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Charles Michel, Angela Merkel, Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen (afp)

Fondi Ue, Conte a Rutte: "Se crolla mercato ne risponderai". La bozza di Michel: 400 miliardi di aiuti e 350 di prestiti

Terzo giorno di vertice europeo. Fronte Merkel-Macron. Pressing di 22 leader contro Austria, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia e Finlandia: "Situazione grave. Non si può sempre chiedere di più". Michel: "Uno strappo mostrerebbe un'Europa debole".  Fonti italiane: "Passi avanti nel negoziato"

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Terzo giorno di vertice, decine di incontri e la riunione plenaria del Consiglio europeo rinviata più volte e iniziata alle 19.30 durante la cena dei leader. Una giornata di lunghe trattative e accuse, con il leader dell'Ungheria, Vicktor Orbán, che in mattinata ha duramente attaccatto il leader dell'Olanda, Mark Rutte: "Se l'intesa non si fa - le parole di Orbán - è colpa sua. È il responsabile di tutto il caos di ieri". E il premier Conte in serata ha rincarato la dose: "Se i mercati Ue crolleranno, Rutte ne risponderà". In serata, prima della sospensione dei lavori in plenaria, fonti italiane hanno fatto sapere che ci sarebbero stati "passi avanti nel negoziato". Durante la pausa, a cena Conte, secondo alcune fonti ribdisce: "Il mio Paese ha una sua dignità. C'è un limite che non va superato", parlando dell'ipotesi di un voto all'unanimità del Consiglio, ovvero degli altri Stati, sui singoli progetti di riforma nazionali, così come preteso dall'Olanda.


La proposta dei Paesi "frugali"

Nel pomeriggio del terzo giorno di vertice dei capi di Stato e di governo della Ue il presidente del consiglio europeo, Michel, ha annunciato: "C'è la possibilità di raggiungere l'accordo". E dopo lunghe ore di vertice poco dopo le 19 i leader dei Paesi "frugali", Olanda, Austria, Danimarca e Svezia sulla base di un'iniziativa della Finlandia hanno messo sul tavolo un'offerta finale di 350 miliardi di sovvenzioni per il Recovery Fund, da raddoppiare con un pari ammontare di prestiti.

Inoltre, i "frugali" hanno chiesdto un importo per i "rebate" (i meccanismi di rimborso sul bilancio Ue) pari a 25 miliardi, l'equivalente della dotazione del Green deal. Il presidente del Consiglio europeo Michel aveva proposto 400 miliardi di aiuti a fondo perduto, una soluzione sulla governance, 350 di prestiti, dei rebate cospicui e compensazioni per l'agricoltura all'Austria e parametri di allocazione dinamici (70%-30%), oltre ad una soluzione per lo stato di diritto.

Il braccio di ferro quindi prosegue e la trattativa durerà probabilmente tutta la notte, perchè gli altri Paesi non sembrano disposti ad accettare la proposta dei 'frugali", dato che si rivela ben al di sotto dei 400 miliardi di sovvenzioni che sarebbero disposti ad accettare come limite minimo.

Ma i leader degli altri 22 Paesi, tra cui l'Italia, attaccano Danimarca, Austria, Svezia, Paesi Bassi e Finlandia: "La situazione è grave. Non si può sempre chiedere di più".


Michel: "Uno strappo mostrerebbe un'Europa debole"

E proprio sulle difficoltà della trattativa il presidente del Consiglio Ue, Michel, avverte: "I 27 leader responsabili nei confronti dei popoli d'Europa sono in grado di costruire unità e fiducia nell'Europa? Oppure, attraverso uno strappo, presenteremo il volto di un'Europa debole, minata dalla sfiducia?". 

Poi nel suo intervento durante la riunione plenaria dei leader ha chiarito: "Durante i negoziati, ho ascoltato tutti, mostrato il massimo rispetto. Continuerò a lottare per un accordo, con lo stesso rispetto".


Conte attacca Rutte: "Se i mercati Ue crolleranno ne risponderai"

"Il negoziato continua" ha twittato questa mattina Giuseppe Conte. "Da una parte - fa sapere il premier italiano - la stragrande maggioranza dei Paesi, compresi i più grandi Germania, Francia, Spagna, Italia, che difendono le istituzioni europee e il progetto europeo. Dall'altra, pochi Paesi, detti 'frugali'".


Poi, dopo una lunga e tesa giornata, fonti italiane hanno fatto sapere che il premier avrebbe rivolto un duro attacco al leader olandese, Rutte. "Vi state illudendo che la partita non vi riguardi o vi riguarda solo in parte. In realtà se lasciamo che il mercato unico venga distrutto tu forse sarai eroe in patria per qualche giorno, ma dopo qualche settimana sarai chiamato a rispondere pubblicamente davanti a tutti i cittadini europei per avere compromesso una adeguata ed efficace reazione europea", avrebbe detto Conte.

Orbán contro il leader olandese: "Odia me e l'Ungheria"

Il premier ungherese, Viktor Orbán, ha accusato il collega olandese, Mark Rutte, di odiarlo personalmente e di voler punire il suo Paese. "Non so per quale motivo personale il premier olandese odi me o l'Ungheria", ha attaccato Orbán.

"Ci sta attaccando duramente e ha fatto capire che visto che, a suo avviso, l'Ungheria non rispetta lo Stato di diritto deve essere punita finanziariamente", ha sottolineato, "ma questa è la sua personale opinione e non è accettabile perché ancora sulla situazione dello Stato di diritto in Ungheria non c'è una decisione" riferendosi alla procedura Ue avviata contro Budapest, in base all'articolo 7. "Prendete una decisione sull'Ungheria il prima possibile", ha continuato Orbán, assicurando di essere pronto a fare riforme.
 

Riunione plenaria in corso

Sono proseguite per tutto il pomeriggio le riunioni ristrette a Bruxelles prima dell'inizio della sessione plenaria, che dopo vari rinvii è iniziata poco dopo le 19.30 durante la cena dei leader dei Paesi Ue. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha lavorato incessantemente per trovare una mediazione sulla dotazione di sovvenzioni del Recovery Fund. L'obiettivo è riuscire a mettere nero su bianco, nella nuova proposta, una cifra che non scenda al di sotto dei 400 miliardi di euro.


L'ottimismo di Macron, il pessimismo di Merkel

Il presidente francese Emmanuel Macron è stato il primo che aveva lanciato segnali di ottimismo. "E' ancora possibile trovare un buon compresso" sull Mff 2021-2027 e su Next Generation Ue.
Ma il compromesso, aveva aggiunto, "non si farà a spese dell'ambizione europea, non per il principio, ma perché siamo davanti ad una crisi inedita sul piano sanitario, economico e sociale. I nostri Paesi ne hanno bisogno e ne ha bisogno l'Europa".


Ma la cancelliera tedesca è stata di diverso avviso. È "ancora possibile" che non vi sia "alcun accordo", ha ammesso Angela Merkel. "C'è molta buona volontà - ha aggiunto - ma anche molte posizioni diverse, farò ogni sforzo ma è ancora possibile che oggi non si possano ottenere risultati".

La mattinata era iniziata negli uffici della delegazione tedesca al Consiglio europeo con un incontro tra la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier italiano Giuseppe Conte, il presidente francese, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.


Le posizioni dei leader

Sul tema dello "stato di diritto che è quello della condizionalità" tra i leader Ue, aveva precisato ancora Macron, ieri c'è stato un "ampio consenso nel dire che non dobbiamo arrenderci, perché è al centro dei principi e dei valori europei".

"Un accordo è possibile, ma ci sono tante cose ancora da sistenare", è stata la posizione del premier olandese Mark Rutte e di quello ungherese, Viktor Orbàn. "Non possiamo concordare una clausola molto generale sullo stato di diritto, restano divergenze fra frugali 'avarì e sud", ha affermato il premier polacco Mateusz Morawiecki.

"Non possiamo permetterci di apparire divisi", ha ammonito il premier greco Kyriakos Mitsotakis. "Un no deal sarebbe un brutto segnale per l'Europa" avverte il premier portoghese Antonio Costa. "Possibile che ci sia una pausa lunga" spiega il leader sloveno, Janez Jansa. "Spero in un compromesso che ci faccia progredire", auspica il primo ministro bulgaro Boyko Borisov.

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"Serve una risposta coraggiosa e visonaria" twitta il presidente del gruppo dei Popolari al Parlamento europeo Manfred Weber.

"Ci sono posizioni opposte su molti punti" è l'amara constatazione del il premier lussemburghese Xavier Bettel.


Le reazioni

"Il premier Conte, il ministro Amendola e tutti i nostri negoziatori stanno tenendo alto l'interesse nazionale, in una fase difficile che coincide con l'interesse europeo - è l'incoraggiamento che dall'Italia arriva dal ministro del Sud Giuseppe Provenzano - sono ore complicate, io mando solo il mio incoraggiamento , questo può essere un momento di vera svolta per l'Italia".

"È l'ora della svolta. La Ue dell'unanimità e dei veti non può reggere il passo dei tempi e non può fronteggiare la gravità della crisi Covid" è l'auspicio del capodelegazione del Pd al governo, il ministro della Cultura Dario Franceschini.

"Forza Italia sostiene il Paese e Conte che in Europa, affrontando una difficile partita", dice la capogruppo di Forza Italia alla Camera, Maria Stella Gelmini, e il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, avverte: "Quella di Conte è una battaglia per tutti gli italiani e per il futuro del Paese".

"Conte debole accetti cogestione con Bruxelles" è l'invito che il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova, rivolge al premier.


"Nella partita per il presente e il futuro dell'Europa - posta il M5S su Facebook - è ormai evidente che ci sono due fronti, due visioni. Il Movimento 5 Stelle è schierato con chi non si arrende agli egoismi privi di respiro e difende il progetto di una grande comunità".


"Le dichiarazioni di Orbán, che schiera l'Ungheria dalla parte dell'Italia nella disputa con l'Olanda sulla governance che regolerà i finanziamenti europei, fanno crollare il castello di ipocrisia della sinistra" chiosa sarcastico il capodelegazione di FdI al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza. "L'accordo va concluso con o senza Olanda" taglia corto la senatrice di Leu Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

E la presidente della Bce, Christine Lagarde, in un'intervista alla Reuters dice:
"Spero che i leader siano d'accordo su qualcosa di ambizioso piuttosto che veloce. "Idealmente, l'accordo dei leader dovrebbe essere ambizioso in termini di dimensioni e composizione del pacchetto, in linea di massima con quanto proposto dalla Commissione".

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