Bologna

Coronavirus: 26 contagiati in Emilia Romagna. Accertamenti su un riminese tornato dalla Romania risultato positivo

(eikon)
L'aggiornamento sui casi. L'assessore Venturi sul ricoverato a Rimini: "Tendo a escludere un nuovo focolaio in Romagna". Già più di 11mila chiamate al numero verde della Regione: 800 033 033. Bonaccini: "Requisire guanti e mascherine". Sono di Piacenza i due contagiati a Tenerife
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BOLOGNA - Sette nuovi casi - registrati al 25 febbraio - di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, che portano a quota 26 il numero dei contagiati sul territorio regionale. Tra questi anche un ristoratore 71enne di Rimini rientrato da poco dalla Romania. Due casi invece, entrambi riconducibili al focolaio lombardo, riguardano cittadini di Parma e sono stati rilevati nel laboratorio dell’Università; uno ha trascorso periodi di permanenza a Codogno, manifestava sintomi lievi ed è in isolamento a domicilio; l’altro, che aveva avuto contatti con la zona rossa del Lodigiano, è ricoverato all’ospedale di Parma, reparto Malattie Infettive.


Poi ci sono poi i due casi rilevati dal Crrem, il Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Il primo riguarda un’operatrice sanitaria dell’ospedale di Piacenza, in isolamento a domicilio; il secondo è la persona di Rimini, di 71 anni, ricoverata in ospedale, di ritorno da un viaggio. Su quest’ultima situazione sono in corso approfondimenti sul piano epidemiologico: si tratta infatti di un caso anomalo non collegabile con i focolai lombardi. Il paziente, che ha viaggiato e avuto tanti contatti negli ultimi 15 giorni, è rientrato il 22 febbraio: manifestava sintomi come tosse e febbre già da tre-quattro giorni e si è presentato al pronto soccorso.

"Ha avuto tantissimi contatti ed è stato in molti luoghi", ha detto l'assessore regionale alla salute dell'Emilia-Romagna Sergio Venturi. "Il caso ci scombussola un po'", ha aggiunto. Il paziente è stato trasportato in sicurezza dall'ospedale di Cattolica all'Infermi di Rimini dove si trova ora nel reparto malattie infettive. "Tendo a escludere che sia un nuovo focolaio romagnolo ma non tralasciamo alcuna ipotesi", ha poi rimarcato Venturi.

I tre casi resi noti a fine giornata riguardano due modenesi, parenti del soggetto già risultato positivo, che ora si trovano in terapia intensiva; e una persona a Piacenza: ancora da definire sul piano epidemiologico la sua situazione.

Complessivamente quindi, in Emilia-Romagna, i casi di positività salgono a 26: 18 a Piacenza, 4 a Parma, 3 a Modena e 1 a Rimini. "Non è peggiorato nessuno", ha precisato l'assessore.

Intanto è attivo il numero verde della Regione: 800 033 033. Attivato da oggi sono già arrivate 11.200 chiamate, mentre il comando provinciale dei carabinieri riferisce di aver ricevuto 2000 telefonate dai cittadini, nella sola giornata di ieri, su come comportarsi in relazione al virus.

Intanto i
l presidente della Regione Stefano Bonaccini ha annunciato, d'intesa con i presidenti Zaia e Fontana, la richiesta del "blocco delle esportazioni dei dispositivi di protezione individuale prodotti dalle aziende italiane e la requisizione di questo materiale". Una misura necessaria, spiega, per "evitare che fra pochi giorni ci si trovi nella situazione in cui non si trovino mascherine, tute, guanti, cuffie e i dispositivi necessari, soprattutto nelle Regioni più colpite". Si tratta di "materiale che serve in particolare agli operatori sanitari, che stanno facendo un lavoro straordinario. Tema che ho posto al presidente del Consiglio, Conte, che ci ha rassicurati sul fatto che si troverà immediatamente una soluzione positiva su questo", aggiunge Bonaccini.

Nel reparto di malattie infettive dell'ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, punto di riferimento provinciale, sino ad ora sono stati esaminati, in isolamento, sei casi sospetti, tutti risultati negativi. Si tratta di quattro italiani e due cinesi, tre residenti nel forlivese e altrettanti nel cesenate. Dopo l'esito dei controlli sono stati tutti dimessi.


L'assessore Venturi: "Mi aspetto almeno quattro nuovi casi al giorno"

Oggi pomeriggio Venturi ha fatto il punto: "Mi aspetto nei prossimi giorni almeno quattro nuovi casi al giorno, in tal caso sarà un dato positivo e vorrà dire che la situazione sarà sotto controllo. Stiamo lavorando al massimo per contenere l'infezione, di sicuro la chiusura della zona rossa nel lodigiano ci ha dato una grande mano". Sarà lui a gestire l'emergenza sino al 4 marzo. L'insediamento della nuova giunta infatti è slittato in conseguenza al rinvio della seduta d'insediamento della nuova assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna che sarà mercoledì prossimo.  La decisione è stata assunta dalla presidente uscente Simonetta Saliera, ricordando che il regolamento interno dell'assemblea "dispone la pubblicità delle sedute assembleari". Dunque, la seduta non poteva essere fatta a porte chiuse come annunciato inizialmente.

Tra le persone al momento positive al coronavirus in Emilia-Romagna "nessuno è peggiorato" in questi giorni. "Tre o quattro pazienti sono in terapia intensiva, ma la metà è in isolamento a casa propria" precisa Venturi. Rispetto a ieri, aggiunge Venturi, "abbiamo avuto un incremento di soltanto quattro casi. Poteva essere di più, invece è una progressione molto ridotta".

Fake news: prime denunce

L'Ausl di Modena ha già presentato alla polizia postale le prime denunce sulle fake news circolate in questi giorni sul coronavirus. E farà altrettanto l'Ausl di Reggio Emilia; il direttore Fausto Nicolini smentisce categoricamente una notizia apparsa sul televideo Rai che parlava di tre casi positivi a Reggio.
 

Tenerife, sono di Piacenza i due contagiati

Sono di Piacenza il medico e la moglie che sono risultati positivi al Coronavirus a Tenerife. Erano alloggiati in un hotel ad Adeje, nel sud di Tenerife. Il medico ieri era andato spontaneamente in una clinica privata perché aveva la febbre: dopo il primo test risultato positivo è stato trasferito all'ospedale Nuestra Señora de Candelaria. Oggi è arrivata anche la positività al contagio della moglie, mentre il fratello e la cognata che erano in vacanza con loro non sarebbero stati contagiati.