Milano

(ansa)

Coronavirus in Lombardia, morto un uomo di 62 anni, aveva altre patologie. Da oggi scuole chiuse. Treni fermi per controlli a Casalpusterlengo

Sesto caso mortale in Lombardia. L'assessore Gallera: "Metà dei contagiati sono a casa perché asintomatici". Firmate le misure di contenimento del virus dal governatore, bar e locali chiusi dalle 18 alle 6. La situazione negli ospedali lombardi

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Sono sei le vittime in Lombardia per il coronavirus e si tratta di persone che avevano già un quadro clinico grave. Un uomo di 62 anni  (e non una donna come si era appreso in precedenza) con gravi patologie pregresse è morto in serata a Como, era di Castiglione D'Adda. Questa mattina è deceduto un uomo di 80 anni sempre di Castiglione d'Adda, arrivato al Pronto soccorso giovedì scorso in seguito a un infarto: l'uomo, che aveva una polmonite, è stato sottoposto al tampone, risultato positivo, e ricoverato al Sacco di Milano, dove è morto oggi. Decessi che si aggiungono a quello dell'88enne nato a Caselle Landi, nel Lodigiano, ma che da sempre vive a Codogno. Sempre questa mattina è morto un uomo di 84 anni, ricoverato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Aveva già patologie pregresse. E dalle 13.30 la circolazione dei treni sulla linea tradizionale fra Piacenza e Lodi è sospesa per controlli sanitari alla stazione di Casalpusterlengo, una di quelle chiuse perché all'interno della zona rossa di contenimento del Coronavirus. Si tratta della linea su cui è deviata anche l'alta velocità dopo il deragliamento di un treno a Ospedaletto lodigiano. E'  in corso la riprogrammazione dei servizi di trasporto. I treni a media e lunga percorrenza della linea AV Torino – Milano – Roma - Salerno subiranno cancellazioni o deviazioni di percorso via Verona/Padova, con un allungamento medio dei tempi di viaggio di 90 minuti. Per i treni regionali sulla linea Milano – Bologna e Bologna – Poggio Rusco possibili cancellazioni e limitazioni. Attivati servizi sostitutivi con autobus fra Lodi e Piacenza e fra Bologna e Poggio Rusco. Maggiori informazioni sulla circolazione sui canali e siti web delle imprese ferroviarie.
 
Rimane interrotta la linea AV Milano – Bologna in attesa del ripristino dell’infrastruttura dopo l’incidente del 6 febbraio.

Il governatore Attilio Fontana spiega: "La corsa che si è verificata già ieri nei supermercati in Lombardia per riempire i carrelli di generi di prima necessità non ha senso. I rifornimenti sono assicurati. Il consiglio è di cercare di fare la vita di tutti i giorni, adottando sì delle precauzioni, ma senza farsi prendere dal panico". C'è una zona rossa che copre i dieci Comuni - Codogno, Castiglione d'Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano - dove già da sabato per l'emergenza coronavirus è stato disposto dal Consiglio dei ministri il divieto di entrare e di uscire per le 50 mila persone che vi abitano. E una zona gialla che comprende tutto il resto della Lombardia, e nella quale da ieri sera, da quando il documento è stato firmato, valgono alcune misure straordinarie. Quali la chiusura delle 5.500 scuole di ogni ordine e grado che sono nella regione, dei nidi, dei cinema e dei musei. Lo stop alle messe e agli eventi sportivi. E all'happy hour milanese: da oggi niente aperitivo, i bar chiuderanno (in città e in tutta la Lombardia) alle 18 e riapriranno alle 6 del mattino, così come i locali notturni "e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento". Obiettivo, evitare assembramenti. E fermare il contagio.

Sala sul coronavirus: "Regole non si discutono, comportiamoci come società matura"

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Uffici, bar, chiese, teatri: cosa chiude per coronavirus in Lombardia

L'avanzare del nuovo coronavirus rivoluziona la vita in Lombardia: ieri sera sono arrivate le nuove disposizioni, firmate dal governatore Attilio Fontana e dal ministro della Salute Roberto Speranza. Norme abbastanza rigide, che si sommano a quelle che già da due giorni valgono per la zona rossa della Bassa lodigiana, nelle quali i residenti sono stati invitati a restare in casa. E da dove non possono allontanarsi, visti i varchi della zona ormai presidiati dalle forze dell'ordine. Le regole emanate in serata, allora, disegnano una Milano che già da ieri (in attesa delle disposizioni ufficiali) è apparsa più lenta. L'immagine più eclatante, allora, è quella del Duomo chiuso (ma non lo spazio della preghiera), con i turisti che di domenica di solito affollano le terrazze e le navate messi alla porta. Cancellate tutte le funzioni, il vescovo Mario Delpini invoca "la benedizione di Dio su coloro che sono malati o isolati" e dispone che possano essere celebrati unicamente funerali e matrimoni alla "presenza dei soli parenti stretti". Una misura mai presa prima e che rende bene l'idea della settimana che la città che corre il doppio del resto d'Italia si appresta a vivere, con buona parte dei luoghi di ritrovo chiusi fino a data da vedere: chiude la Scala, le sfilate avvengono al chiuso, da oggi è possibile che si svuotino gli uffici di aziende e società, che invitano i dipendenti al telelavoro. Tutti i bar e i pub saranno chiusi dalle 18. Il provvedimento non riguarda i ristoranti poiché in questi gli avventori, seduti a tavoli distinti gli uni dagli altri, stanno meno vicini. E, quindi, hanno meno possibilità di eventuali contagi. "Chiedo questo sacrificio - ha detto il governatore Fontana su Facebook, rivolgendosi ai cittadini lombardi - . So che sarà per voi difficile, ma dovete avere pazienza, sopportare queste rinunce che servono per la vostra sicurezza e degli altri".

Le disposizioni della Regione sul coronavirus

Per ora la deadline dell'ordinanza varata da governo e Palazzo Lombardia è lunedì 2 marzo, ma la possibilità che il provvedimento venga esteso per un'altra settimana, per un totale di 14 giorni, non è esclusa. Nel provvedimento si sospendono anche i concorsi pubblici e le fiere, le gite scolastiche che gli studenti lombardi - 1,2 milioni di bambini e ragazzi - si apprestavano a fare, sia in Italia sia all'estero. Restano aperti i negozi, ma con alcune eccezioni: il prossimo weekend, allora, nei centri commerciali si potrà fare la spesa solo nei supermercati. Ma non nei negozi che li circondano, che dovranno tenere la saracinesca abbassata. Stesso discorso per i mercati, chiusi sabato e domenica.


Coronavirus, dilaga la psicosi a Milano: gli scaffali vuoti dei supermercati

Coronavirus, tavolo permanente in Comune. Sanificati i mezzi Atm

Che Milano fosse pronta a fermarsi, per la prima volta dal Dopoguerra, era emerso già al mattino. Quando il sindaco Beppe Sala e il prefetto Renato Saccone si sono incontrati in prefettura, con i vertici delle forze dell'ordine, e hanno annunciato ancora prima che arrivasse l'ordinanza di aver deciso " a scopo prudenziale " la chiusura delle scuole, che in città e provincia contano circa 400 mila alunni e studenti. " Ho sentito anche gli altri sindaci dell'hinterland e sono d'accordo con me", ha spiegato Sala, che ha anche insediato un tavolo permanente a Palazzo Marino, con tutti gli assessori e una trentina di direttori di settore convocati in pianta stabile per seguire l'emergenza. Attivi i mezzi Atm: nelle stazioni, sui tram, nei convogli della metropolitana e nei bus è però prevista da oggi una "sanificazione straordinaria". Ogni giorno, saranno bonificati tutti i mezzi circolanti, i tornelli, gli appoggi e le aree aperte al pubblico, nonché i posti di guida del personale.
 

Coronavirus in Lombardia, la situazione in evoluzione

Il conteggio nel pomeriggio è arrivato a 172 casi positivi e cinque persone - tutte anziane e con seri problemi di salute pregressi - morte. Con una terza persona deceduta a Bergamo, e una seconda, Angela, 68 anni, da giorni ricoverata all'ospedale di Crema, nel reparto di oncologia. Sono 7 i ricoverati risultati positivi al test da coronavirus all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: si tratta di quattro bergamaschi e una famiglia con padre, madre e figlio trasferita da Trento dove è stata riscontrata la positività. I tre sono residenti a Soresina, in provincia di Cremona. Il Covid- 19, per ora, sembra continuare a diffondersi, visto il numero di contagi che aumenta di ora in ora: a ieri sera, i tamponi fatti e processati (con analisi complete) erano quasi mille, un numero destinato a salire. I tecnici lavorano senza sosta, per fotografare la mappa dei contagi: al momento, la maggior parte sembra riconducibile al focolaio nella Bassa lodigiana, che potrebbe essere iniziato - visto che i test sierologici sul manager di Castiglione che lavora a Fiorenzuola d'Arda inizialmente identificato come caso " zero" sono risultati negativi - da due pazienti. Ovvero, l'anziana di Casalpusterlengo deceduta il 20 febbraio scorso e dopo la morte sottoposta al test, risultato positivo. Oppure il paziente di Castiglione d'Adda, figlio del proprietario del bar frequentato dai tre pensionati ammalatisi, e amico del 38enne finito in Terapia intensiva a Codogno il 19 febbraio scorso. Da capire però, sia per la donna deceduta sia per il giovane di Castiglione, come a loro volta potrebbero essere contagiati.

Coronavirus, rinviato il processo Ruby Ter a Milano

Le parti del processo Ruby Ter hanno chiesto di rinviare l'udienza in ottemperanza all'ordinanza emanata dalla Corte d'appello che chiede di limitare la presenza dei difensori. Essendo un'aula molto affollata per il numero di indagati i pm hanno chiesto di rinviare per cause forze maggiori. Inoltre i testimoni erano stati avvisati preventivamente di non venire. La Corte ha quindi rinviato per la mancata presenza dei testimoni.


Primo caso di coronavirus a Lodi, il sindaco di Maleo in attesa del tampone

Primo caso di coronavirus anche a Lodi. Un dipendente dell'agenzia Esatri di corso Umberto, l'ufficio riscossione dell'Agenzia delle entrate, che da dieci di giorni era a casa ammalato, è risultato positivo. Le Entrate informano che l'ufficio è stato chiuso, senza specificare il perché, così come quello di Codogno, questo perché nella zona rossa. Il dipendente è addetto degli sportelli aperti al pubblico, ma il tampone è stato esteso solo a 27 suoi colleghi che lo effettueranno nei prossimi giorni. Non sono ancora state rese note le cause del contagio. Ieri sera la sindaca Sara Casanova non aveva ancora conferme ufficiali della situazione. Il Comune aveva comunque deciso, ancor prima dell'ordinanza regionale, il blocco di scuole, musei e punti di incontro pubblici. Chiusi anche la piscina e il mercato ambulante quadrisettimanale. Oggi potrebbero essere prese misure più drastiche. Nel Lodigiano il virus continua a serpeggiare. Ieri ha tenuto banco il caso del 71enne che sabato si è presentato all'ospedale di Vizzolo Predabissi ( Milano) lamentando stanchezza e dolore alle ossa. Visitato in pronto soccorso è stato spostato in Medicina. Qui, viste alcune radiografie, gli è stato fatto il test, risultato positivo. È stato trasferito d'urgenza al Policlinico di Pavia, e a Vizzolo, 300 posti letto, è scattata l'emergenza: si è rischiato un caso Codogno, 20 fra medici e infermieri sono stati messi in quarantena, andando ad aggravare il deficit del personale. Anche qui "abbiamo ridotto gli interventi chirurgici programmati - spiega il direttore sanitario Stefano Schieppati - , le visite e le attività in alcuni reparti". Per una giornata un piccolo giallo: il paziente contagiato era dato residente a Mediglia, dove il sindaco Paolo Bianchi aveva bloccato le messe e passato la nottata a studiare le misure necessarie. A mezzogiorno la soluzione: il 71enne si era presentato in ospedale con un documento vecchio: da un anno abitava con la moglie (ora in quarantena in attesa del tampone) in un palazzina a due piani occupata da sei famiglie a due passi dal municipio di Galgagnano, 1.200 abitanti, nel Lodigiano: "Ho avvisato la prefettura - spiegava la sindaca Benedetta Pavesi - aspetto indicazioni". In casa del paziente contagiato è stato trovato il referto di una visita fatta all'ospedale di Codogno, dove probabilmente aveva contratto il virus. Sospetti di nuovi contagi anche nella zona rossa. Come per il sindaco di Maleo in attesa di sottoporsi al tampone. " Un'infermiera dell'ospedale di Codogno che era stata con me a una riunione per il Pedibus di Maleo mi ha telefonato e detto che aveva fatto il tampone ed era positiva - racconta Dante Sguazzi - e quindi anche tutti noi abbiamo dovuto fermarci e isolarci. Non aveva sintomi ma si è fatta controllare per sicurezza".
 

Coronavirus, la situazione negli ospedali in Lombardia

Un quadro di incertezza, insomma. Anche sul fronte dei numeri, in continua evoluzione. A ieri sera, allora, i casi confermati in provincia di Milano erano tre: il 78 enne di Sesto San Giovanni ricoverato da diversi giorni al San Raffaele, il 71 enne di Mediglia ricoverato prima a Vizzolo Predabissi e poi trasferito al San Matteo di Pavia. E il terzo caso, il primo a Milano città, diagnosticato ieri in serata, di un medico del Policlinico: docente universitario, non lavora in pronto soccorso ed è stato in contatto nelle ultime settimane soprattutto con colleghi medici, specializzandi ( due sarebbero in quarantena a casa) e infermieri. Per questo, stamattina in via Sforza è prevista una raffica di tamponi per individuare eventuali nuovi contagi da ricollegare al medico, che nelle ultime settimane aveva viaggiato più volte all'estero e ora è ricoverato al Sacco. Le sue condizioni non sarebbero gravi. Fuori Milano, i casi toccano quasi tutte le province: a Bergamo a ieri sera erano tre, nella provincia di Cremona 16, in quella di Lodi - epicentro del virus con dieci comuni - 63. Uno, per ora, il caso confermato a Monza, e un altro Sondrio, un diciassettenne che va a scuola a Codogno e lì vive in un convitto con altri studenti: anche in questo caso, sono in corso le analisi per ricostruire i suoi contatti. Buona parte dei pazienti, comunque, è in buone condizioni: la metà è in cura a casa, monitorato dalle autorità sanitarie. E dei 53 ricoverati, solo 17 sono in terapia intensiva poiché gravi. La situazione sta mettendo a durissima prova gli ospedali lombardi, alla ricerca spasmodica di mascherine e presidi per proteggere i sanitari. E di respiratori e macchinari per l'Ecmo necessari qualora i pazienti dovessero peggiorare. Nell'ospedale di Soresina, così, sono state sospese le attività di piccola chirurgia, il consultorio, il reparto di Neuropsichiatrica infantile e il punto prelievi. Al San Raffaele sono state bloccate le visite a chi è ricoverato in Terapia intensiva e neurochirurgia, e si stanno rivedendo anche gli interventi e gli esami programmati e non urgenti. Per fare il punto sulla situazione oggi è previsto un incontro in Regione con i sindacati confederali: dopo i primi giorni di emergenza, soprattutto nelle zone vicine all'epicentro del focolaio - all'ospedale di Codogno cinque infermieri hanno fatto un turno ininterrotto di quasi due giorni, per la carenza di organico ma anche per via del rischio di contagio che ha necessitato degli esami per loro - l'orientamento è quello di spostare medici e infermieri nei reparti più in difficoltà durante questa fase. Così non ci sarebbero problemi di organici e turnazioni.