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Conte, il discorso della fiducia: "Basta business dei migranti, daspo per corrotti e corruttori". E apre alla Russia

Conte, il discorso della fiducia: "Basta business dei migranti, daspo per corrotti e corruttori". E apre alla Russia
Il premier Giuseppe Conte nell'aula del Senato (agf)

Il premier in Senato: "Noi populisti? Ascoltiamo la gente". E sul programma: "Potenzieremo la legittima difesa. Saremo fautori di un'apertura alla Russia, stop a sanzioni. Taglio a vitalizi e alle pensioni dei parlamentari". Cori da stadio dell'aula nel passaggio sul contrasto alle mafie. Standing ovation quando parla di Soumayla, il migrante ucciso in Calabria

ROMA - "È un momento importante per me e per il Paese, avverto pesante la responsabilità". Sono le prime parole del premier Giuseppe Conte al suo arrivo al Senato, dove in serata viene votata - con 171 voti a favore - la fiducia al governo giallo-verde. "Bisogna offrire risposte concrete ai bisogni dei cittadini", è l'esordio del discorso programmatico nell'aula di Palazzo Madama, durato un'ora e 15 minuti (il più lungo della storia della Repubblica) e interrotto da una sessantina di applausi. "Oggi ci presentiamo a voi per chiedere la fiducia a favore non solo di una squadra di governo ma di un progetto per il cambiamento dell'Italia", continua Conte. E aggiunge: "Io sarò garante del contratto, come avvocato che tutelerà l'interesse dell'intero popolo italiano".

IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO

IL POPULISMO
Dal presidente del Consiglio, arriva un elogia del populismo: "Le forze politiche che integrano la maggioranza di governo sono state accusate di essere populiste e antisistema. Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo". Poi parla di  "tre pilastri" di questo esecutivo: "Ascolto, esecuzione e controllo".

LAVORO, FISCO ED EVASIONE
"La prima preoccupazione del governo saranno i diritti sociali, progressivamente smantellati negli ultimi anni - continua Conte - i cittadini italiani hanno diritto a un salario minimo orario, a un reddito minimo di cittadinanza", ma solo "dopo la riforma dei centri per l'impiego" e a pagare "in maniera semplice tasse eque", avendo come "obiettivo la flat tax". Ma l'evasione va combattuta anche "inasprendo l'esistente quadro sanzionatorio amministrativo e penale, al fine di assicurare il carcere vero per i grandi evasori". Sulla previdenza, va all'attacco delle "pensioni d'oro". Ci sarà un intervento - dice - "sugli assegni superiori ai 5mila euro netti mensili nella parte non coperta dai contributi versati". Annuncio di tagli anche per i vitalizi dei parlamentari. Ma nessun accenno alla legge Fornero.

DASPO AI CORROTTI
Il premier annuncia poi una lotta serrata contro la corruzione: "Combatteremo la corruzione con metodi innovativi come il 'daspo' ai corrotti e l'introduzione dell'agente sotto copertura". E afferma: "Sul piano della sicurezza potenzieremo la legittima difesa".

LOTTA ALLA MAFIA E CORO DA STADIO
Quanto al capitolo giustizia, il premier annuncia pene più severe per la violenza sessuale e una "riforma della prescrizione". Lungo applauso dell'aula nel passaggio sulla lotta alla criminalità organizzata: "Contrasteremo con ogni mezzo le mafie, aggredendo le loro finanze". Dai seggi si leva anche un coro da stadio: "Fuori la mafia dallo Stato", prontamente bloccato dalla presidente Elisabetta Casellati.

Governo, Conte parla di lotta alle mafie e in aula parte il coro da stadio

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APERTURA ALLA RUSSIA, STOP A SANZIONI
Quanto alla politica estera, prova a conciliare fedeltà alla Nato e apertura nei confronti di Mosca. "Ribadiamo l'Alleanza Atlantica ma saremo fautori di un'apertura alla Russia, ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni". Conte ribadisce che l'Europa "è la nostra casa, come Paese fondatore abbiamo il diritto di rivendicare un'Europa più forte e più equa".

MIGRANTI
È stato il tema dominante chiave della campagna elettorale leghista, ha dominato drammaticamente l'attualità nelle ultime ore. Sui migranti Conte attacca il "bussiness dell'immigrazione". E dice: "Metteremo fine al business dell'immigrazione cresciuto a dismisura sotto il mantello della finta solidarietà. Non siamo e non saremo mai razzisti, ma l'Italia non può essere lasciata sola" di fronte a questo problema. "Difenderemo gli immigrati che arrivano regolamente sul nostro territorio, lavorano e si inseriscono nelle nostre comunità. Ma per garantire l'integrazione dobbiamo combattere con determinazione il traffico di esseri umani e riorganizzare le forme di accoglienza". E conferma la linea dura sul regolamento di Dublino.

IL RICORDO DI SOUMAYLA SACKO
Conte si sofferma poi sulla tragica vicenda di Soumayla Sacko, 29 anni, sindacalista maliano ucciso da una fucilata mentre con due connazionali raccoglieva lamiere  in una fabbrica dismessa nel Vibonese: "A lui e alla sua famiglia dobbiamo un commosso pensiero" dice il premier, incassando l'applauso e la standing ovation dell'aula (Pd compreso, che aveva chiesto al premier di ricordare la morte del ragazzo).

Governo, Conte ricorda il migrante ucciso in Calabria: tutti i senatori in piedi ad applaudire

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SILENZIO SUI VACCINI, SCUOLA E CULTURA
Sul capitolo sanità, Conte batte su "efficienza e qualità dei servizi", ma tace sul tema vaccini. Tra i temi trattati, terzo settore e sport, ma non cultura e scuola. Dell'università, il professore parla nel passaggio dedicato alla ricerca scientifica e ai cervelli in fuga.

APERTURA A SOSTEGNO DI NUOVI GRUPPI
Nella conclusione del suo discorso, apre all'appoggio di altre forze politiche: "Saremo disponibili anche a valutare, in corso d'opera, l'apporto di gruppi parlamentari che vorranno condividere il nostro cammino e, se del caso, aderire successivamente al contratto di governo, offrendo un apporto più stabile alla realizzazione del nostro programma".

PENSIERO FINALE SUI TERREMOTATI
"La mia prima uscita pubblica sarà dedicata a loro", dice Conte nel concludere l'enunciazione del programma di governo. "Sono contento, abbiamo detto le cose che vogliamo fare" afferma poi ai cronisti uscendo dal Senato e dirigendosi a Montecitorio per consegnare il suo intervento. La giornata si chiude, dopo il lunghissimo dibattito, quando mancano 15 minuti alle 21: la fiducia passa con 171 voti a favore


 

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