Ci sono fumetti a cui la parola CAPOLAVORO va stretta, ma è l’unica che si può usare per il numero 13 (luglio 2016) della testata “Bob’s Burgers“, con cui la Dynamite tiene in vita gli strepitosi personaggi della divertentissima serie animata omonima.
Già il titolo è da applauso spelladita: “Enter the Tina“.
Se non conoscete a memoria Enter the Dragon (in Italia, I 3 dell’Operazione Drago) questa geniale parodia non fa per voi. Gli americani delle ultime due generazioni sono cresciuti a pane e Enter the Dragon, semplicemente perché è il primo film (co)prodotto da una major americana dove i protagonisti si menino usando un’arte marziale asiatica. (Il discorso è vasto e non è questa la sede per approfondirlo: prendetela così come ve l’ho detta…)
Dagli Settanta ad oggi la più grande parodia del film era targata John Landis: A Fistful of Yen, raccolta nel film ad episodi Ridere per ridere. (Lo so, i personaggi sono cinesi e gli yen sono giapponesi, ma gli americani e gli italiani condividono una profonda ignoranza popolare su tutto ciò che è asiatico.)
Oggi il primato di Landis è oscurato, perché questo Enter the Tina è irresistibile!
«I’m a lover, not a fighter»: così si presenta la Tina di Justin Hook, nel costumino nero di Bruce Lee in una perfetta ricostruzione di ogni particolare del film.
Il suo maestro – Bob vestito da monaco buddhista! – l’avverte che una delle proprie allieve è diventata cattiva: Tammy, che ora vende armi, droga e risposte ai compiti in classe. Visto che ha indetto uno dei suoi tornei annuali, Tina dovrà parteciparvi per sgominare l’organizzazione di Tammy dall’interno.
La nostra eroina occhialuta ha anche un motivo personale per partecipare al torneo, cioè il fatto che Logan, la guardia del corpo di Tammy, ha rubato il cappello orecchiuto alla sorella Louise: per chi non segue la serie animata, Louise non si separa MAI dal suo cappello.
È il momento della vendetta.
Usando i vari personaggi della serie TV e calandoli perfettamente nella parodia del film del 1973 – con gli splendidi disegni di Brad Rader e Mike Guerena – Enter the Tina è un piccolo capolavoro da gustare in ogni vignetta e in ogni battuta. Perché Tina vuole anche diventare master of one-liner, che potremmo tradurre come “maestra della frase ad effetto”, e questo dà vita a stupendi siparietti metanarrativi.
Chiudo con la citazione definitiva, intraducibile: godetevela in originale…
I wasn’t on the Island to have fun. I was there to have fu. Kung Fu.
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Ho sentito parlare della serie di Bob’s Burgers come degna successore dei Simpsons: prima o poi dovro´ vederla. 😀
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La serie in TV è divertentissima, anche se non c’entra nulla coi Simpson: ti avverto se no resti deluso. Ha uno stile tutto suo che non ha nulla a cui spartire né con i Simpson né con American Dad. Purtroppo in Italia è pochissimo conosciuta, mentre negli USA è più amata.
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Erano anni che volevo iniziare questa serie. Ora ho un motivo! 😉 Cheers
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La serie animata è divertentissima, è molto “posata” e tranquilla, siamo lontani da Simpson o American Dad, ma ha un suo stile che la rende imperdibile.
Ultimamente la Dynamite sta sfruttando i personaggi per parodie a fumetti, tipo “Tinatanic” e “Top Tina”: come avrai capito, Tina è il personaggio migliore della serie 😉
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Semplicemente geniale. Compresa l’intraducibile ma comprensibilissima citazione finale 😉
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Vero? Quando l’ho scoperto ho ballato per mezz’ora ^_^
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