POLITICA
20/05/2018 19:58 CEST | Aggiornato 21/05/2018 18:43 CEST

Giuseppe Conte, chi è il premier indicato da M5s Lega a Mattarella

Professore di Diritto privato a Firenze e alla Luiss, era stato indicato da Di Maio come possibile ministro della Pubblica amministrazione

Professore universitario, a Firenze e alla Luiss, e tanti incarichi, dall'Agenzia spaziale all'Arbitro finanziario. Più avvocato civilista che esperto di Pubblica amministrazione. È Giuseppe Conte, l'uomo che M5S e Lega hanno indicato come premier al capo dello Stato, Sergio Mattarella, nell'ambito dei colloqui per la formazione del nuovo govenro.

Nato 54 anni fa a Volturara Appula, in provincia di Foggia, sposato e poi separato, un figlio di dieci anni, Conte vive a Roma, dove è il titolare di un grande studio legale. Si è laureato in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma nel 1988 con 110 e lode e ha perfezionato i suoi studi giuridici negli Stati Uniti nel 1992 tra Yale e Duquesne, a Vienna (International Kultur Institut, 1993), in Francia alla Sorbona (2000), nel Regno Unito (Girton College, Cambridge, 2001) e poi ancora alla New York University ( 2008-2009).

Attualmente è professore ordinario di Diritto privato a Firenze, mentre alla Luiss insegna Diritto privato nella facoltà di Economia ed è responsabile scientifico dal 2006 del corso "Giurista d'impresa". È componente del Comitato scientifico della Fondazione italiana del Notariato e di varie associazioni scientifiche, italiane e straniere, nel campo del diritto privato e del diritto commerciale, nonché lui stesso autore di numerosissime pubblicazioni scritte nel corso della carriera. È anche condirettore della nuova collana Laterza dedicata ai "Maestri del diritto" e componente della commissione Cultura di Confindustria.

Legalità e semplificazione sono le parole d'ordine come rimarcato nel discorso di 'investitura' a ministro ombra dei 5 stelle, aperto citando le "specifiche prerogative" affidate dalla Costituzione al presidente della Repubblica nella formazione del governo. In premessa ha ricordato il "concetto di etica pubblica", Stefano Rodotà, e l'articolo 54 della Costituzione che indica per chi ha funzioni pubbliche "il dovere di adempierle con disciplina ed onore".

Combattere "l'ipertrofia normativa" che "penalizza gli onesti" e chi rispetta "le regole è il primo punto che metteva allora in cima al suo programma, insieme alla necessità di "semplificare al massimo tutti i passaggi burocratici".

Idee molto precise Conte le ha elaborate anche in materia di giustizia amministrativa, raccontate a un convegno sulla giustizia organizzato a inizio 2017 dal Movimento 5 Stelle, nel corso del quale evidenziava, tra l'altro, la necessità di superare un "privilegio del potere esecutivo forse dei tempi andati", quello di designare i componenti del Consiglio di Stato: "Si diceva che consentiva di inserire i grand commis dello Stato e dare valore aggiunto" ma "più che una riserva dello Stato rischiano di costituire la riserva del governo in carica".

Per Conte "autonomia e indipendenza", della magistratura ma non solo, sono "valori fondanti". Nel discorso di febbraio 2018 sottolinea la chiamata da parte del Movimento per il ruolo da componente laico del consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, da cui ha dato le dimissioni: "In questi 4 anni di alto incarico non ho ricevuto una telefonata una che contenesse qualche indicazione volta a interferire nel delicato incarico che ho ricoperto".

La fama di "sburocratizzatore" di Conte, evidenziata da Luigi Di Maio durante la campagna elettorale tanto da indicarlo come ministro in pectore della Pubblica amministrazione, arriva dal suo incarico nell'organo di autogoverno dei giudici della Giustizia amministrativa. Posto dal quale ha presieduto anche la commissione speciale del Consiglio di Stato che ha destituito Francesco Bellomo, il consigliere finito nella bufera per le avance sessuali alle allieve dei corsi per aspiranti magistrati.

Per avere un'idea del suo orientamento, è sufficiente dare un'occhiata alle sue dichiarazioni durante la presentazione della squadra di governo cinque stelle: "Primo: bisogna drasticamente abolire le leggi inutili, che sono molte più delle 400 indicate da Luigi Di Maio. Secondo: bisogna rafforzare la normativa anti-corruzione prevedendo quelle iniziative che si muovono nello spazio oscuro che precede la corruzione. Terzo: bisogna rivedere, pressoché integralmente, la riforma della cattiva scuola".

Prima del colpo di fulmine per i Cinque stelle, Conte è stato un elettore della sinistra: "In passato ho votato a sinistra. Oggi penso che gli schemi ideologici del '900 non siano più adeguati. Credo sia più importante valutare l'operato di una forza politica in base a come si posiziona sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali. E sulla sua capacità di elaborare programmi utili ai cittadini".

Assertivo", come lui stesso si definisce durante un convegno sulla giustizia, Conte parla in pubblico, nelle poche testimonianze rintracciabili su Youtube, in modo puntuale e con piglio deciso. Già il suo profilo WhatsApp parla per lui: "Scrivetemi come se ogni messaggio costasse 10 euro: vi aiuterà a concentrare il pensiero", si legge sullo status, accompagnato da una foto con citazione di John F. Kennedy, "every accomplishment starts with the decision to try".