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POLITICA

Verso Palazzo Chigi

Giuseppe Conte, un giurista per il "governo del cambiamento"

Avvocato e professore ordinario di diritto privato all’Università di Firenze, Conte è stato indicato da M5s e Lega per Palazzo Chigi. 54 anni, era nella squadra del Movimento 5 stelle per ricoprire l’incarico di ministro della 'Pubblica amministrazione, deburocratizzazione e meritocrazia'

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C'è la conferma di Luigi di Maio: davanti al Quirinale, subito dopo il colloquio con il presidente Mattarella, il capo politico del Movimento 5 stelle anticipa ai cronisti che Giuseppe Conte è stato indicato alla guida dell'esecutivo M5s-Lega.

Ora Mattarella farà le sue valutazioni
Adesso sta al capo dello Stato fare le proprie valutazioni. E' possibile che Sergio Mattarella si prenda qualche ora per decidere e per conferire l'incarico non prima di domanì. Il nome di Giuseppe Conte, circolato nelle ultime ore come candidato condiviso per palazzo Chigi, era già arrivato in precedenza al Colle, una figura su cui il presidente non ha mostrato particolari perplessità. Sulla squadra di governo invece si ragionerà a seguire. 

Il giurista che piace a M5s e Lega
Giuseppe Conte, avvocato e professore ordinario di diritto privato all’Università di Firenze, ha 54 anni. Era stato indicato dai 5 stelle per ricoprire l’incarico di ministro della 'Pubblica amministrazione, deburocratizzazione e meritocrazia'. Si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma (1988) con votazione 110/110 e lode. Tra il 1992 e il 1993 è stato borsista presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Ha proseguito gli studi a Yale, negli Stati Uniti, a Vienna, Parigi, Cambridge e New York. Nel corso della sua carriera accademica ha insegnato diritto civile e commerciale presso l’Università di Roma Tre, la Lumsa di Roma, l’Università di Malta e quella di Sassari.

Conte è condirettore della collana 'Maestri del diritto' per Laterza, è membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa e ha presieduto la commissione speciale del Consiglio di Stato che ha destituito Francesco Bellomo, il consigliere di Stato finito nella bufera per i corsi per aspiranti magistrati in cui le borsiste venivano obbligate a indossare minigonne.

La squadra di governo
Al Quirinale si valuteranno i nomi dei ministri quando saranno presentati e indicati dal presidente del Consiglio, che - come buona norma vuole - accetta sempre l'incarico con riserva, per consultare le forze in Parlamento oppure per scegliere uomini e donne che lo affiancheranno a palazzo Chigi. E sulla lista dei prescelti, risuona con forza l'articolo 92 della Costituzione: è il capo dello Stato ad avere il potere di nomina. 

Il nodo di Tesoro ed Esteri
L'attenzione del presidente, che tiene a tutti i dicasteri, sarà sicuramente più orientata su quelli chiave: Esteri, Difesa, Interni ed Economia. Nessuna preclusione quindi a nomi già circolati, il Colle li valuterà però con il premier. Per il programma invece Mattarella affida questa fase al Parlamento chiamato a decidere se dare o meno la fiducia e dare così il via all'esecutivo.

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