E ora le autorità ipotizzano il cordone sanitario con l'utilizzo dell'Esercito, già si pianificano oltre 4 mila tamponi da fare a tutti gli abitanti del paese e ai dipendenti dell'ospedale.
Adriano Trevisan e R.T., 67, entrambi pensionati, avevano la passione delle carte. Trascorrevano pomeriggi e serate a "battere il fante" al Mio Bar e alla Locanda al Sole, duecento metri di distanza l'uno dall'altro. Si sono ammalati quindici giorni fa, il risultato del test di laboratorio si è avuto soltanto ieri. "Pensiamo che il contagio si possa estendere", ammette il sindaco Giuliano Martini, il farmacista del paese, uno che di medicina se ne intende. Le scuole vuote serviranno anche per isolare eventuali persone in quarantena, questa è la verità che gli amministratori riuniti in municipio non hanno nemmeno il coraggio di sussurrare.
Padova, davanti l'ospedale dove è morto Trevisan: "Nessuno immaginava fosse coronavirus. Bloccate tutte le persone nei reparti"
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E intanto in paese si apre la caccia al paziente zero. Qui le gestioni dei bar si tramandano di generazione in generazione e dietro il bancone la lingua ufficiale è il dialetto veneto. Insomma, sulla carta una situazione blindata dal punto di vista del contagio.
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Si pensava che la loro condizione fosse determinata dall'influenza stagionale. Il quadro clinico è però peggiorato, il più anziano dei due è finito in Terapia intensiva e ieri sera è deceduto.
L'ordinanza a doppia firma del governatore Luca Zaia e del ministro della Salute Roberto Speranza prescrive misure da emergenza vera: sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche a Vo', comprese quelle di natura religiosa, delle attività commerciali a esclusione dei servizi essenziali, e delle attività lavorative per i lavoratori residenti anche al di fuori dell'area, delle attività ludiche comprese le feste di Carnevale sportive, chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, anche per gli studenti che devono frequentare quelle al di fuori del paese; interdizione delle fermate dei mezzi pubblici.
Coronavirus, Zaia: "Cordone sanitario a Vo' Euganeo e test in tutti gli ospedali del Veneto"
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L'ospedale di Schiavonia è pure sotto embargo: nessuno entra e nessuno esce prima di aver effettuato il tampone con risultato negativo. La Protezione civile regionale sta già allestendo un campo all'esterno della struttura che servirà da base per i controlli sanitari. Una ventina tra familiari e contatti stretti dei due uomini contagiati sono già in isolamento a casa.
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