Capote, Carrère e Primo Levi), il saggio
esplora il funzionamento della forma ibrida del testo di Gomorra e le sue caratteristiche “letterarie”, in quanto
chiavi del successo del libro. Il confronto con In Cold Blood e con L’Adversaire permettono di evidenziare,
all’interno di un genere (il non-fiction novel) soltanto apparentemente omogeneo, funzioni ed effetti differenti
legati alla presenza (o assenza) del narratore in prima persona. Il processo di “espansione di significato”, caratteristica
propria di qualsiasi grande opera poetica, viene potenziato in Gomorra dalla costruzione di una forma
ibrida particolare, nella quale narrazione-testimonianza e fattualità dei dati si intrecciano in un’unica logica,
capace di coinvolgere emotivamente il lettore e di spingerlo alla riflessione.
Dal particolare all’universale: sulla ricezione di Dante nel romanticismo tedesco (con un excursus sul concetto di realismo in Erich Auerbach) 1. Prima della stagione romantica 2. La Commedia alle soglie della modernità nello Studio... more
Dal particolare all’universale: sulla ricezione di Dante nel romanticismo tedesco (con un excursus sul concetto di realismo in Erich Auerbach)
1. Prima della stagione romantica
2. La Commedia alle soglie della modernità nello Studio della poesia greca di Friedrich Schlegel
3. Il Dialogo sulla poesia di F. Schlegel: la Commedia e il principio estetico della commistione
4. Schelling: la Commedia tra particolare e universale
5. L’eredità dell’interpretazione romantica (oggi)
6. Excursus. Il rapporto tra particolare e universale e la genesi del concetto di realismo: dalle intuizioni dei romantici alla riflessione di Erich Auerbach
Research Interests:
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The article takes as starting point the question of why 19th century Italian literary historiography always traces the rediscovery of Ariost and the fundamentally ironic gesture of his poetics back to Hegel’s aesthetics, even though that... more
The article takes as starting point the question of why 19th century Italian literary historiography always traces the rediscovery of Ariost and the fundamentally ironic gesture of his poetics back to Hegel’s aesthetics, even though that rediscovery is already formulated much earlier in Friedrich Schlegel’s early work. A possible answer is provided by an examination of the Italian translations of Schlegel. It turns out that the lack of awareness of the positions Schlegel takes in his early work can largely be attributed to the fact that Schlegel’s reception in Italy is mainly based on translations of his late work with its Catholic-conservative and nationalistic attitude. Those later positions are clearly different from his ‘revolutionary’ early work, but were in some respects all the more compatible with the literary climate in Italy during the Risorgimento.
The current article draws on several pages taken from a chapter of the English translation of my book “Ariosto e l’ironia della finzione. La ricezione letteraria e figurativa dell’Orlando furioso in Francia, Germania e Italia” (Venezia,... more
The current article draws on several pages taken from a chapter of the English translation of my book “Ariosto e l’ironia della finzione. La ricezione letteraria e figurativa dell’Orlando furioso in Francia, Germania e Italia” (Venezia, Marsilio, 2014), which is currently in preparation.
This text is a preview of the English version of the introduction to Christian Rivoletti, Ariosto e l’ironia della finzione: la ricezione letteraria e figurativa dell’Orlando furioso in Francia, Germania e Italia (Venice: Marsilio, 2014).... more
This text is a preview of the English version of the introduction to Christian Rivoletti, Ariosto e l’ironia della finzione: la ricezione letteraria e figurativa dell’Orlando furioso in Francia, Germania e Italia (Venice: Marsilio, 2014). The complete translation and publication of this work is currently in preparation.
Il contributo prende le mosse dall’ipotesi di riconoscere al meccanismo dell’ironia della finzione «una portata transitiva»: «puntare il dito in modo consapevole sulla finzione (creata dal testo) equivale a ricordare che esiste una... more
Il contributo prende le mosse dall’ipotesi di riconoscere al meccanismo
dell’ironia della finzione «una portata transitiva»: «puntare
il dito in modo consapevole sulla finzione (creata dal testo)
equivale a ricordare che esiste una dimensione (fuori dal
testo) che non è finzione: la dimensione del reale».
Dopo aver analizzato il sistema dei tre livelli testuali a cavallo dei
quali agiscono i riferimenti alla realtà (passata e presente,
sebbene sia quest’ultima a rappresentare il vero fulcro del
discorso), alla tradizione letteraria e alla finzione poetica,
si propone una tipologia delle molteplici referenze
al reale riscontrabili nel poema, fornendo per ogni singola
categoria una definizione e una sintetica analisi corredata
da esempi testuali, e mettendo in rilievo la complessità delle
relazioni sistemiche reciproche tra le varie categorie.
Research Interests:
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Abstract (english; for italian text see below): Past, now canonical researches (Segre, Blasucci, Ossola) and important subsequent studies (Zatti, Jossa, Geyer, Stierle et al.) have shown how pervasive the influence of Dante’s Comedy on... more
Abstract (english; for italian text see below): Past, now canonical researches (Segre, Blasucci, Ossola) and important subsequent studies (Zatti, Jossa, Geyer, Stierle et al.) have shown how pervasive the influence of Dante’s Comedy on the Orlando Furioso was, not only from a linguistic, stylistic, and metric perspective, but also on a thematic level as well as in terms of the (often parodically expressed) juxtaposition of divergent “ideologies”. Given the richness of the aspects analyzed so far, we can now ask ourselves whether, for Ariosto, Dante’s Comedy also represented a model for narrative structures and for the system of relationships between text and extratextual reality. By highlighting for the first time the presence and function of Dantean references in the proems of the early cantos of the Orlando Furioso, this contribution shows how Ariosto appropriates precise narrative strategies from the Comedy and thus constructs new structural dynamics that govern the first-person narration and the references
to contemporary reality.

Keywords: Dante, Commedia, Ariosto, Orlando Furioso, narrator, realism

Riassunto in italiano: Indagini ormai “classiche” (Segre, Blasucci, Ossola) e importanti studi successivi (Zatti, Jossa, Geyer, Stierle e altri) hanno mostrato la pervasività dell’influsso della Commedia sul Furioso, sia a livello linguistico, stilistico e metrico, sia in ambito tematico, sia, infine, nell’ottica di una contrapposizione (spesso declinata in chiave parodica) di “ideologie” divergenti. A fronte della ricchezza di aspetti sinora analizzati, possiamo chiederci oggi se per Ariosto la Commedia abbia rappresentato un modello anche sul piano delle strutture narrative e del sistema dei rapporti tra il testo e la realtà extra-testuale. Mettendo in evidenza per la prima volta la presenza e la funzione delle riprese dantesche nei proemi dei primi canti del Furioso, il contributo mostra come Ariosto si appropri di precise strategie narrative della Commedia e costruisca così nuove dinamiche strutturali che presiedono alla narrazione in prima persona e ai riferimenti alla realtà contemporanea.

Parole chiave: Dante, Commedia, Ariosto, Orlando furioso, narratore, realismo
In un’epoca sempre più segnata da una crisi politica e culturale italiana ed europea, Ariosto seppe trasfondere la propria lucida indagine delle dinamiche umane, sociali e civili in opere la cui perfezione formale e il cui mondo... more
In un’epoca sempre più segnata da una crisi politica e culturale
italiana ed europea, Ariosto seppe trasfondere la
propria lucida indagine delle dinamiche umane, sociali e
civili in opere la cui perfezione formale e il cui mondo finzionale
e fantastico non rappresentano dimensioni fini a
sé stesse, ma piuttosto strutture nuove e moderne, capaci
di veicolare costantemente lo sguardo sulla realtà. L’Orlando
furioso, il suo capolavoro, ispirando in tutta Europa
non soltanto la creazione di nuove opere ma anche riflessioni
e scoperte critiche, teoriche ed estetiche, ha contribuito
in modo sostanziale al cammino verso la modernità.
Research Interests:
Comparative Literature, Comedy, Italian Studies, Literature, Renaissance Studies, and 39 more
L’analisi del penultimo canto dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto rivela una forma peculiare (e probabilmente unica nel poema) della costruzione dell’intreccio. Indagarne il funzionamento permette di riflettere sull’interazione degli... more
L’analisi del penultimo canto dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto rivela una forma peculiare (e probabilmente unica nel poema) della costruzione dell’intreccio. Indagarne il funzionamento permette di riflettere sull’interazione degli elementi in gioco e di cogliere, al di là della dicotomia tra epos e romanzo, i particolari effetti suscitati nel lettore.
Research Interests:
Research Interests:
German Studies, Comparative Literature, French Literature, Mythology, Reception Studies, and 37 more
The narrator represents one of the most innovative and complex aspects of the Orlando Furioso. Yet if we search for the first artistic depiction of this figure, we find that he appears quite late in the rich history of visual... more
The narrator represents one of the most innovative and complex aspects of the Orlando Furioso. Yet if we search for the first artistic depiction of this figure, we find that he appears quite late in the rich history of visual representations of Ariosto’s masterpiece. In fact, the narrator first appears only at the end of the eighteenth century in the artistic project of Jean Honoré Fragonard. What are the reasons for this historical shift? This paper suggests that there existed a deep-rooted connection between Fragonard’s artistic sensibility and a new way of reading the Furioso that emerged alongside the rise of the genre of the modern novel. This study further hypothesizes that Fragonard was knowingly influenced by Voltaire who had recently, in his Pucelle d’Orléans (1762) and the article Epopée (1771), praised the Ariostan narrator. Lastly, in light of Fragonard’s illustrations of the works of La Fontaine and Cervantes, this paper concludes by exploring the artist’s depiction of the metaliterary dimensions of Ariosto’s text and his broader reflections on the role of the narrator.
Il narratore rappresenta uno degli aspetti più innovativi e complessi del capolavoro ariostesco. Eppure, se ci chiediamo quando la figura del narratore sia stata rappresentata per la prima volta nella ricchissima tradizione figurativa... more
Il narratore rappresenta uno degli aspetti più innovativi e complessi del capolavoro ariostesco. Eppure, se ci chiediamo quando la figura del narratore sia stata rappresentata per la prima volta nella ricchissima tradizione figurativa dell’Orlando furioso, ci accorgiamo che ciò è accaduto con molto ritardo, soltanto a fine Settecento, ovvero con il progetto grafico di Fragonard. Per spiegare questa svolta storica, l’articolo suggerisce l’esistenza di una profonda connessione tra l’intuizione di Fragonard e il nuovo modo di leggere il Furioso, sorto durante l’ascesa del moderno genere romanzesco. Mette a fuoco inoltre il contributo di Voltaire, che ne La Pucelle d’Orléans (1762) e nel lemma Epopée (1771) valorizzò il narratore ariostesco, e ipotizza che Fragonard ne sia stato consapevolmente influenzato. Esplora infine la traduzione in immagini della dimensione metanarrativa del testo e la riflessione sul ruolo del narratore realizzate dall’artista, alla luce del percorso “ariostesco” compiuto attraverso le illustrazioni dei testi di La Fontaine e di Cervantes.
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In diesem Aufsatz zu Ariost und Dante zeigt Christian Rivoletti die Vorbildfunktion der Commedia für die Ausgestaltung der Rolle des Ich-Erzählers im Orlando furioso. Obwohl, anders als bei Dante, im Furioso der Erzähler nicht Teil der... more
In diesem Aufsatz zu Ariost und Dante zeigt Christian Rivoletti die Vorbildfunktion der Commedia für die Ausgestaltung der Rolle des Ich-Erzählers im Orlando furioso. Obwohl, anders als bei Dante, im Furioso der Erzähler nicht Teil der Handlungswelt ist, weil die Handlung gattungsbedingt in einer fernen epischen Vergangenheit angesiedelt ist, spielt das Ich des Erzählers dennoch eine prominente Rolle, indem es sich in kommentierender Funktion in einen textkonstitutiven Bezug zu den Figuren der Handlung setzt und die Ereignisse der epischen Vergangenheit somit auf der Gegenwartsebene des Erzählaktes spiegelt. Die Ebene des discours, auf der das erzählende Ich die Narration kommentiert, beleuchtet somit die Architektur des Textes selbst und enthüllt dabei eine dreiteilige Struktur: (1) die die Figuren und ihre Schicksale betreffenden Geschehnisse (seien es die Geschichten der Seelen in Dantes Jenseits oder die von Ariosts Rittern und Damen), die im Kommentar des Erzählers eine exemplarische Funktion annehmen, (2) der (häufige) Vergleich mit eigenen Erfahrungen und Gedanken, die unmittelbar auf die Dimension des Ichs rekurrieren, und (3) ein mit diesen Aspekten verbundener Bereich, den man als die Konfrontation des Lesers mit Fragen nach und Definitionen von allgemeingültigen Wahrheiten beschreiben könnte. Wie Christian Rivoletti in detaillierten Textanalysen nachweist, finden sich an strategisch bedeutsamen Stellen des Orlando furioso intertextuelle Verweise auf Dante, die es als plausibel erscheinen lassen, dass Ariost diese dreiteilige Struktur seiner Narration in Auseinandersetzung mit Dantes Strukturmodell entwickelt hat.
Friedrich Schlegels Sicht auf den Orlando furioso kann als Endpunkt eines Prozesses gesehen werden, dessen Anfänge zu Voltaire zurückverfolgt werden können. Vor diesem Hintergrund stellt der Beitrag den Wandel von Voltaires Werturteil... more
Friedrich Schlegels Sicht auf den Orlando furioso kann als Endpunkt eines Prozesses gesehen werden, dessen Anfänge zu Voltaire zurückverfolgt werden können. Vor diesem Hintergrund stellt der Beitrag den Wandel von Voltaires Werturteil über den Orlando furioso im Kontext einer schrittweisen Befreiung von den klassizistischen Vorurteilen auf dem Weg zu einem tieferen, auf neuen ästhetischen Prinzipien basierenden Verständnis von Ariosts Meisterwerk dar. Erweist sich Voltaire in seinem frühem Aufsatz Essay on Epic Poetry (1727) noch als stark von den Vorwürfen der Dichtungstheoretiker des Grand Siècle gegenüber Ariost beeinflusst, kann seine kontinuierliche Bearbeitung bzw. wiederholte Revision dieser stark negativen Bewertung des Orlando als klares Zeichen der Unzufriedenheit mit der eigenen Ausgangsposition interpretiert werden. Diese kritische Auseinandersetzung steht zweifellos nicht nur in einem chronologischen Zusammenhang mit der Erfahrung eigener Autorschaft am Epos La Pucelle d’Orléans, für das Ariosts Text eine Vorbildfunktion hatte.
Abschließend werden erstmals im Rahmen einer eingehenden Analyse des Eintrags Epopée im Dictionnaire philosophique (1771) systematisch Voltaires ästhetische Kriterien für seine spätere Würdigung des Orlando und der Ariostschen Innovationen (Selbstironie, Einleitungen zu den Gesängen und Vermischung von Scherz und Ernst) erfasst.
Il contributo analizza l’unica edizione illustrata dell'Orlando furioso sinora realizzata da un artista tedesco, collocandola nel contesto della ricezione del capolavoro di Ludovico Ariosto in Germania. In proposito si nota come le... more
Il contributo analizza l’unica edizione illustrata dell'Orlando furioso sinora realizzata da un artista tedesco, collocandola nel contesto della ricezione del capolavoro di Ludovico Ariosto in Germania. In proposito si nota come le osservazioni di Italo Calvino sul Furioso abbiano svolto un ruolo significativo in rapporto all’interpretazione grafica
del poema.
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A cura di Annalisa Izzo e Franco Tomasi. Questo secondo volume della Lettura dell’«Orlando furioso», nel quale sono compresi i canti XXIII-XLVI – cui si aggiungono due interventi di carattere generale (sui «Cinque canti» e sulla... more
A cura di Annalisa Izzo e Franco Tomasi.
Questo secondo volume della Lettura dell’«Orlando furioso», nel quale sono compresi i canti XXIII-XLVI – cui si aggiungono due interventi di carattere generale (sui «Cinque canti» e sulla tradizione testuale del poema) –, porta a termine l’impresa di una lectura integrale del poema, un progetto avviato da tempo dalle Università di Losanna e di Padova. Se nel «Furioso» unità discorsiva e unità narrativa spesso non coincidono, in virtù dell’adozione della tecnica narrativa dell’«entrelacement»,
il singolo canto costituisce di per sé un momento discreto e circoscritto
del racconto con il quale ogni lettore deve misurarsi. E proprio a partire
da questa esperienza diversi critici, ciascuno con un proprio specifico sguardo, si sono confrontati con i canti della seconda sezione del poema. Il volume è inoltre corredato da indici dei nomi, dei personaggi letterari e dei luoghi del «Furioso», relativi ai due volumi che compongono l’opera, dei veri e propri ‘strumenti di navigazione’ pensati per aiutare il lettore e lo studioso.
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Canto XLV of the Orlando furioso focuses entirely on the episode of Bradamante, Leone, and Ruggiero, which occurs within the largest of the four major narrative additions inserted by Ariosto in 1532. This article begins by offering an... more
Canto XLV of the Orlando furioso focuses entirely on the episode of Bradamante, Leone, and Ruggiero, which occurs within the largest of the four major narrative additions inserted by Ariosto in 1532. This article begins by offering an overview of critical interpretations of the episode and of attendant hermeneutic issues (§1). It then moves on to an analysis of the canto, focusing on four aspects: the canto’s particular use (probably unique within the whole work) of entrelacement, classifiable as “epic” on a structural level, but employed primarily for “romance” material (§2); the canto’s complete absence of irony, both on a structural level as well as within the narrator’s interventions (§3); its attempt to produce psychological realism by means of an effective dynamism ingrained in the stream of thoughts of the character Bradamante (§4); and finally, a reconstruction of the web of available meanings of – and connections between – the fundamental themes of the canto (fortune, inconstancy, faith), as well the metaphorical images which refer back to those themes (§5).
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Seit dem historischen Wandel, der sich im Übergang vom 18. zum 19. Jahrhundert vollzieht, übernimmt die Figur Tasso eine wichtige Rolle für die Bildung des neuen Literaturkanons der Romantik, der grundlegend für die Entstehung der... more
Seit dem historischen Wandel, der sich im Übergang vom 18. zum 19.
Jahrhundert vollzieht, übernimmt die Figur Tasso eine wichtige Rolle
für die Bildung des neuen Literaturkanons der Romantik, der grundlegend
für die Entstehung der modernen Poesie sein sollte. Viele bedeutende
Protagonisten dieser Epoche fühlen sich ihm nahe und erkennen
in ihm ein Paradigma des modernen Lebensgefühls.
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This paper introduces eleven previously untranslated essays written by Erich Auerbach during his exile in Turkey (1937-47). Originally published in Turkish and surprisingly forgotten until relatively recently, these writings offer a side... more
This paper introduces eleven previously untranslated essays written by Erich
Auerbach during his exile in Turkey (1937-47). Originally published in Turkish and
surprisingly forgotten until relatively recently, these writings offer a side of Auerbach
somewhat different from his more traditional image. They present not so much the
philologist (indeed, textual citations are scarce); instead, they reveal a historian of
culture and thought, an active intellectual engaging “politically” with European
history, who juxtaposes past and presents events, as well as East and West. In these
essays, some of the themes taken up by Auerbach are: historical forms of government
and their relation to the contemporary political catastrophe of Germany; the
historical evolution of the relationship between literature and war; the artistic, civic,
and political dimension of figures such as Dante, Machiavelli, Montesquieu, Voltaire,
and Rousseau.

Keywords: Erich Auerbach, European History, Culture and Politics, Exile, West-
East Relations.
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German Studies, Comparative Literature, German Literature, Reception Studies, Architecture, and 39 more
«Utopus me dux ex non insula fecit insulam»: come ricordano i versi della quartina scritta in alfabeto utopiano da Pieter Gilles, Utopia è divenuta un’isola grazie all’operazione artificiale del taglio dell’istmo, compiuta dal suo... more
«Utopus me dux ex non insula fecit insulam»: come ricordano i versi della quartina scritta in alfabeto utopiano da Pieter Gilles, Utopia è divenuta un’isola grazie all’operazione artificiale del taglio dell’istmo, compiuta dal suo fondatore. L’atto stesso della creazione della prima comunità utopica moderna rimanda dunque, in modo fortemente allusivo e simbolico, alla trasformazione della natura attraverso le facoltà razionali dell’uomo, attraverso la sua capacità tecnica e il suo lavoro. Nonostante gli studiosi abbiano prevalentemente sottolineato gli aspetti che caratterizzano la civiltà utopiana come «arcaica e pre-scientifica» (Luigi Firpo) e l’atteggiamento di More come improntato generalmente ad un «conservatorismo scientifico» (Edward Surtz), i circoscritti e tuttavia significativi riferimenti del libello moreano alle scienze e alle invenzioni tecniche ci mostrano la presenza di uno spirito aperto e spiccatamente curioso di fronte alle novità scientifiche e tecniche. Dall’invenzione dell’incubatrice alla difesa istituzionale del diritto di accesso di tutto il popolo alle fonti del sapere, da un’alta valorizzazione dello studio dell’astronomia, della medicina e delle scienze naturali all’atteggiamento curioso e pronto all’apprendimento di fronte agli ospiti stranieri (atteggiamento che gli Utopiani condividono con i posteriori abitanti della Città del Sole di Tommaso Campanella e della Nuova Atlantide di Francis Bacon), Utopia esprime un’idea del sapere scientifico e tecnico non solo legata ai più alti valori umanistici del piacere della scoperta, dell’esaltazione della curiositas e dell’attività umana, e della liberazione dell’uomo dalla servitù fisica e materiale, ma anche conforme ad alcuni importanti principi guida dell’idea moderna di progresso scientifico.
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Lemma Mondi per il Dizionario dei temi letterari, UTET. Il termine ‘mondo’ (gr. ‘kosmos’; lat. ‘mundus’; fr. ‘monde’; ingl. ‘world’; ted. ‘Welt’) copre una vasta area semantica, della quale si ritengono significative per la presenza del... more
Lemma Mondi per il Dizionario dei temi letterari, UTET. Il termine ‘mondo’ (gr. ‘kosmos’; lat. ‘mundus’; fr. ‘monde’; ingl. ‘world’; ted. ‘Welt’) copre una vasta area semantica, della quale si ritengono significative per la presenza del tema le quattro accezioni riassunte di seguito: 1) ‘universo’, ovvero l’insieme dei vari pianeti (da cui l’idea di una ‘pluralità di mondi’); 2) una ‘parte o porzione geografica del nostro pianeta’ (in tale accezione freq. accompagnato da un aggettivo, v. ‘nuovo mondo’); 3) in accezione "filosofica" ad indicare una categoria concettuale (il ‘mondo intelligibile’; o anche l’‘uomo’, nell’accezione greca di ‘mikrokosmos’); 4) infine ampio è l’uso metaforico del termine, che si intreccia e si sovrappone frequentemente alle altre accezioni (si è perciò di regola evitato di considerarlo autonomamente).
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Abstract: In Italy the topic of realism has finally returned to prominence in current literary debate, after the long postmodern phase in which both narrative production and discussions in literary criticism were polarised by slogans... more
Abstract: In Italy the topic of realism has finally returned to prominence in
current literary debate, after the long postmodern phase in which both narrative
production and discussions in literary criticism were polarised by slogans
like ‘the self-referentiality of the literary text’ or ‘literature as play’. We can
now take renewed interest in the question of whether references to reality are
present even in works, like Le città invisibili (that have traditionally been interpreted
under the sign of literary self-referentiality and literature as play), and
we can ask what role these play in the text. The first part of the paper will
examine the critical function of the novel’s references to the tradition of literary
utopias, in which a classic study by Frances Yates is taken to be a – hitherto
unnoticed – source of textual and visual inspiration for Calvino. The second
part will analyse a number of passages to show how, in the combinatory play,
divergences from the literary utopian tradition function as a dialectical process
through which the reader is provoked to take a critical look at contemporary
urban reality and its unsolved social problems.
In der Istoria del Decamerone (Florenz 1742) von Domenico Maria Manni, die Lessing 1775 während seiner Italienreise erwarb, wird eine französische Verserzählung zitiert, die an Boccaccio inspiriert ist. Es handelt sich um Les trois... more
In der Istoria del Decamerone (Florenz 1742) von Domenico Maria Manni, die
Lessing 1775 während seiner Italienreise erwarb, wird eine französische Verserzählung
zitiert, die an Boccaccio inspiriert ist. Es handelt sich um Les trois
Anneaux, ein anonymes Werk des frühen 18. Jahrhunderts, das ausdrücklich für
religiöse Toleranz und die Beendigung der Verfolgung der Hugenotten plädiert.
Ein intertextueller Vergleich hebt inhaltliche und strukturelle Aspekte hervor
und präsentiert somit die französische Verserzählung als ein wichtiges Glied der
Überlieferungskette, die Boccaccios Novelle (Dec. I 3) mit Lessings Drama Nathan
der Weise verbindet.


Abstract - Italiano:
In un libro acquistato da Lessing nel 1775 durante il suo viaggio in Italia, l’Istoria del
Decamerone (Firenze 1742) dell’accademico della Crusca Domenico Maria Manni, si
cita il testo di un racconto francese in versi ispirato a Boccaccio. Si tratta di Les trois
anneaux, opera anonima del primo Settecento, che contiene un appello esplicito
alla tolleranza religiosa e alla cessazione delle persecuzioni contro gli ugonotti.
Attraverso un confronto intertestuale, il contributo intende mettere in rilievo
alcuni aspetti contenutistici e strutturali che fanno del racconto francese un anello
importante della catena che collega la novella (Dec. I 3) di Boccaccio al dramma di
Lessing Nathan der Weise.
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Abstract: A considerable amount of research that is done on mimesis of spoken language in literary texts in both linguistic and literary studies seems to be dedicated primarily to the linguistic phenomena themselves. Despite the important... more
Abstract: A considerable amount of research that is done on mimesis of spoken language
in literary texts in both linguistic and literary studies seems to be dedicated primarily to
the linguistic phenomena themselves. Despite the important insights gathered through this
approach, such a perspective could prove to be somewhat limited in scope. It ignores the
fact that in authentic, real-life discourse phenomena of orality, such as discourse markers,
segmentations, little lexical variation etc. are to some extent the result of the overall communicative
conditions and hence the strategies of verbalization. Keeping this correlation
in mind when analyzing phenomena of orality in Italian literary texts, one can obtain a
more detailed picture of their stylistic effects and the authors’ intentions.
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Saggio pubblicato in open access sul sito: https://edizioni.sns.it/prodotto/letteratura-ragione-repressosu-francesco-orlando-1934-2010/
Ristampa del saggio già apparso in "Filologia Antica e Moderna", 1999.
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La Fontaine, Voltaire e Wieland lettori di Ariosto: l'ironia della finzione in un saggio di Christian Rivoletti
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In seiner Studie behandelt Christian Rivoletti ein wenig bekanntes und weitgehend vernachlässigtes Kapitel der Ariostschen Rezeptionsgeschichte und greift dabei eine Reihe entscheidender Fragen auf, die nicht nur wesentliche Aspekte des... more
In seiner Studie behandelt Christian Rivoletti ein wenig bekanntes und weitgehend vernachlässigtes Kapitel der Ariostschen Rezeptionsgeschichte und greift dabei eine Reihe entscheidender Fragen auf, die nicht nur wesentliche Aspekte des Orlando Furioso, sondern der Gattung Roman im Allgemeinen berühren.
http://www.romanischestudien.de/index.php/rst/article/view/282/807
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German Studies, Comparative Literature, French Literature, German Literature, Romanticism, and 42 more
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German Studies, Comparative Literature, French Literature, German Literature, Reception Studies, and 43 more
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European History, European Studies, German Studies, Comparative Literature, French Literature, and 49 more
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German Studies, Comparative Literature, French Literature, German Literature, French Studies, and 37 more
Tous les lecteurs de l’Arioste sont aujourd’hui d’accord pour considérer que l’ironie est l’une des caractéristiques essentielles de son grand poème, même s’ils savent également que cela n’a pas toujours été le cas. L’un des mérites... more
Tous les lecteurs de l’Arioste sont aujourd’hui d’accord pour considérer que l’ironie est l’une des caractéristiques essentielles de son grand poème, même s’ils savent également que cela n’a pas toujours été le cas. L’un des mérites principaux du livre de Christian Rivoletti est justement d’avoir expliqué pour la première fois quand l’ironie ariostesque a été redécouverte et mise en valeur – en d’autres termes quand a véritablement commencé la compréhension moderne du Roland furieux. Sa recherche touche des problématiques d’ordre à la fois historico-culturel et théorique.
Research Interests:
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German Studies, Comparative Literature, French Literature, German Literature, French Studies, and 42 more
Voci sull'Orlando furioso tra smontaggio e storia. Il poema ariostesco introdusse l'ironia per spostare lo sguardo, in un dialogo serrato narratore-personaggio-lettore. Oltre i cinquecento anni, prospettive di lettura di vari studiosi,... more
Voci sull'Orlando furioso tra smontaggio e storia. Il poema ariostesco introdusse l'ironia per spostare lo sguardo, in un dialogo serrato narratore-personaggio-lettore. Oltre i cinquecento anni, prospettive di lettura di vari studiosi, per il Mulino 2022.
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Recensione del volume “L’Orlando furioso oltre i cinquecento anni. Nuove prospettive di lettura”, a cura di Christian Rivoletti, Il Mulino, Bologna 2022, contenente gli atti del convegno ariostesco tenutosi all'Università di... more
Recensione del volume “L’Orlando furioso oltre i cinquecento anni. Nuove prospettive di lettura”, a cura di Christian Rivoletti, Il Mulino, Bologna 2022, contenente gli atti del convegno ariostesco tenutosi all'Università di Erlangen-Norimberga.
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"Seit langem ist bekannt, dass Erich Auerbach während seines lebensrettenden Exils in Istanbul (1936–1947) nicht nur […] sein Opus magnum verfasst hat, sondern auch Vorträge vor einem größeren türkischen Publikum gehalten hat. Weniger... more
"Seit langem ist bekannt, dass Erich Auerbach während seines lebensrettenden Exils in Istanbul (1936–1947) nicht nur […] sein Opus magnum verfasst hat, sondern auch Vorträge vor einem größeren türkischen Publikum gehalten hat. Weniger bekannt ist, dass ein Teil dieser Vorträge in türkischen Publikationen der Epoche veröffentlicht wird […]. Das Verdienst des Hg. Christian Rivoletti (Erlangen) ist, […] den Istanbuler ›Spuren‹ nachgegangen zu sein. […] Gerade weil es erstaunlich ist, dass im Rahmen der Auerbach-Konjunktur in den USA […] der in Istanbul vorhandenen Quelle so wenig Beachtung gezollt wird, […] ist es umso willkommener und symptomatischer, dass ein italienisch-deutscher Romanist diese ›Entdeckung‹ gemacht und publiziert hat. […] Die Herausgabe der Istanbuler Vorträge und Aufsätze lässt uns nicht nur das Mimesis-Laboratorium besser verstehen, sie verschafft uns auch Einblicke in die Möglichkeiten und Chancen, die für Auerbach mit der Exil-Situation verbunden sind." (Wolfgang Asholt)
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"Rivoletti hat mit seiner Edition einen wichtigen Beitrag zur besseren Kenntnis Auerbachs, eines der ganz großen aus Deutschland stammenden Romanisten,geleistet." (Frank-Rutger Hausmann).
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"Die Aufsätze aus dem Exil veranschaulichen Erich Auerbachs literaturwissenschaftliche und kulturhistorische Denk- und Deutungsmuster. Sie sind eine hervorragende Einführung in die Methodik dieses bedeutenden Wissenschaftlers." (Carsten... more
"Die Aufsätze aus dem Exil veranschaulichen Erich Auerbachs literaturwissenschaftliche und kulturhistorische Denk- und Deutungsmuster. Sie sind eine hervorragende Einführung in die Methodik dieses bedeutenden Wissenschaftlers." (Carsten Hueck)
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En el prólogo a La cultura como política, su editor Christian Rivoletti cuenta la historia por la cual accedió por primera vez a los escritos turcos de Auerbach […]. Sólo en este libro editado por Rivoletti se encaminó […]... more
En el prólogo a La cultura como política, su editor Christian Rivoletti cuenta la historia por la cual accedió por primera vez a los escritos turcos de Auerbach […]. Sólo en este libro editado por Rivoletti se encaminó […] sistemáticamente la traducción —al alemán— de los textos turcos, publicándose en 2014 […] en un volumen a su vez traducido al castellano en 2017. […] Los textos reunidos corresponden a seis conferencias dictadas por Auerbach en Estambul entre 1937 y 1945, tres artículos y un prólogo publicados en revistas turcas, un brevísimo artículo de un periódico turco francófono, y la desgrabación de una conferencia sobre Dante en la Universidad Estatal de Pensilvania en 1947 […]. El editor decidió agruparlos en dos secciones, la primera titulada “Sobre algunos temas de la historia cultural europea”, que reúne cinco trabajos de temática diversa, la segunda bajo el título “Sobre algunos protagonistas de la historia cultural europea”, con siete trabajos sobre algunos poetas, escritores e intelectuales, como Dante, Maquiavelo, Voltaire, Montesquieu, Rousseau y Benedetto Croce.
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En 1935 Erich Auerbach es suspendido como profesor de Romanística en la Uni­versidad de Marburgo a causa de las leyes raciales de Núremberg y obligado a aban­donar Alemania. Parte hacia ltalia y luego a Turquía, donde enseña durante once... more
En 1935 Erich Auerbach es suspendido como profesor de Romanística en la Uni­versidad de Marburgo a causa de las leyes raciales de Núremberg y obligado a aban­donar Alemania. Parte hacia ltalia y luego a Turquía, donde enseña durante once años (1936-1947) en la Universidad de Estambul. Esa dramática experiencia del exilio le proporcionó al autor la oportunidad de continuar estudiando la historia cultural de Europa desde una perspectiva singu­lar. […] Este volumen recoge textos ineditos en castellano de la etapa más significativa del autor. Se divide en dos partes: la primera incluye escritos sobre temas de la historia cultural europea […]. La segunda parte reúne escritos sobre algunos protagonistas de la historia cultural europea, descollando dos ensayos sobre la vida y obra de Dante Alighieri […]. lncluye además textos sobre Voltaire, Maquiavelo, Montesquieu, Rousseau y Benedetto Croce.
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Reseña: La cultura como política, de Erich Auerbach Una mirada desde el exilio Los doce "escritos turcos" de este volumen son esbozos de Mímesis, y a la vez, los testimonios de una conciencia alerta, atormentada por el presente pero... more
Reseña: La cultura como política, de Erich Auerbach
Una mirada desde el exilio

Los doce "escritos turcos" de este volumen son esbozos de Mímesis, y a la vez, los testimonios de una conciencia alerta, atormentada por el presente pero optimista sobre el futuro. En los cinco primeros se plantean, de manera general, los ejes de su original enfoque: la relación entre el proceso histórico cultural y la expresión literaria, la cuestión de los géneros y la mezcla de estilos, la evolución del latín y el desarrollo de las lenguas modernas, el papel de las naciones y las monarquías, el lugar de los lectores, de elite y populares, el apogeo del realismo del siglo XIX y hasta algunas reflexiones sobre la cinematografía y su posible impacto en el público lector.
Por varias razones, Dante Alighieri es un autor clave para Auerbach: su original forma de expresar la realidad, combinando de manera profana el mundo y el trasmundo; su papel en la fundación del italiano moderno, y finalmente, su teoría política, tan ideal como cautivante. […]
Detrás de Dante aparecen Maquiavelo, otro soñador exiliado, y Benedetto Croce, ejemplo de cómo se puede resistir con dignidad al totalitarismo fascista.
La preocupación de Auerbach, más ciudadana, por la teoría política y por la mejor forma de gobierno se desarrolla ampliamente en los textos sobre los tres clásicos del pensamiento de la Ilustración incluidos en el volumen: Montesquieu, Voltaire y Rousseau. Luego de precisar la singularidad de sus personalidades, contextos y maneras de escribir, Auerbach subraya el aporte común a la construcción de las ideas modernas de libertad y democracia. […]
Contemplando desde Estambul el derrumbe de su mundo, mantiene la fe en el progreso y en la posibilidad de reconstruirlo sobre la base de la libertad y la democracia. […] Progresista en muchos aspectos, la moderna Turquía, que lo acoge cordialmente, no se ajusta al modelo de democracia liberal, pero a la vez le parece claramente diferente de las dictaduras totalitarias que dominan Europa. Esta experiencia ambigua modera su optimismo, [...] y lo estimula a interesantes comentarios sobre las diferencias entre las democracias y las posibles derivas totalitarias de algunas.
Son estas reflexiones las que hacen de los "escritos turcos" de Auerbach un apasionante testimonio de las perplejidades de la conciencia europea durante la guerra.
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Professoren Robert Fajen (Universität Halle), Bernhard Huss (FU Berlin) und Christian Rivoletti (FAU Erlangen-Nürnberg) haben an der Veranstaltung der Italienischen Botschaft in Berlin und des Italienischen Kulturinstituts Berlin zum... more
Professoren Robert Fajen (Universität Halle), Bernhard Huss (FU Berlin) und Christian Rivoletti (FAU Erlangen-Nürnberg) haben an der Veranstaltung der Italienischen Botschaft in Berlin und des Italienischen Kulturinstituts Berlin zum Thema „Italienisch, eine Sprache für Europa - L’italiano, una lingua per l’Europa“ am 19.11.2018 teilgenommen.

In den von Sandra Maria Gronewald (ZDF) moderierten Interviews haben Experten und führende Persönlichkeiten aus den Bereichen Wirtschaft, Tourismus, Journalismus, Kultur und Universität vor der wunderbaren Kulisse der Italienischen Botschaft am Tiergarten über die Präsenz und das Potential des Italienischen diskutiert. In den Interviews äußerten sich u.a. der Generaldirektor zur Förderung der italienischen Kultur und Sprache im Italienischen Außenministerium, Roberto Vellano, der Leiter des Italienischen Kulturinstituts Berlin, Prof. Luigi Reitani, Andrea Carlo Cerri von der Generali Deutschland AG, die Fernsehjournalistin Sandra Maischberger (ARD), der Chefredakteur der Zeit Giovanni di Lorenzo und die Professoren Robert Fajen, Bernhard Huss und Christian Rivoletti über die Bedeutung der italienischen Sprache im Kontext der heutigen Europa und der globalisierten Welt.
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"Oggi l’ironia ariostesca viene considerata unanimemente, e con ragione, come uno dei caratteri non soltanto fondamentali dell’Orlando furioso (come si legge persino nei manuali di letteratura), ma anche tra i più godibili e affascinanti.... more
"Oggi l’ironia ariostesca viene considerata unanimemente, e con ragione, come uno dei caratteri non soltanto fondamentali dell’Orlando furioso (come si legge persino nei manuali di letteratura), ma anche tra i più godibili e affascinanti. I lettori attuali ne colgono e ne ammirano le qualità eccezionali, la sua essenza poliedrica, impalpabile e pervasiva – come già fecero, tra gli altri, Pirandello e Calvino.
Nella mia ricerca ho provato tuttavia a chiedermi se sia sempre stato così: l’ironia che Ariosto ha sapientemente infuso nella propria opera è stata sin da subito compresa e apprezzata dal pubblico? In realtà, questo modo di leggere il poema costituisce una scoperta relativamente recente e che si afferma progressivamente solo a partire dagli ultimi due secoli della ricezione del testo. Per lungo tempo e già da prima della fine del XVI secolo (come emerge anche dalle indagini di Daniel Javitch e di Klaus Hempfer sulla ricezione cinquecentesca del Furioso), quell’ironia – che Ariosto infuse sapientemente nel proprio capolavoro – fu invece giudicata come “sconveniente” e i vari aspetti del poema a essa collegati furono frequentemente oggetto di condanna da parte dei critici, molto spesso preoccupati soltanto di valutare il poema sulla base della sua maggiore o minore aderenza alle norme classiche [...]"
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Presentazione con Marco Bertozzi e Franco Bacchelli, organizzata dall'Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara
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Interview im Rundfunk der italienischsprachigen Schweiz zum Jubiläum der Publikation von Thomas Morus’ Utopia (RSI, Retedue, am 14.01.2016, 8 Uhr)
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Il convegno si propone di interrogarsi sulle premesse teoriche alla base del lavoro di Erich Auerbach (1992-1957). Esperti di varie discipline (tra cui filologia romanza, filosofia, filologia classica, studi orientali e letterature... more
Il convegno si propone di interrogarsi sulle premesse teoriche alla base del lavoro di Erich Auerbach (1992-1957). Esperti di varie discipline (tra cui filologia romanza, filosofia, filologia classica, studi orientali e letterature comparate) discuteranno sulla portata e sull'attualità del metodo intrinsecamente interdisciplinare di Auerbach, indagandone i i concetti chiave e le loro origini nel contesto della storia del pensiero e della cultura europei. È prevista una pubblicazione degli atti del convegno.

Das Kolloquium möchte die dem Werk des Literaturwissenschaftlers Erich Auerbach (1992-1957) implizit zugrundeliegenden, aber kaum je explizit ausformulierten theoretischen Prämissen entschlüsseln. Experten aus verschiedenen Disziplinen (u.a. Romanistik, Philosophie, Altphilologie, Orientalistik und Komparatistik) werden sich, ausgehend von thematischen Schwerpunkten der auerbachschen Schriften, über die Tragweite und den heutigen Mehrwert dieser inhärent interdisziplinären Methode austauschen und das Denken Auerbachs somit erneut in den Fokus des europäischen Wissenschaftsdiskurses rücken. Eine Publikation der Arbeitsergebnisse des Gesprächs ist in Form eines Sammelbandes geplant.
Research Interests:
Letteratura Direzione scientifica: Henning Hufnagel (Friburgo/Salisburgo), Barbara Kuhn (Eichstätt), Christian Rivoletti (Erlangen-Norimberga) Nell’ambito degli studi di letteratura, il concetto di categoria trova riscontro in una serie... more
Letteratura

Direzione scientifica: Henning Hufnagel (Friburgo/Salisburgo), Barbara Kuhn (Eichstätt), Christian Rivoletti (Erlangen-Norimberga)

Nell’ambito degli studi di letteratura, il concetto di categoria trova riscontro in una serie di campi che potranno essere oggetto di attenzione all’interno della sezione. In particolare, si intendono discutere e rimettere alla prova, anche attraverso nuovi esempi, sia categorie che negli ultimi anni sono state ridefinite, modificate o comunque sono state al centro di dibattiti; sia nuove categorie, che sono state proposte da studi recenti.
La nostra attenzione si rivolgerà dunque, in primo luogo, alle categorie che definiscono un’intera prospettiva critica o che comunque presiedono all’approccio dei fenomeni letterari e indirizzano la loro interpretazione. Alcune di queste, pur essendo state introdotte già da alcuni decenni nel lessico della teoria letteraria, sono state (anche recentemente) oggetto di rinnovate riflessioni e di continue ridefinizioni. È il caso di categorie come ‘transculturalità’/‘interculturalità’ oppure ‘transmedialità’/‘intermedialità’.
Un secondo grande campo di lavoro è quello inerente alle categorie storico-letterarie, le quali affrontano problemi di periodizzazione, andando alla ricerca di un minimo comun denominatore tra opere di autori e di generi diversi. Se è vero che «i tentativi di definire» «concetti come classicismo, rinascimento, manierismo, barocco, illuminismo, romanticismo» e così via «non possono condurre mai al risultato desiderato», tuttavia essi «sono spesso interessanti perché qualcuno porta nella discussione un nuovo punto di vista e contribuisce così ad arricchire le nostre concezioni» (Erich Auerbach, Epilegomena a Mimesis, 1953). Lavorare sulla periodizzazione significa inoltre costruire e ricostruire il canone degli autori letterari, con importanti ricadute, dunque, anche di ordine metodologico. In questo senso saranno benvenute proposte che, eventualmente attraverso analisi e interpretazioni di singoli testi, suscitino una riflessione su categorie esistenti da tempo e sulle quali tuttavia la discussione è stata, magari a più riprese, molto accesa (si pensi, ad esempio, alla categoria di ‘romanticismo italiano’, spesso oggetto di dibattito nel confronto con le aree tedesca e francese; oppure alla categoria di ‘ermetismo’ in poesia). Bene accolte saranno anche proposte mirate a sondare l’efficacia o a precisare i confini di categorie proposte in tempi relativamente recenti, come quelle di ‘modernismo’ (che implica, per alcuni autori, un abbandono o comunque una ridefinizione di ‘decadentismo’), ‘neomodernismo’, ‘postmoderno’ / ‘postmodernismo’ / ‘postmodernità’, ‘ipermodernità’ (o di altre categorie che tentino una caratterizzazione della fase presente).
Un terzo campo è quello che riguarda l’elaborazione, rielaborazione (o talvolta la combinazione) delle categorie che definiscono generi e sottogeneri letterari. Per indicare soltanto alcuni esempi, negli ultimi decenni si è assistito alla teorizzazione e applicazione di nuove categorie come ‘biofiction’, ‘autofiction’, ‘autoritratto’ e affini oppure di generi ibridi come ‘docufiction’, ‘romanzo-saggio’, ‘romanzo-inchiesta’, ‘romanzo-verità’ – categorie che sono state perlopiù utilizzate per opere contemporanee, sebbene non siano mancati esempi di applicazione in sede storica.
Un quarto ed ultimo campo è rappresentato infine dalle categorie che costituiscono lo strumentario del laboratorio dell’analisi e dell’interpretazione del testo letterario. Anche in questa sede non sono mancati, in tempi recenti, interventi e dibattiti mirati sia a saggiare la definizione o addirittura la validità di categorie correnti (si pensi, per un solo esempio, alla discussione inerente alla distinzione tra autore e narratore, discussione regolarmente rinnovata, che ha investito testi non soltanto contemporanei, ma anche medievali, rinascimentali o comunque di epoche lontane), sia a ipotizzare e suggerire nuove categorie.
Saranno prese in considerazione anche proposte di contributi relativi a categorie diverse da quelle che qui sono state nominate a titolo esemplificativo per ognuno dei quattro campi di lavoro. Oltre che contributi mirati a discutere a livello teorico (e con adeguati riferimenti ad autori e testi) una o più categorie, saranno inoltre benvenute proposte di lavoro su singole figure o opere della letteratura italiana, con l’intento di metterne in discussione l’assegnazione (totale o parziale), sinora decretata dagli studi, a una determinata categoria.

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Literaturwissenschaft

Wissenschaftliche Leitung: Henning Hufnagel (Freiburg/Salzburg), Barbara Kuhn (Eichstätt), Christian Rivoletti (Erlangen-Nürnberg)

Im Bereich der Literaturwissenschaft besitzt der Kategorienbegriff Relevanz in einer Reihe von Arbeitsfeldern, die im Fokus der Sektion stehen können. Insbesondere sollen sowohl diejenigen Kategorien diskutiert und – auch an neuen Beispielen – erprobt werden, die seit je im Mittelpunkt der Debatten standen, die in den letzten Jahren neu definiert oder modifiziert wurden, als auch diejenigen Kategorien, die in jüngerer Zeit erst neu entwickelt und in die Diskussion eingeführt wurden.
Unsere Aufmerksamkeit wird sich daher zunächst den Kategorien zuwenden, die eine kritische Gesamtperspektive definieren oder die die Herangehensweise an literarische Phänomene prägen und ihre Interpretation lenken. Einige von ihnen, obwohl sie bereits seit einigen Jahrzehnten zum kanonisch gewordenen Inventar der Literaturtheorie gehören, waren (auch in jüngster Zeit) Gegenstand neuer Überlegungen und ständiger Neudefinitionen. Dies ist der Fall bei Kategorien wie etwa ‘Transkulturalität’/‘Interkulturalität’ oder ‘Transmedialität’/‘Intermedialität’.

Ein zweites großes Arbeitsfeld sind die historisch-literarischen Kategorien, die sich mit Problemen der Periodisierung befassen und nach dem kleinsten gemeinsamen Nenner zwischen Werken verschiedener Autoren und Genres suchen. Wenn es stimmt, dass die Versuche Konzepte wie Klassik, Renaissance, Manierismus, Barock, Aufklärung, Romantik zu definieren, nie zu dem gewünschten Ergebnis führen können, sind sie doch „oft dadurch interessant , daß jemand in der Diskussion einen neuen Gesichtspunkt vorbringt und damit zur Bereicherung unserer Vorstellungen beiträgt“ (Erich Auerbach, Epilegomena zu Mimesis, 1953). Die Arbeit an einer Periodisierung bedeutet auch, den Kanon literarischer Autoren zu konstruieren und zu rekonstruieren, was wiederum wichtige Auswirkungen auf die Methodologie hat. In diesem Sinne sind Vorschläge willkommen, die, ggf. anhand von Analysen und Interpretationen einzelner Texte, zum Nachdenken anregen über seit langem bestehende Kategorien, die, vielleicht auch wiederholt, hitzig diskutiert wurden (man denke zum Beispiel an die im Vergleich zum deutschen und französischen Raum oft diskutierten Kategorien der „italienischen Romantik“ oder des „Hermetismus“ in der Lyrik). Ebenso willkommen sind Beiträge, die darauf abzielen, die Effizienz von in jüngerer Zeit vorgeschlagenen Kategorien auszuloten oder ihre Grenzen zu präzisieren, etwa die des ‘Modernismus’ (was für einige Autoren eine Aufgabe oder zumindest eine Neudefinition des ‘Dekadentismus’ bedeutet), des ‘Neomodernismus’, der ‘Postmoderne’/des ‘Postmodernismus’, der ‘Hypermoderne’ (oder andere Kategorien, die eine Charakterisierung der gegenwärtigen Phase versuchen).
Ein drittes Feld betrifft die Ausarbeitung, Überarbeitung, bisweilen auch Kombination von Kategorien, die literarische Gattungen und Untergattungen definieren. Um nur ein paar Beispiele zu nennen: In den letzten Jahrzehnten war die Theoretisierung und Anwendung neuer Kategorien zu konstatieren, wie zum Beispiel ‘Biofiction’, ‘Autofiction’, ‘Selbstporträt’ und ähnlicher oder hybrider Genres wie ‘Dokufiction’, ‘Roman-Essay’, ‘Tatsachenroman’ – Kategorien, die meist für Werke der Gegenwartsliteratur verwendet wurden, obwohl es an Anwendungsbeispielen in historischen Kontexten nicht fehlt.
Einen vierten und letzten Bereich stellen diejenigen Kategorien dar, die das Instrumentarium für die Analyse und Interpretation des literarischen Textes umfassen. Auch auf diesem Gebiet hat es in jüngster Zeit nicht an Interventionen gefehlt, die darauf abzielen, sowohl die Definition und die Validität gängiger Kategorien auf den Prüfstand zu stellen (man denke etwa an die regelmäßig wieder aufgenommene Diskussion um die Unterscheidung zwischen Autor und Erzähler, die nicht nur zeitgenössische Texte, sondern auch Texte aus dem Mittelalter, der Renaissance oder anderen näheren und ferneren Epochen betrifft), als auch, und sei es tentativ oder hypothetisch, neue Kategorien vorzuschlagen.
Es werden gleichwohl auch Beitragsvorschläge zu anderen als den hier beispielhaft genannten Bereichen für jedes der vier Arbeitsfelder berücksichtigt. Neben Beiträgen, die darauf abzielen, eine oder mehrere Kategorien auf theoretischer Ebene und mit angemessenen Verweisen auf Autoren und Texte zu diskutieren, sind auch Arbeitsvorschläge zu einzelnen Figuren oder Werken der italienischen Literatur willkommen, mit der Absicht, deren Zuordnung zu einer bestimmten Kategorie durch die bisherige Forschung (ganz oder teilweise) in Frage zu stellen.
Research Interests:
Martedì 17 gennaio, ore 16.15: Eugenio Refini (New York University), Presentazione del volume The Vernacular Aristotle. Translation as Reception in Medieval and Renaissance Italy (Cambridge University Press, 2020). Introduzione e... more
Martedì 17 gennaio, ore 16.15: Eugenio Refini (New York University), Presentazione del volume The Vernacular Aristotle. Translation as Reception in Medieval and Renaissance Italy (Cambridge University Press, 2020).
Introduzione e moderazione: Christian Rivoletti e Marco Menicacci (FAU Erlangen-Nürnberg).
Università Erlangen-Norimberga, Bismarckstr. 1, Erlangen. Aula A401.
Zoom: https://fau.zoom.us/j/64909083348

Mercoledì 18 gennaio, ore 12.15: Eugenio Refini (New York University), Voce, memoria, ricezione: Arianna tra barocco e fin de siècle.
Introduzione e moderazione: Florian Mehltretter.
LMU München, Schellingstraße 3, Monaco di Baviera. Aula S007.

Martedì 24 gennaio, ore 19.00: Maria Luisa Meneghetti (Università di Milano), Con gli occhi di Dante. L’Italia artistica nell’età della Commedia.
Saluto: Giulia Sagliardi (IIC Monaco).
Introduzione e moderazione: Matthias Bürgel e Christian Rivoletti (FAU Erlangen-Nürnberg).
Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera, Hermann-Schmid-Straße 8, Monaco di Baviera.

Mercoledì 25 gennaio, ore 16.15: Maria Luisa Meneghetti (Università di Milano), Lingua, testo e immagini nel Codice Saibante-Hamilton 390. Introduzione e moderazione: Christian Rivoletti e Matthias Bürgel (FAU Erlangen-Nürnberg).
Università Erlangen-Norimberga, Bismarckstr. 1, Erlangen. Aula C702.
Zoom: https://fau.zoom.us/j/65751620553
Research Interests:
Intervengono: Carlo Ossola (Collège de France), Emilio Russo (Università di Roma “La Sapienza”), Francesco Lucioli (Università di Roma “La Sapienza”), Alessio Cotugno (Università Ca’ Foscari Venezia), Elisa Tallone (Alberto Tallone... more
Intervengono: Carlo Ossola (Collège de France), Emilio Russo (Università di Roma “La Sapienza”), Francesco Lucioli (Università di Roma “La Sapienza”), Alessio Cotugno (Università Ca’ Foscari Venezia), Elisa Tallone (Alberto Tallone Editore)
Moderazione: Christian Rivoletti (Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg)
L’evento, che verrà realizzato nell’ambito delle attività del Circolo Filologico Linguistico Padovano (giunto quest’anno al suo LX anno di vita), avrà luogo in forma telematica sulla piattaforma Zoom, al seguente link: https://unipd.zoom.us/j/611166304 e sarà trasmesso anche sul canale YouTube del Circolo Filologico Linguistico Padovano al seguente indirizzo:
https://www.youtube.com/channel/UC3vNssW2H5FHpp2D6_imaTw
Tutti gli interessati sono cordialmente invitati a intervenire e a partecipare alla discussione.

Una registrazione dell’evento rimarrà disponibile sul canale YouTube Italian Literature in the European Context: https://www.youtube.com/channel/UCfv-dxxmfye8mHVGy7TENkQ
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«Auteur-autorisation-autorité dans le récit à la première personne de l'époque prémoderne» »Paternità Intellettuale-Autorizzazione-Autorità nel Racconto dell'Io Premoderno« »Autorschaft-Autorisierung-Autorität in der vormodernen... more
«Auteur-autorisation-autorité dans le récit à la première personne de l'époque prémoderne» »Paternità Intellettuale-Autorizzazione-Autorità nel Racconto dell'Io Premoderno« »Autorschaft-Autorisierung-Autorität in der vormodernen Ich-Erzählung« Les deux premières réunions constituent la condition préalable pour la dernière rencontre en 2022 qui doit être dédiée au thème «Auteur-autorisation-autorité dans le récit à la première personne de l'époque prémoderne». Cette conférence a pour objectif d'étudier la façon dont les textes affirment et revendiquent l'autorité et la validité, ou attestent de celles-ci, dont ils ont besoin pour donner une autre dimension à l'enseignement qu'ils comportent et au savoir qu'ils transmettent, et mettre l'accent sur ceux-ci. Les caractéristiques déterminées de manière narratologique, qui apparaissent normalement dans le récit à la première personne de l'époque prémoderne et qui ont fait l'objet des conférences précédentes, sont, selon notre hypothèse, exactement en rapport avec cela. Ceci doit, sur la base des connaissances actuelles, être assemblé en une explication du format et de sa célébrité. L'apparition de l'auteur et narrateur à la première personne dans le texte même en sa qualité et son rôle d'auteur pourrait par exemple en faire partie (ceci est le cas dans le
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Advisory Board: Paolo Chiesa (Milan), Jose Martinez Gazquez (Barcelona), Reinhold F. Glei (Bochum), Christian Rivoletti (Erlangen), Christoph Schubert (Erlangen), Francesco Stella (Siena), Jan M. Ziolkowski (Harvard). Contact: Prof. Dr.... more
Advisory Board: Paolo Chiesa (Milan), Jose Martinez Gazquez (Barcelona), Reinhold F. Glei (Bochum), Christian Rivoletti (Erlangen), Christoph Schubert (Erlangen), Francesco Stella (Siena), Jan M. Ziolkowski (Harvard).
Contact: Prof. Dr. Michele C. Ferrari.
(https://www.mittellatein.phil.fau.de/2019/07/16/epos-1000)

Like scarcely any other genre, the epic has been a guarantor of literary continuity over the centuries as well as a workshop for fundamental innovations in style, matter, and trends. The aim of the conference is to treat the legacy of the Latin epic from Late Antiquity to the Renaissance in its variety and development.
The conference will comprise several keynote lectures as well as shorter presentations. A call for papers for shorter presentations will be sent out in mid-2020.
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L’Orlando furioso oltre i 500 anni. Problemi aperti e prospettive. Modelli, interpretazione del testo e ricezione / The Orlando Furioso: 500 Years and Beyond. Open Issues and New Perspectives on Models Interpretation and Reception Alte... more
L’Orlando furioso oltre i 500 anni. Problemi aperti e prospettive. Modelli, interpretazione del testo e ricezione / The Orlando Furioso: 500 Years and Beyond. Open Issues and New Perspectives on Models Interpretation and Reception
Alte Universitätsbibliothek, Sitzungssaal, Universitätsstrasse 4, Universität Erlangen-Nürnberg. Wednesday, December 6, 2017 to Friday, December 8, 2017
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Sezione di Letteratura. Coordinano: Barbara Kuhn (Eichstätt-Ingolstadt), Florian Mehltretter (Monaco) und Christian Rivoletti (Erlangen-Norimberga) Nell'ambito degli studi di letteratura e di storia della cultura, il concetto di... more
Sezione di Letteratura. Coordinano: Barbara Kuhn (Eichstätt-Ingolstadt), Florian Mehltretter (Monaco) und Christian Rivoletti (Erlangen-Norimberga)
Nell'ambito degli studi di letteratura e di storia della cultura, il concetto di movimenti, inteso ora in senso concreto, ora in senso metaforico, si lega a una serie eterogenea di aspetti che potranno essere oggetto di attenzione all’interno della sezione. Prendendo le mosse dal significato letterale della parola, intenderemo i movimenti in senso concreto e il rilievo da loro variamente assunto nell’ambito letterario innanzitutto in quanto movimenti di persone, in particolare da un luogo all’altro. Parleremo dunque di migrazioni nel senso ampio del termine, dai viaggi (immaginari o di altro tipo) del Medioevo e dell’epoca premoderna, attraverso la moda settecentesca del Grand Tour, per arrivare sino alle moderne forme di turismo e, da lì, alla questione attuale della migrazione in senso stretto, la quale dischiude a sua volta un vasto spettro tematico.
Ci riferiamo qui, in particolare, alla ricca produzione letteraria apparsa nell’ambito degli studi postcoloniali degli ultimi decenni, la quale non è affatto limitata ai testi delle autrici e degli autori giunti in Italia con la prima, la seconda o la terza generazione di emigrati dalle ex colonie italiane, bensì comprende, ad esempio, anche gli scritti di Jhumpa Lahiri o Amara Lakhous e di molti altri che scrivono in italiano, divenendo così testimoni di una "letteratura in movimento" e "senza fissa dimora". Ma ci riferiamo anche al rilievo assunto dalla condizione dell’esilio nella letteratura italiana, dalle sue origini sino ai nostri giorni – basti pensare all’influsso decisivo esercitato sulla vita e sulle opere, tra gli altri, di un Dante, di un Petrarca o di un Foscolo. E intendiamo riferirci, ancora, tanto al fenomeno delle ondate migratorie in direzione dell’America, evocate da Leonardo Sciascia nel racconto Il lungo viaggio, quanto ai testi di coloro che per lungo tempo sono stati chiamati "Gastarbeiter", e dei loro discendenti, i quali raccontano – come accade in Tra due mari di Carmine Abate – dell'andirivieni tra il sud e il nord. Poiché parte di questi testi è comparsa prima in tedesco, parte invece prima in italiano, il fenomeno concreto del movimento oscillatorio tra Italia e Germania si riflette, in questo caso più che in altri, nel movimento della traduzione in quanto "trasferimento" da una lingua all’altra.
https://www.it.italianistentag2020.italianistik.uni-muenchen.de/index.html
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Im Wintersemester 2016-17 wird erstmals eine interdisziplinäre Ringvorlesung über die Kulturgeschichte Italiens und ihre Beziehung zu Deutschland und Europa stattfinden: „Presenze aurorali: Italien als Kristallisationspunkt der Künste“.... more
Im Wintersemester 2016-17 wird erstmals eine interdisziplinäre Ringvorlesung über die Kulturgeschichte Italiens und ihre Beziehung zu Deutschland und Europa stattfinden: „Presenze aurorali: Italien als Kristallisationspunkt der Künste“.

Den thematischen Fluchtpunkt der Ringvorlesung bilden “Aufbruchsmomente” der europäischen Kulturgeschichte: Strömungen, Praktiken, Gattungen oder einfach Tendenzen u.a. in Literatur, Kunst, Architektur, Philosophie, die in Italien entstanden sind, dann aber in Deutschland oder auch im Rest Europas Verbreitung gefunden haben. Der Ausdruck “presenze” verweist dabei auf die Gegenwartsrelevanz solcher historischer Phänomene: Wenngleich sie (unterschiedlich weit) in die Vergangenheit verweisen, wird gerade durch ihre außerordentliche Lebendigkeit in der Gegenwart deutlich, welches Innovationspotential mit ihrer Entstehung einherging.

Die Veranstaltungen finden dienstags von 18:15-19:45 Uhr im Raum KH 1.014 des Kollegienhauses (Universitätsstr. 15, Erlangen) statt.

Im Rahmen der Eröffnungsveranstaltung, die am Dienstag, 25.10.2016 von 16:15-17:45 Uhr im Senatssaal des Kollegienhauses (Universitätsstr. 15, Erlangen) stattfindet, wird der italienische Botschafter S.E. Pietro Benassi (Berlin) einen Vortrag zum folgenden Thema halten: „Italien und seine Sprachkultur in Deutschland und Europa“ (auf Italienisch, mit deutscher Übersetzung).
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Es werden 3 Reisestipendien à 150 € für junge ForscherInnen angeboten, die Interesse an einer Teilnahme des Internationalen Studientages "Utopia 1516. Fünf Lektüren" haben.
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Indagini ormai “classiche” (Segre, Blasucci, Ossola) e importanti studi successivi (Zatti, Jossa, Geyer, Stierle e altri) hanno mostrato la pervasività dell’influsso della Commedia sul Furioso, sia a livello linguistico, stilistico e... more
Indagini ormai “classiche” (Segre, Blasucci, Ossola) e importanti studi successivi (Zatti, Jossa, Geyer, Stierle e altri) hanno mostrato la pervasività dell’influsso della Commedia sul Furioso, sia a livello linguistico, stilistico e metrico, sia in ambito tematico, sia, infine, nell’ottica di una contrapposizione (spesso declinata in chiave parodica) di “ideologie” divergenti. A fronte della ricchezza di aspetti sinora analizzati, possiamo chiederci oggi se per Ariosto la Commedia abbia rappresentato un modello anche sul piano delle strutture narrative e del sistema dei rapporti tra il testo e la realtà extra-testuale. Mettendo in evidenza per la prima volta la presenza e la funzione delle riprese dantesche nei proemi dei primi canti del Furioso, la conferenza intende mostrare come Ariosto si appropri di precise strategie narrative della Commedia e costruisca così nuove dinamiche strutturali che presiedono alla narrazione in prima persona e ai riferimenti alla realtà contemporanea.
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Conferenza nell'ambito del convegno "I saperi degli artisti medievali ‘per scrittura o per parole’", organizzato dal Centro Interdisciplinare «Beniamino Segre», Accademia Nazionale dei Lincei, Roma (link al video della conferenza:... more
Conferenza nell'ambito del convegno "I saperi degli artisti medievali ‘per scrittura o per parole’", organizzato dal Centro Interdisciplinare «Beniamino Segre», Accademia Nazionale dei Lincei, Roma (link al video della conferenza: https://www.youtube.com/watch?v=RGGEtVIb90s ; link al programma del convegno: https://www.lincei.it/it/manifestazioni/i-saperi-degli-artisti-medievali-convegno).
Nella videoconferenza vengono ripercorsi alcuni momenti salienti della storia della visualizzazione dell'atto di ispirazione dell'autore-narratore, dall'antichità alle soglie della modernità, con particolare attenzione alla svolta che si realizza nel XIV secolo in ambito europeo e con un confronto tra alcuni esempi di ambito tedesco e italiano.
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Intervengono: Alberto Casadei, Christian Rivoletti, Emilio Russo. Lunedì 6 marzo 2023, ore 17e30, in presenza nell’aula B1 di Palazzo Boilleau, Università di Pisa, e in streaming attraverso la piattaforma Teams (link:... more
Intervengono: Alberto Casadei, Christian Rivoletti, Emilio Russo. Lunedì 6 marzo 2023, ore 17e30, in presenza nell’aula B1 di Palazzo Boilleau, Università di Pisa, e in streaming attraverso la piattaforma Teams (link: https://www.fileli.unipi.it/c/21-interpretazione-testi).
Incontro nell’ambito del Ventunesimo ciclo del Seminario d’Interpretazione Testuale, organizzato da Stefano Brugnolo, Gianni Iotti, Luciano Pellegrini, Sergio Zatti.
La registrazione dell’evento è disponibile sui canali youtube:
https://m.youtube.com/watch?v=B4QVK54WF3Q
https://www.youtube.com/@italianliteratureintheeuro1007

Il volume raccoglie contributi di Albert Russell Ascoli, Francesco Brancati, Maria Cristina Cabani, Corrado Confalonieri, Irene Fantappiè, Francesco Ferretti, Ludwig Fesenmeier, Christopher Geekie, Bernhard Huss, Daniel Javitch, Francesco Lucioli, Mario Mancini, Tina Matarrese, Florian Mehltretter, Christian Rivoletti, Karlheinz Stierle, Eleonora Stoppino, Christina Strunck, Sergio Zatti.
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Le indagini di Segre, Blasucci e Ossola hanno mostrato la pervasività dell’influsso della Commedia sul testo del Furioso, in particolare a livello linguistico, stilistico e metrico. Successivamente, vari studiosi (tra gli altri, Zatti,... more
Le indagini di Segre, Blasucci e Ossola hanno mostrato la pervasività dell’influsso della Commedia sul testo del Furioso, in particolare a livello linguistico, stilistico e metrico. Successivamente, vari studiosi (tra gli altri, Zatti, Jossa, Stierle e Geyer) hanno messo a raffronto le due opere sulla base di elementi tematici fondamentali (ingegno, follia, viaggio ultraterreno ecc.) e di “ideologie” spesso contrapposte, evidenziando in molti casi il carattere parodico delle riprese ariostesche di Dante. Oggi possiamo chiederci se per l’autore del Furioso la Commedia abbia rappresentato un modello anche sul piano delle strutture narrative e del sistema dei rapporti tra il testo e la realtà extra-testuale. A fronte del ricco materiale messo a disposizione dalla tradizione critica e tramite l’analisi mirata di esempi testuali, il presente contributo indaga le modalità attraverso le quali Ariosto si appropria di alcune strategie narrative del poema dantesco, rielaborandole in modo originale e pervenendo così a importanti innovazioni all’interno del genere epico-cavalleresco.
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Although telling of a past world and of stories mostly purely fictional, the Orlando furioso reveals itself through a careful analysis as a text particularly rich in references to contemporary reality. Also due to this feature it can... more
Although telling of a past world and of stories mostly purely fictional, the Orlando furioso reveals itself through a careful analysis as a text particularly rich in references to contemporary reality. Also due to this feature it can rightly be considered as a predecessor of the modern novel. The multiplication of particular and individual stories, as well as the importance assumed by the private dimension of the desire and destiny of individuals, anticipate a kind of reference to reality typical of the modern novel. Beside this kind of reference, however, a more archaic one coexists in the Furioso, based on the allegorical mode of representation and which assumes as model the didactic-allegorical poem. This paper aims to compare these two modes of reference, and to investigate their peculiar usage in the text, in order to deepen the innovative characteristics of a poem, which belongs to a transitional phase and which, while recovering (and criticizing) the medieval tradition, is, at the same time, beginning to experiment with new narrative forms.
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The event will be transmitted online via WebEx. Please register via email to bernhard.huss@fu-berlin.de until Nov. 3, 2020. You will receive all access details 24h before the event. / L'evento sarà trasmesso online via WebEx. È possibile... more
The event will be transmitted online via WebEx. Please register via email to bernhard.huss@fu-berlin.de until Nov. 3, 2020. You will receive all access details 24h before the event. / L'evento sarà trasmesso online via WebEx. È possibile registrarsi fino al 3 nov. 2020 (email a: bernhard.huss@fu-berlin.de). I dati di accesso saranno comunicati ai partecipanti un giorno prima dell'evento.

Il convegno intende esaminare da una prospettiva nuova la ricezione dell’antichità nell’Italia e nella Francia del Quattro-Cinquecento, prendendo in considerazione anche e soprattutto le poetiche e le opere letterarie meno frequentemente associate alla imitatio di testi antichi (si pensi ad esempio al cosiddetto “anticlassicismo”). A tale scopo ci si interrogherà sia sulla ricezione di autori antichi ‘altri’ (vale a dire non canonici, come Luciano, Apuleio, Pindaro, o lo pseudo-Omero), sia sulla presenza di modalità ‘altre’ di ricezione dell’antico (in primo luogo quelle relative all’autorialità intesa quale espressione performativo-discorsiva di una determinata presa di posizione letteraria e culturale-sociale). --- The conference aims at investigating the reception of antiquity in the early modern literature in Italy and France under a new perspective, taking into account also the poetics and literary works which are less frequently associated with the imitatio of ancient texts (as for instance the so-called “anti-classicism”). The focus will lie both on the reception of ‘other’ – non canonical – ancient authors (such as Lucian, Apuleius, Pindar, or the pseudo-Homer) and on ‘other’ modalities of reception (first of all those relating to authorship as the performative-discursive expression of specific literary and cultural-social stances).
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The event will be transmitted online via WebEx. Please register via email to bernhard.huss@fu-berlin.de until Nov. 3, 2020. You will receive all access details 24h before the event. / L'evento sarà trasmesso online via WebEx. È possibile... more
The event will be transmitted online via WebEx. Please register via email to bernhard.huss@fu-berlin.de until Nov. 3, 2020. You will receive all access details 24h before the event. / L'evento sarà trasmesso online via WebEx. È possibile registrarsi fino al 3 nov. 2020 (email a: bernhard.huss@fu-berlin.de). I dati di accesso saranno comunicati ai partecipanti un giorno prima dell'evento.
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Il convegno intende esaminare da una prospettiva nuova la ricezione dell’antichità nell’Italia e nella Francia del Quattro-Cinquecento, prendendo in considerazione anche e soprattutto le poetiche e le opere letterarie meno frequentemente associate alla imitatio di testi antichi (si pensi ad esempio al cosiddetto “anticlassicismo”). A tale scopo ci si interrogherà sia sulla ricezione di autori antichi ‘altri’ (vale a dire non canonici, come Luciano, Apuleio, Pindaro, o lo pseudo-Omero), sia sulla presenza di modalità ‘altre’ di ricezione dell’antico (in primo luogo quelle relative all’autorialità intesa quale espressione performativo-discorsiva di una determinata presa di posizione letteraria e culturale-sociale). ---
The conference aims at investigating the reception of antiquity in the early modern literature in Italy and France under a new perspective, taking into account also the poetics and literary works which are less frequently associated with the imitatio of ancient texts (as for instance the so-called “anti-classicism”). The focus will lie both on the reception of ‘other’ – non canonical – ancient authors (such as Lucian, Apuleius, Pindar, or the pseudo-Homer) and on ‘other’ modalities of reception (first of all those relating to authorship as the performative-discursive expression of specific literary and cultural-social stances).
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https://www.youtube.com/watch?v=rwzix4AUoyw Il primo romanticismo tedesco ha rappresentato un momento storico rivoluzionario e fondamentale per la comprensione moderna della Divina Commedia e per la discussione di alcuni problemi... more
https://www.youtube.com/watch?v=rwzix4AUoyw

Il primo romanticismo tedesco ha rappresentato un momento storico rivoluzionario e fondamentale per la comprensione moderna della Divina Commedia e per la discussione di alcuni problemi dell’interpretazione del capolavoro dantesco che sono ancora oggi al centro dell’attenzione dei lettori contemporanei.

Videoconferenza disponibile su:
https://www.youtube.com/watch?v=rwzix4AUoyw
https://centridiricerca.unicatt.it/studi_italiani
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La relazione intende, in primo luogo, ricostruire il percorso filologico, critico e teorico compiuto da Erich Auerbach per l’elaborazione del concetto di “figura” e, in secondo luogo, rispondere a alcuni quesiti storici e teorici che... more
La relazione intende, in primo luogo, ricostruire il percorso filologico, critico e teorico compiuto da Erich Auerbach per l’elaborazione del concetto di “figura” e, in secondo luogo, rispondere a alcuni quesiti storici e teorici che emergono da tale ricostruzione. Sviluppando un’intuizione di Hegel sulla Divina Commedia, Auerbach lascia aperta nel suo primo libro su Dante (1929) una questione fondamentale inerente al rapporto tra poesia e struttura. A questa cerca di dare risposta dieci anni dopo delineando il concetto di figura nel saggio omonimo (1938), e indicando al contempo una chiave ermeneutica per la lettura del testo dantesco, attraverso esempi che verranno poi ulteriormente arricchiti nel più tardo volume Typologische Motive (1953). Ma è sopratutto la ripresa di questo concetto all’interno del capolavoro Mimesis (1946) a metterci di fronte a una nuova funzione del figuralismo in rapporto alla grande problematica del realismo e a aprire nuovi interrogativi. Qual è la relazione tra figuralità e realismo dantesco? E quali rapporti profondi, al di là delle analogie e differenze indicate espressamente dallo stesso Auerbach, si possono rintracciare tra il realismo medievale e il realismo moderno (e contemporaneo)? Attraverso una serie di raffronti testuali tra gli studi di Auerbach che costituiscono le tappe di un processo solo parzialmente lineare, verranno indicate alcune risposte di ordine teorico e storico a tali quesiti.
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Strategie-Workshop zum deutsch-italienischen Austausch in den Geistes- und Sozialwissenschaften „Das deutsch-italienische Wissenschaftsgespräch in Europa: aktuelle Situation, Akquisen und Desiderata, Perspektiven“. Den Hintergrund des... more
Strategie-Workshop zum deutsch-italienischen Austausch in den Geistes- und Sozialwissenschaften „Das deutsch-italienische Wissenschaftsgespräch in Europa: aktuelle Situation, Akquisen und Desiderata, Perspektiven“.

Den Hintergrund des Treffens bilden Transformationen in den Geistes- und Sozialwissenschaften allgemein (Stichwort „Digitalisierung“); im sozialen und politischen Umfeld (Stichwort „populistische Einschränkung der Freiheit der Wissenschaft“; Zweifel am Wahrheitsgehalt von [nicht nur wissenschaftlichen] Aussagen); im deutsch-italienisch-europäischen Kontext (Stichwort „schleichende Entfremdung“).

Konkret geht es um Einschätzungen und Anregungen zur Arbeit der Villa Vigoni in ihrem Bemühen, auch mit Unterstützung durch die DFG die deutsch-italienisch-europäische wissenschaftliche Gesprächskultur weiterzuentwickeln.

Es ist daher unser Wunsch, aus den Geistes- und Sozialwissenschaften in Deutschland und Italien VertreterInnen zu versammeln, die im deutsch-italienischen Wissenschaftsaustausch aktiv sind und auf langjährige Erfahrungen blicken können. Es sind WissenschaftlerInnen, die Programme für den wissenschaftlichen Nachwuchs entwickelt haben und sich an der Schnittstelle von Wissenschaft und Wissenschaftspolitik zu Wort melden. Ziel des Treffens ist es, für die folgenden Themen eine Diskussionsplattform zu bieten:

- „State of the art“ der deutsch-italienischen Wissenschaftsbeziehungen und deren Situation im europäischen Kontext;

- Herausforderungen an das deutsch-italienische Wissenschaftsgespräch angesichts aktueller Konstellationen in Politik und Gesellschaft;

- Bilateralität und Europäische Integration oder Bilateralität versus Europäische Integration?

- Nachhaltigkeit, Sichtbarkeit und Ergebnissicherung: Wer ist Adressat? Welche Formen haben sich bewährt? Was läßt sich weiter ausbauen?

- Welche Perspektiven, welche Ziele und Strategien gibt es für den deutsch-italienischen Austausch in den Geistes- und Sozialwissenschaften?

- Erwartungen an die Villa Vigoni (jenseits der allgemeinen Forderung nach „Nachwuchsförderung“)
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Allegorismo imperfetto: narrazioni dell’io nell’Orlando furioso (“L’universalité du format? / Universalità del Formato? / Universalität des Formats?”, Trilateral Research Conferences (Italy-Germany-France) on “Premodern literary forms of... more
Allegorismo imperfetto: narrazioni dell’io nell’Orlando furioso (“L’universalité du format? / Universalità del Formato? / Universalität des Formats?”, Trilateral Research Conferences (Italy-Germany-France) on “Premodern literary forms of the story of the self: the European career of a narrative format (I)” / “Forme letterarie premoderne del racconto dell’io: la carriera europea di un formato narrativo (I)“ / „Vormoderne Formen literarischen Ich-Erzählens: Die europäische Karriere eines Erzählformats (I)“, Villa Vigoni, 29 maggio 2019)
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Beyond Heliodorus. The Travels and Travails of the Greek Novel in Early Modern Europe, International Workshop, Freie Universität Berlin, February 18–19, 2019. Organisers: Anita Traninger and Paolo Brusa Research Group “Discursivizations... more
Beyond Heliodorus. The Travels and Travails of the Greek Novel in Early Modern Europe, International Workshop, Freie Universität Berlin, February 18–19, 2019.
Organisers: Anita Traninger and Paolo Brusa
Research Group “Discursivizations of the New. Tradition and Innovation in Medieval and Early Modern Texts”
Venue: Freie Universtität Berlin, Seminarzentrum, Otto-von-Simson-Str. 26, Room L116
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Nel nostro mondo globalizzato, che mette a stretto contatto civiltà lontane e diverse, prevale sempre più l’idea che la comunicazione tra gli individui, i gruppi sociali e le comunità possa avvenire attraverso un’unica lingua... more
Nel nostro mondo globalizzato, che mette a stretto contatto civiltà lontane e diverse, prevale
sempre più l’idea che la comunicazione tra gli individui, i gruppi sociali e le comunità possa
avvenire attraverso un’unica lingua internazionale, orientata all’informazione, al commercio e alla
quotidianità. In un mondo siffatto l’apprendimento delle lingue come elemento fondante della
cultura perde progressivamente valore. Le politiche scolastiche ed educative seguono questa
tendenza, restringendo gli spazi per l’apprendimento di una seconda lingua straniera, confinata in
una zona economicamente ininfluente e dunque marginale. Ma è davvero così? È proprio “inutile”
imparare lingue diverse dall’inglese nella nostra vita sociale, nei rapporti commerciali, nelle
esperienze di lavoro? È solo un “lusso” da riservare al tempo libero, lo svago o le vacanze? Nel
2017 lo scambio commerciale tra Italia e Germania ha superato i 120 miliardi di euro. Le economie
dei due Paesi sono strettamente intrecciate e complementari. Nella Repubblica Tedesca vivono e
lavorano circa 800.000 italiani. Sempre nel 2017 oltre undici milioni di turisti tedeschi in vacanza
hanno speso in Italia 5,7 miliardi di euro. Questo straordinario interscambio si fonda su relazioni
umane che non possono prescindere dalla comunicazione. E per quanto sia certamente possibile
esprimersi e farsi capire in una “lingua franca”, solo l’apprendimento della lingua “dell’altro”
permette quella fiducia e apertura garantita dalla familiarità con le parole.

In unserer globalisierten Welt, die unterschiedliche und ferne Kulturen in engen
Zusammenhang bringt, überwiegt immer mehr die Idee, dass die Kommunikation zwischen
Menschen, verschiedenen Gesellschaftsschichten und Gemeinschaften zum
Informationsaustausch, in Handelsbeziehungen oder im Alltag über eine einzige internationale
Sprache erfolgen kann. In einer solchen Welt verliert das Erlernen der Sprachen, das bisher als
einer der Grundsteine einer jeden Kultur angesehen wurde, immer mehr an Wert.
Die Bildungs- und Erziehungspolitik folgt diesem Trend und schränkt die Möglichkeiten zum
Erlernen einer zweiten Fremdsprache immer mehr ein, so dass diese keine praktische Relevanz
zu haben scheint. Aber ist das wirklich so? Sind Sprachen, die vom Englischen abweichen für
unser soziales Leben, unsere Handelsbeziehungen oder Berufserfahrungen wirklich „nutzlos“?
Sind sie purer Luxus, dem man in der Freizeit, im Urlaub zu seinem Vergnügen nachgeht?
Im Jahr 2017 hat der Handelsaustausch zwischen Italien und Deutschland die Summe von 120
Milliarden Euro überschritten. Wirtschaft und Handel der beiden Länder sind eng miteinander
verknüpft und ergänzen sich gegenseitig. In der Bundesrepublik Deutschland leben und
arbeiten circa 800.000 Italiener. Mehr als 11 Millionen Deutsche haben 2017 während ihres
Italienurlaubs 5,7 Milliarden Euro ausgegeben. Dieser intensive Austausch basiert auf
zwischenmenschlichen Kontakten, für die die Kommunikation unerlässlich ist. Und auch wenn
es sicherlich möglich ist, sich in einer lingua franca zu verständigen, wird die Offenheit, die von der Vertrautheit mit den Wörtern herrührt, nur über das Erlernen der „Sprache des Anderen“
ermöglicht.
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Politiche della traduzione in Italia dal Risorgimento al fascismo (nel contesto italo-tedesco)
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Il ciclo di lezioni ripercorre, in ambito comparatistico e interdisciplinare, le tappe salienti della ricezione del capolavoro di Ludovico Ariosto nella letteratura, nella riflessione estetica e nelle arti europee.
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German Studies, Comparative Literature, French Literature, German Literature, Reception Studies, and 39 more
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Critics have observed how Ariosto usually doesn’t provide a “ritratto [interiore] a tutto tondo, in piena luce” (Lanfranco Caretti) of his characters, or a “scavo introspettivo della [loro] psicologia individuale” (Sergio Zatti). However,... more
Critics have observed how Ariosto usually doesn’t provide a “ritratto [interiore] a tutto tondo, in piena luce” (Lanfranco Caretti) of his characters, or a “scavo introspettivo della [loro] psicologia individuale” (Sergio Zatti). However, the omniscient narrator of the Furioso does not just inform us in a concise way about what his characters think or feel in the various episodes of the story. In more than one case the narrator’s ironic attitude puts the reader in front of evident omissions: thus the reader is forced to wonder about the "blanks" related to psychological mechanisms and to try to fill them, combining his assumptions and experience. In the eighteenth century Ariosto's narrative technique was adopted by Christoph Martin Wieland, one of the key figures of the passage from the epic to the novel that contributed to the rise of modernity. Until now, critics haven’t investigated the deep connections between Ariosto and German Romanticism.
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L'ironia rappresenta oggi uno dei caratteri distintivi dell'"Orlando furioso". Eppure quell'ironia che Ariosto ha infuso in modo consapevole e magistrale nel suo capolavoro venne misconosciuta per secoli e non fu apprezzata se non molto... more
L'ironia rappresenta oggi uno dei caratteri distintivi dell'"Orlando furioso". Eppure quell'ironia che Ariosto ha infuso in modo consapevole e magistrale nel suo capolavoro venne misconosciuta per secoli e non fu apprezzata se non molto tardi. Per quali motivi? Quando e dove ha inizio la sua valorizzazione? Il libro ricostruisce per la prima volta la storia (e la "preistoria") letteraria e figurativa dell'ironia ariostesca: nel panorama europeo essa assume diversi volti, passando dalle illustrazioni e dai dipinti del Cinque e Seicento italiano alla Francia di La Fontaine, Voltaire e Fragonard, nonché alla straordinaria stagione ariostesca di Wieland e dei romantici tedeschi (Schiller, Friedrich Schlegel, Schelling), per approdare infine-dopo De Sanctis, Pirandello e Croce-ai rapporti più segreti che intrattiene con il primo romanzo di Calvino. La tesi centrale è che la riscoperta moderna dell'ironia del "Furioso" avvenga ben prima dell' "Estetica" di Hegel, diversamente da quanto si conosce. All'idea di ironia romantica si può ricondurre il concetto di "ironia della finzione" (Fiktionsironie), di cui vengono analizzati le implicazioni storiche e teoriche, i risvolti interpretativi e la funzione (ancora oggi attuale) di "mettere in prospettiva" la realtà per farcela osservare, attraverso una finzione consapevole, da punti di vista diversi.
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(le français suit-English follows) Call for papers per numero tematico Termine per l'invio di proposte: 15 giugno 2020 Cacciatore, coltivatore, allevatore: tre funzioni antropologiche nella letteratura L'antropologia descrive generalmente... more
(le français suit-English follows) Call for papers per numero tematico Termine per l'invio di proposte: 15 giugno 2020 Cacciatore, coltivatore, allevatore: tre funzioni antropologiche nella letteratura L'antropologia descrive generalmente la relazione dell'uomo con l'ambiente naturale attraverso quattro categorie, basate sulle modalità con cui l'uomo acquisisce quei beni che soddisfano i suoi bisogni, soprattutto alimentari: la caccia e la raccolta (in cui la flora e la fauna del territorio sono sfruttati per il sostentamento del gruppo umano), l'agricoltura (in cui l'uomo consapevolmente semina vegetali e si nutre col frutto del raccolto, tramite la domesticazione delle piante), l'allevamento (in cui gli uomini crescono e nutrono bestiame, lo addomesticano e lo fanno riprodurre) e infine l'industria (in cui viene sfruttata l'energia dei combustibili o di altri elementi naturali per produrre beni). Tra queste modalità, sono soprattutto la caccia, la raccolta, la coltivazione e l'allevamento le primissime e più durature attività in cui si è articolato storicamente l'homo oeconomicus, rappresentando le sue principali fonti di approvvigionamento alimentare, e che hanno anche plasmato altri ambiti della cultura umana, come la religione, l'arte e la narrazione. Il presente numero tematico di Polythesis intende proporre una riflessione sul modo in cui i tre diversi rapporti strumentali con l'ambiente sopra citati abbiano influenzato la cultura in generale e soprattutto la letteratura, fornendo a questa un repertorio di archetipi, motivi, immagini, intrecci, tipologie di personaggio, ma anche-sul piano genetico-il Sitz im Leben per determinate forme poetiche. Si potranno proporre articoli che prendano in considerazione singoli testi letterari, generi e correnti letterarie, forme di arte verbale folklorica (fiabe, miti ecc.), che sfruttino le tre attività che apportano cibo come fonti mitopoietiche e figurative, che elaborino, valorizzino ed arricchiscano il rapporto socio-economico, religioso o mitologico delle comunità umane con l'animale-ucciso, addomesticato, mangiato-, con la pianta-fruttifera e concepita collettivamente come raccolto-e con la terra-dispensatrice di cibo e di vita quando lavorata dall'uomo. Esempi di applicazione poetica o letteraria di questi archetipi, anche in funzione simbolica e metaforica, non scarseggiano: se ne forniscono di seguito alcuni spunti, che chiaramente non possono essere esaustivi e non escludono altri orizzonti.
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Themenheft 2016 der Zeitschrift “Romanische Studien”
hrsg. von Christian Rivoletti und Kai Nonnenmacher

Fascicolo tematico della rivista “Romanische Studien”
a cura di Christian Rivoletti e Kai Nonnenmacher
https://www.figuratiomundi.net Im Rahmen des trinationalen Graduiertenkollegs »Erzählen, Weltverstehen und-darstellen in Mittelalter und Renaissance: Möglichkeiten der Integration nationaler Forschungsansätze und Schwerpunkte«... more
https://www.figuratiomundi.net

Im Rahmen des trinationalen Graduiertenkollegs »Erzählen, Weltverstehen und-darstellen in Mittelalter und Renaissance: Möglichkeiten der Integration nationaler Forschungsansätze und Schwerpunkte« (Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Université Clermont-Auvergne-Università di Pisa) stehen ab dem 1. Januar 2021 an der FAU Erlangen-Nürnberg vier Plätze zur Promotion zur Verfügung.
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