Intrighi sentimentali e thriller si legano nell’immaginario letterario e cinematografico all’Orient Express, il treno che dal 1883 fino al 1962, con la sola interruzione delle due guerre mondiali, collegò Parigi con Vienna per poi raggiungere addirittura Istanbul, allora ancora chiamata Costantinopoli.

A creare il mito furono il fortunato romanzo di Agatha Christie «Assassinio sull’Orient Express» e anche il film «Lady Vanishes» di Alfred Hitchcock. Visto il successo, nel 1919 cominciò a operare anche il Simplon Orient Express, che da Parigi seguiva una rotta diversa lungo il tunnel del Sempione toccando Milano, Venezia per poi raggiungere Belgrado, Sofia e infine Istanbul. In quegli anni gli Orient Express diventano anche il simbolo della Belle Époque. Mentre però l’Orient Express fece la sua ultima corsa nel 1962, il Simplon Orient Express continuò ad operare anche dopo, con il nome di Direct Orient Express. Nel 1977 l’ultima corsa in orario. Il Simplon Orient Express rappresenterà, soprattutto negli anni del primo dopoguerra, un vero e proprio veicolo promozionale per il Lago Maggiore: è il periodo nel quale, a seguito dell’apertura del tunnel del Sempione nel 1906, cominciano a sorgere i grandi alberghi. Il Simplon Orient Express fa tappa in quegli anni proprio sul Lago Maggiore: l’orario dell’epoca prevedeva la partenza da Londra alle 8,50 e l’arrivo a Bucarest alle 16,30 di due giorni dopo. Sulla sponda piemontese del Verbano erano previste in orario le fermate a Pallanza (12,52) e Stresa (13,05).

Il fascino di questo viaggio attraverso l’Europa fino a raggiungere i confini dell’Asia però rimase dopo la chiusura del servizio e così la tradizione continuò, pur se non come un servizio regolare in orario ma come un treno speciale di lusso. La compagnia Orient Express propone in partenza da Londra un viaggio di cinque notti a bordo del Simplon Orient Express con rientro in aereo a partire da 5.500 sterline inglesi, circa 6.500 euro con pernottamenti al Ritz di Londra e al Cipriani di Venezia. Una volta all’anno viene riproposto anche l’itinerario originale fino a Istanbul.
Le carrozze di oggi sono quelle originali restaurate e riportate all’originario splendore, simbolo di un’epoca che sembra lontanissima dalla nostra dove le Ferrovie devono lottare contro le compagnie aeree low cost.

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