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Manovra, accordo sul carcere agli evasori. A luglio la stretta sui contanti e le multe a chi non usa il Pos

In un lungo vertice a Palazzo Chigi i partiti di maggioranza trovano un'intesa sui temi più spinosi. Si discute ancora per la questione del regime forfettario delle partite Iva. Bonus per chi utilizza le carte di credito o il bancomat al posto del contante. Bonafede: "Per chi evade sopra 100mila euro pene da 4 a 8 anni"

ROMA - Dopo oltre due ore di vertice la maggioranza esce con un accordo su alcuni provvedimenti che negli ultimi giorni avevano alzato il livello di scontro fra i partiti che sostengono il governo Conte. La stretta sul prelievo dei contanti le multe per i commercianti che non utilizzano il Pos partiranno a luglio, mentre il carcere agli evasori, inserito nel decreto fiscale, andrà in vigore alla conversione in legge del dl e secondo il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sono previste pene "da 4 a 8 anni partendo da una somma evasa da 100mila euro". Mentre sul regime forfettario per le partite Iva, altro tema scottante, se ne discuterà nei prossimi giorni così come della manovra di bilancio che ha bisogno di un accordo per alcuni aggiustamenti.

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Per quanto riguardo l'incentivo all'utilizzo della moneta elettronica in funzione antievasione a gennaio 2021 arriverà il superbonus 'della Befana' e premierà le spese effettuate con carte e bancomat a partire da luglio 2020. E' questo, secondo quanto spiegano fonti di Palazzo Chigi, lo schema allo studio per introdurre il meccanismo di cashback per chi fa acquisti tracciabili in settori ad alto rischio evasione. Nell'elenco, ancora in via di definizione, entrerebbero quindi parrucchieri ed estetista, ma anche officine ed elettrauto, oltre a elettricisti e idraulici e ai ristoranti. Ma l'obiettivo, spiegano fonti di Palazzo Chigi, sarebbe quello di stilare una lista più ampia possibile, che includa, ad esempio, anche medici e dentisti. Le risorse a disposizione restano 3 miliardi, che si tradurrebbero in un bonus tra i 300 e i 500 euro che dipenderà anche dalla platea: l'ipotesi è che l'uso raddoppi, passando dagli attuali 6-7 milioni di utenti a 15 milioni.

Sia Dario Franceschini, capodelegazione del Pd al governo, che Luigi Di Maio, leader dei 5 Stelle, salutano l'approvazione dei provvedimenti. "L'intesa sull'inasprimento delle norme per i grandi evasori adempie al punto 16 del programma di governo e rientra nella strategia di lotta all'evasione centrale per il governo - dice Franceschini - Il fatto poi che nel decreto fiscale sia previsto che le norme entreranno in vigore non subito ma soltanto al momento della conversione, garantisce il Parlamento sulla possibilità di approfondirne tutti gli effetti e conseguenze".

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E il ministro degli Esteri rivendica il provvedimento: "Il carcere ai grandi evasori entra nel decreto fiscale, come aveva chiesto con forza il M5S. E anche la confisca per sproporzione. Ambedue le norme entreranno in vigore dopo la conversione in legge da parte del Parlamento. D'ora in avanti chi evaderà centinaia e centinaia di migliaia di euro sarà finalmente punito con il carcere. Colpiamo i pesci grossi". Quanto alle multe per i commercianti che non usano il Pos Di Maio spiega: "Le multe sul mancato uso del Pos sono posticipate al luglio del 2020, nell'attesa di un accordo sull'abbassamento dei costi delle commissioni delle carte di credito e dei dispositivi per il pagamento".

Invece sulla questione delle partite Iva la discussione va avanti anche se sono stati fatti passi avanti. In particolare si va verso un allentamento della stretta sulla flat tax per le partite Iva. In particolare la maggioranza avrebbe trovato l'intesa per mantenere, per chi ha redditi entro i 65mila euro, il regime pienamente forfettario, senza introdurre il calcolo analitico del reddito. Ma resterebbe ancora da sciogliere il nodo  degli altri paletti per l'accesso al regime, a partire dal tetto alle spese per gli investimenti.

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