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Posta un commento su: Chiesa e post concilio

"Litanie dei Santi (Messale Romano Antico) - Regina Sanctorum omnium, intercede pro nobis!"

12 commenti -

1 – 12 di 12
Anonimo Anonimo ha detto...

Grazie Mic , qui siamo al Gloria :
https://www.youtube.com/watch?v=0WbtBiPyT4g

Sunday 1st November 2020: Feast of All Saints

Sacred Heart Church - Limerick - ICKSP

Impregna o Signore col Tuo Amore tutte le mie ossa !Amen

01 novembre, 2020 11:42

Anonimo Andro' a vederLa un dì.. ha detto...

Léctio libri Apocalýpsis beáti Ioánnis Apóstoli.
Apoc 7:2-12
In diébus illis: Ecce, ego Ioánnes vidi álterum Angelum ascendéntem ab ortu solis, habéntem signum Dei vivi: et clamávit voce magna quátuor Angelis, quibus datum est nocére terræ et mari, dicens: Nolíte nocére terræ et mari neque arbóribus, quoadúsque signémus servos Dei nostri in fróntibus eórum. Et audívi númerum signatórum, centum quadragínta quátuor mília signáti, ex omni tribu filiórum Israël, Ex tribu Iuda duódecim mília signáti. Ex tribu Ruben duódecim mília signáti. Ex tribu Gad duódecim mília signati. Ex tribu Aser duódecim mília signáti. Ex tribu Néphthali duódecim mília signáti. Ex tribu Manásse duódecim mília signáti. Ex tribu Símeon duódecim mília signáti. Ex tribu Levi duódecim mília signáti. Ex tribu Issachar duódecim mília signati. Ex tribu Zábulon duódecim mília signáti. Ex tribu Ioseph duódecim mília signati. Ex tribu Béniamin duódecim mília signáti. Post hæc vidi turbam magnam, quam dinumeráre nemo póterat, ex ómnibus géntibus et tríbubus et pópulis et linguis: stantes ante thronum et in conspéctu Agni, amícti stolis albis, et palmæ in mánibus eórum: et clamábant voce magna, dicéntes: Salus Deo nostro, qui sedet super thronum, et Agno. Et omnes Angeli stabant in circúitu throni et seniórum et quátuor animálium: et cecidérunt in conspéctu throni in fácies suas et adoravérunt Deum, dicéntes: Amen. Benedíctio et cláritas et sapiéntia et gratiárum áctio, honor et virtus et fortitúdo Deo nostro in sǽcula sæculórum. Amen.
R. Deo grátias.

01 novembre, 2020 11:50

Anonimo Anonimo ha detto...

I Santi, i veri ribelli

Da ormai quasi due anni e mezzo, per il quotidiano La Verità, curo «Settimana Santa», una piccola rubrica in uscita il lunedì con la quale, in poche battute, presento i santi non del giorno bensì, appunto, della settimana. Il che, se da un lato è un notevole sforzo di sintesi – passare, ogni volta, dai volumi della mia biblioteca a meno di dieci righe non è così semplice -, dall’altro si traduce, mi sono accorto, in un esercizio spirituale molto più che giornalistico. Ma sì, perché studiare o ripassare la vita dei santi equivale ad immergersi nel Vangelo vissuto in fondo, e a comprendere quanto larga può diventare l’esistenza di ognuno, nel momento in cui è vissuta con lo sguardo rivolto verso l’Alto.

Per questa ragione oggi assaporo la festa di Ognissanti come mai, per oltre 30 anni, avevo fatto prima, del tutto consapevole che loro, i santi, sono i veri ribelli. Nessuno più di un santo, infatti, rigetta la mentalità del mondo anteponendo la Verità al vantaggio, la Giustizia alla corruzione, la testimonianza dell’Eterno al godimento dell’effimero. Sono così estremi e pure estremisti, questi uomini e queste donne, che a volte appaiono oggettivamente fuori dal mondo, e – in un certo senso – è proprio così. Infatti essi obbediscono anzitutto al Signore e solo in subordine, come riflesso, a tutto il resto. Sono cioè nel mondo ma non appartengono in alcun modo ad esso, per dirla con la Lettera a Diogneto. Più che vissuti, dunque, sembrano come atterrati.

L’aspetto sconvolgente poi è che, con la loro esistenza sulle orme di Cristo, i santi non si limitano a dare una testimonianza fine a sé stessa, ma incoraggiano a fare altrettanto, a spendersi per le Cose di Lassù. Ribellione totale, dunque, rispetto a una mentalità mondana che ci sprona ad un costante e puramente materiale carpe diem. Come se tutto finisse subito, o stesse per finire a breve. Ebbene, grazie ai santi sappiamo che non solo esiste un’alternativa, ma che questa è la sola che realizza appieno la nostra vita; perché la affida a quel Dio che può, Lui solo, traghettarci in quell’eternità in assenza della quale tutto diviene evanescente e, in definitiva, assurdo e inutile. Preghiamoli, allora, perché come una nave altrimenti vagante nella notte, anche la nostra anima abbisogna di stelle splendenti.

Giuliano Guzzo

01 novembre, 2020 12:30

Anonimo Anonimo ha detto...

Le violente manifestazioni abortiste, le interruzioni delle messe, le chiese imbrattate, non sono riuscite a fiaccare gli animi della popolazione: la Polonia è ancora fieramente cattolica. Diversi giovani si stanno organizzando per presidiare e difendere le chiese in ogni città.
https://www.lifesitenews.com/news/exclusive-defender-of-polish-churches-describes-blasphemous-pro-abortion-attacks

01 novembre, 2020 13:22

Anonimo Anonimo ha detto...

Ognuno con una santità diversa, tutti modellati in Cristo.

01 novembre, 2020 13:26

Anonimo Anonimo ha detto...

"Nessuno più di un santo, infatti, rigetta la mentalità del mondo anteponendo la Verità al vantaggio, la Giustizia alla corruzione, la testimonianza dell’Eterno al godimento dell’effimero."

E' vero , una volta capìto di essere "in viaggio" non perdono tempo in distrazioni , tutti protesi a lasciarsi sospingere dal tiepido vento dello Spirito Santo per giungere quanto prima alla mèta .

01 novembre, 2020 13:55

Anonimo Viator ha detto...

Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate

A che serve dunque la nostra lode ai santi, a che il nostro tributo di gloria, a che questa stessa nostra solennità? Perché ad essi gli onori di questa stessa terra quando, secondo la promessa del Figlio, il Padre celeste li onora? A che dunque i nostri encomi per essi? I santi non hanno bisogno dei nostri onori e nulla viene a loro dal nostro culto. È chiaro che, quando ne veneriamo la memoria, facciamo i nostri interessi, non i loro.

Per parte mia devo confessare che, quando penso ai santi, mi sento ardere da grandi desideri.

Il primo desiderio, che la memoria dei santi o suscita o stimola maggiormente in noi, è quello di godere della loro tanto dolce compagnia e di meritare di essere concittadini e familiari degli spiriti beati, di trovarci insieme all'assemblea dei patriarchi, alle schiere dei profeti, al senato degli apostoli, agli eserciti numerosi dei martiri, alla comunità dei confessori, ai cori delle vergini, di essere insomma riuniti e felici nella comunione di tutti i santi.

Ci attende la primitiva comunità dei cristiani, e noi ce ne disinteresseremo? I santi desiderano di averci con loro e noi ce ne mostreremo indifferenti? I giusti ci aspettano, e noi non ce ne prenderemo cura? No, fratelli, destiamoci dalla nostra deplorevole apatia. Risorgiamo con Cristo, ricerchiamo le cose di lassù, quelle gustiamo. Sentiamo il desiderio di coloro che ci desiderano, affrettiamoci verso coloro che ci aspettano, anticipiamo con i voti dell'anima la condizione di coloro che ci attendono. Non soltanto dobbiamo desiderare la compagnia dei santi, ma anche di possederne la felicità.

Mentre dunque bramiamo di stare insieme a loro, stimoliamo nel nostro cuore l'aspirazione più intensa a condividerne la gloria. Questa bramosia non è certo disdicevole, perché una tale fame di gloria è tutt'altro che pericolosa.

Vi è un secondo desiderio che viene suscitato in noi dalla commemorazione dei santi, ed è quello che Cristo, nostra vita, si mostri anche a noi come a loro, e noi pure facciamo con lui la nostra apparizione nella gloria. Frattanto il nostro capo si presenta a noi non come è ora in cielo, ma nella forma che ha voluto assumere per noi qui in terra. Lo vediamo quindi non coronato di gloria, ma circondato dalle spine dei nostri peccati.

Si vergogni perciò ogni membro di far sfoggio di ricercatezza sotto un capo coronato di spine. Comprenda che le sue eleganze non gli fanno onore, ma lo espongono al ridicolo.

Giungerà il momento della venuta di Cristo, quando non si annunzierà più la sua morte. Allora sapremo che anche noi siamo morti e che la nostra vita è nascosta con lui in Dio.

Allora Cristo apparirà come capo glorioso e con lui brilleranno le membra glorificate. Allora trasformerà il nostro corpo umiliato, rendendolo simile alla gloria del capo, che è lui stesso.

Nutriamo dunque liberamente la brama della gloria. Ne abbiamo ogni diritto. Ma perché la speranza di una felicità così incomparabile abbia a diventare realtà, ci è necessario il soccorso dei santi. Sollecitiamolo premurosamente. Così, per loro intercessione, arriveremo là dove da soli non potremmo mai pensare di giungere.

01 novembre, 2020 18:23

Anonimo Anonimo ha detto...

I pastori sono pronti a chiudere le chiese e negare il culto a Dio!
[ (...) Gesù rispettò sempre le autorità. Lo tentarono con la moneta del tributo, per poterlo accusare. La sua risposta fu: “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. Allo stato va pagato il tributo (le tasse); ma a Dio va dato il cuore e il culto, perché Lui solo dà la vita. Questa semplice verità evangelica oggi è oscurata: a causa della pandemia, i Pastori sono pronti a chiudere le chiese e negare il culto a Dio.
E quando non chiudono, rendono sempre più culto a Cesare che a Dio. Infatti, non osano togliersi la maschera neanche davanti a Dio
(...) ]
https://www.informazionecattolica.it/2020/10/18/i-pastori-sono-pronti-a-chiudere-le-chiese-e-negare-il-culto-a-dio/

01 novembre, 2020 18:31

Anonimo Anonimo ha detto...

Perdonate..sembra quasi che l'invochiate !
Non forniamogli l'idea .

01 novembre, 2020 20:37

Anonimo Incisivo come un rasoio affilato . ha detto...

Amanti di Dio, operosi nell'intercessione
https://www.youtube.com/watch?v=-r0OwpS9lc0&feature=emb_logo
Omelia di don Alberto Secci nella Festa di Tutti i Santi in rito tradizionale.
Vocogno, Domenica 1 Novembre 2020.

Omelìa dirompente come una bomba incendiaria .
Richiamo alla serieta'e alla responsabilita'come lo furono (e sono) i santi.
"La Fede non e'un gioco una passeggiata turistica "

01 novembre, 2020 21:34

Anonimo Anonimo ha detto...


I pastori sono pronti a chiudere le chiese...

Nella Repubblica d'Irlanda, per esempio, il governo le ha già chiuse di nuovo, assieme a tutti i locali pubblici, sino ai primi di dicembre. I locali pubblci possono solo vendere cibo da asporto (takeaway). Le autorità ecclesiastiche irlandesi hanno ottenuto un incontro con il premier per cercare di ottenere modifiche al provvedimento ma non hanno ottenuto nulla.
Forse se i vescovi irlandesi prendessero il coraggio a due mani e dichiarassero pubblicamente che, se il governo abrogasse certe leggi infami che permettono l'aborto libero e il matrimonio tra omosessuali, forse Dio onnipotente allenterebbe la stretta provocata dalla pandemia?
Insomma, che occorrerebbe non offendere Dio con leggi immorali e inoltre invocare il suo aiuto nella presente distretta, per poterne uscire?
Per il momento, non c'è da aspettarsi uscite del genere. La reazione sarebbe violenta.
In Italia, il vescovo che aveva coraggiosamente attaccato il governo attuale per la sua
diciamo politica ecclesiastico, pochi giorni dopo si è dimesso andando a vivere in un monastero.
Ma in questo momento, la trappa è forse la soluzione, o il silenzio?

01 novembre, 2020 22:36

Anonimo Fiat ! ha detto...

Maurice Duruflé - Requiem, Op. 9
https://www.youtube.com/watch?v=XRzPi0CA1rg

Donaci Signore di renderTi quell'anima che ci hai donato candida e lucente come quando l'abbiamo avuta in sorte. Amen

02 novembre, 2020 10:10

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