LA CRISI

Libia, Haftar annuncia il cessate il fuoco. L’incontro Conte-Sarraj

Il generale dell’Est e il capo del governo di Tripoli accettano la risoluzione proposta da Turchia e Russa. Verso una trattativa sotto l’egida dell’Onu


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3' di lettura

Ahmed Al Mismari, portavoce dell’Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar, ha annunciato in un video il cessate il fuoco a partire dalla mezzanotte di domenica 12 gennaio. Una dura rappresaglia, ha affermato, verrà attuata contro chi non lo rispetterà. Il capo del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico (Gna), Fayez al Serraj, ha infatti accettato il cessate il fuoco proposto da Turchia e Russia al quale hanno aderito anche le forze del generale dell’Est, Khalifa Haftar.

In un comunicato pubblicato nella notte sulla pagina media del Gna, il premier libico Sarraj invita le parti a una trattativa sotto egida Onu su come pervenire ad una tregua duratura e a lavorare con tutti i libici per una conferenza nazionale in vista della Conferenza di Berlino per giungere alla pace.

Nella giornata di sabato 11 gennaio, Sarraj è stato impegnato a Roma in un incontro con il premier italiano Giuseppe Conte. «Siamo estremamente preoccupati per l’escalation» in Libia. «Gli ultimi sviluppi stanno rendendo un paese una polveriera con forti ripercussioni, temiamo, sull’intera regione», ha detto Conteal termine del summit di tre ore a Palazzo Chigi. Un faccia a faccia che mercoledì era saltato all’ultimo minuto per volere dello stesso Sarraj, seccato per l’accoglienza riservata al suo rivale, il generale di Bengasi Khalifa Haftar.

Nella conferenza stampa congiunta al termine dell’incontro Sarraj
ha detto di apprezzare «il ruolo dell’Italia in questo dossier» e di accogliere
«con piacere l’iniziativa di Russia e Turchia per un cessate il fuoco» ponendo però una condizione: «Il ritiro della parte che attacca, che non sembra disponibile a ciò» perché ha un altro modus operandi.

Dal canto suo Conte ha ribadito che si deve «assolutamente fermare il conflitto interno e le interferenze esterne» e ha sottolineato che «l’Italia ha sempre linearmente, coerentemente lavorato per una soluzione politica, per contrastare l’opzione militare, ritenendo l’opzione politica l’unica prospettiva che possa garantire al popolo libico benessere e prosperità. Non abbiamo altri obiettivi, non abbiamo agende nascoste».

Conte ha poi sottolineato: «Ho rappresentato con forza questa posizione anche al generale Haftar, al quale ho espresso tutta la mia costernazione per l'attacco del 4 gennaio scorso a Tripoli all’accademia militare. Posso garantire che l’Italia continuerà a lavorare in modo convinto e determinato a sostegno del popolo libico, per offrire tutte le garanzie per un futuro di pace, stabilità e benessere».

Quanto al ruolo dell’Europa il premier italiano ha annunciato: « Ci adopereremo sempre più per un coinvolgimento ancor maggiore dell’Unione europea perché siamo convinti che questo intervento offra la massima garanzia di non rimettere le sorti future del popolo libico alla volontà di singoli attori». L’Ue «è la massima garanzia che si possa offrire oggi all'autonomia e all'indipendenza del popolo libico». Conte
ha poi avuto una conversazione telefonica con il presidente francese Emmanuel Macron: una nota di Palazzo Chigi informava come
i due leader hanno ribadito l’importanza di un coordinamento a livello europeo a favore del processo di pacificazione e stabilizzazione della
Libia.

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L’Italia continua a tessere la sua tela per ritagliarsi un ruolo di facilitatore della pace nel Paese nordafricano. Dopo il colloquio con Sarraj, Conte ha in preparazione per lunedì una visita in Turchia da Erdogan. Martedì è previsto poi uno spostamento al Cairo per vedere il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. «Ho già programmato - ha detto - colloqui telefonici con leader di governo e presidenti di vari Paesi che sono coinvolti nello scenario libico».

Di Maio: si lavora a tavolo Russia-Italia-Turchia
Intanto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio interviene via Facebook per spiegare: «In questi giorni ho letto di tante invettive gratuite contro il Governo per lo scarso ruolo a livello internazionale dell’Italia, ma sulla Libia abbiamo già ricevuto a Roma tutti gli attori principali. E sediamo ai tavoli importanti che ci consentono di chiedere alle parti un cessate il fuoco immediato».

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