Genova

Giuseppe Conte: “Vergogna per l’Italia astenuta all’Onu sulla tregua a Gaza”

Il tavolo del convegno, Giuseppe Conte in videocollegamento 

Il tavolo del convegno, Giuseppe Conte in videocollegamento 

 (leoni)

Il leader M5S ha aperto a Genova il convegno che mette allo stesso tavolo israeliani e palestinesi sul tema della pace. ha ribadito la condanna per “l’attacco terroristico del 7 ottobre” ma va anche sanzionato “il governo israeliano per la carneficina a Gaza”

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"Ci deve essere una condanna netta dell'atroce attacco terroristico del 7 ottobre in Israele e invito i giovani a non ascoltare chi mette in dubbio la necessaria condanna di una violenza così crudele ed esibita, ma con altrettanta fermezza dico che è vergognoso che l'Europa e tutto il mondo non sanzionino il governo israeliano per la carneficina che si sta compiendo a Gaza": il leader M5s ed ex presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha aperto così il convegno di oggi a Genova "Dall'Europa a Genova: percorsi di pace, per sostenere i valori di rispetto e convivenza tra i popoli" organizzato dall'europarlamentare pentastellata Tiziana Beghin, che è riuscita a fare sedere allo stesso tavolo, a Palazzo Ducale, medici avvocati attivisti israeliani e palestinesi, proprio perché la platea è esclusivamente composta dagli studenti delle scuole superiori, in presenza e in collegamento.

"È vergognoso che il nostro Governo abbia ancora fatto dei distinguo e non abbia votato la risoluzione Onu che voleva semplicemente sancire una tregua umanitaria nella striscia di Gaza", ha detto il premier dei Cinque Stelle.

E Conte attacca Meloni: "La strategia militare del governo israeliano viola il diritto internazionale, lo dimostra l'uccisione dei tre ostaggi israeliani da parte dello stesso esercitò- dice Conte - ed è vergognoso che il governo italiano fare distinguo rispetto alla risoluzione che voleva imporre una tregua".

Giuseppe Conte a Genova: "Coraggioso chi di fronte a un conflitto armato non perde la speranza di un dialogo di pace"

Conte invoca la pace anche per la guerra russo-ucraina: "Nelle nostre democrazie le opinioni pubbliche contano - premette - e c'è una opinione pubblica che non comprende più invii militari così protratti nel tempo. L'unica strada adesso è il negoziato di pace".

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