Cronaca

(ansa)

Stretta del governo, Lombardia e 14 province in isolamento. Conte: "Cambiare lo stile di vita". Speranza: "Pugno duro contro gli irresponsabili"

Un nuovo provvedimento del governo stabilisce una zona "arancione" con misure più rigorose. Spostamenti bloccati, permessi solo in caso di emergenza. "Sospensione" su tutto il territorio nazionale per cinema, teatri, musei, sale da gioco e Bingo. Nelle zone blindate, invece, stop anche a palestre, piscine, centri benessere e stazioni sciistiche. Centri commerciali aperti solo dal lunedì al venerdì. Governatori critici

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Definite le nuove misure nazionali di contenimento dell'emergenza coronavirus. Nell'articolo 1 del nuovo decreto del governo, fimato alle 3.20 di questa notte e pubblicato oggi alle 13 in Gazzetta ufficiale, compare il divieto di ingresso e di uscita dalla Lombardia e da altre 14 province, e l'estensione delle zone controllate a Piemonte ed Emilia-Romagna. Nel dettaglio, le province diventate "zona arancione" sono le seguenti: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Vercelli, Novara, Verbano Cusio Ossola e Alessandria. Tutte le nuove disposizioni sono valide dall'8 marzo fino al 3 aprile.

Coronavirus, Conte: " Misure rigorose per 14 province. Non possiamo permetterci forme di aggregazione"

Erano passate da poco le 2 di notte, quando il presidente del Consiglio Conte ha tenuto una conferenza stampa, indispensabile dopo una lunga giornata piena di dubbi generati dalla diffusione di una bozza del decreto del governo. "È necessario chiarire quel che è successo, una cosa inaccettabile: un decreto del presidente del Consiglio, che stavamo formando a livello di governo per regolamentare le nuove misure che entrano in vigore subito, lo abbiamo letto su tutti i giornali. Ne va della correttezza dell'operato del governo e della sicurezza degli italiani. Questa pubblicazione ha creato incertezza, insicurezza, confusione e non lo possiamo accettare".
Conte ha spiegato di aver raccolto sino alle 19 le indicazioni e i pareri dei ministri competenti e presidenti di regioni, ma l'iter non era completato". "Adesso il decreto del presidente del Consiglio è stato elaborato nella sua versione definitiva: sono pervenute le osservazioni delle regioni e tra qualche ora sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale e sarà vigente". "Sarà consentito il rientro al proprio domicilio", ha sottolineato, "ma non possiamo più permetterci nelle aree previste dal decreto forme di aggregazione". "D'ora in poi chi avrà febbre da più di 37,5 gradi centigradi e infezioni respiratorie è fortemente raccomandato di restar presso proprio domicilio, a prescindere che siano positivi o no. Contattino il medico curante", ha spiegato Conte.
"Divieto assoluto di mobilità per chi sia stato in quarantena, dobbiamo limitare il contagio del virus e evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere. Con il nuovo decreto non ci sono più le zone rosse, i focolai stabiliti all'inizio. Non c'è più motivo di tenere le persone di Vò e del lodigiano in una zona rossa confinate. Sono state create zone più ampie". "Queste misure - ha continuato il premier - provocheranno disagio ma questo è il momento dell'auto-responsabilità, non del fare i furbi. Tutelare soprattutto la salute dei nostri nonni".

Coronavirus, Conte: "Sospesi in tutta Italia spettacoli in teatri e cinema, musei e luoghi culturali chiusi "

Sono sospese in tutta Italia, ha precisato Conte, manifestazioni, eventi, spettacoli di qualsiasi natura, compresi quelli cinematografici e teatrali, in qualsiasi luogo, pubblico o privato. E poi le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, con sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione. Sospesa l'apertura dei musei e degli altri istituti di cultura. "Le forze di polizia - ha poi sottolineato il premier - saranno legittimate a chiedere conto ai cittadini che si muovono sui territori interessati dalle nuove norme per il contenimento del Coronavirus: è un divieto non assoluto di muoversi ma la necessità di motivarlo sulla base di specifiche indicazioni. È insomma una ridotta mobilità".
In Lombardia e nelle 14 province interessate dal nuovo dpcm sul Coronavirus bar e ristoranti potranno stare aperti dalle 6 alle 18 purché garantiscano almeno un metro di distanza tra i clienti: la sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione; "Ci rendiamo conto che è molto severa ma non possiamo più consentire contagi".

Toti: "Usate la testa e il buonsenso, evitare ammassamenti"

Non pienamente soddisfatti i governatori di Lombardia ed Emilia Romagna. Attilio Fontana commenta: "La bozza del provvedimento del governo sembra andare nella direzione giusta ma non posso non evidenziare che sia a dir poco pasticciata". Più critico Stefano Bonaccini: "Ho chiesto al presidente Conte e al ministro Speranza, in una logica di leale collaborazione, di poter lavorare ancora alcune ore per addivenire alle soluzioni più coerenti e condivise". Il Veneto lo giudica "una misura sproporzionata" e chiede lo  stralcio delle "tre province di Padova Treviso e Venezia" dal decreto.  "Mi assumo la responsabilità politica di questo momento, ce la faremo" ha concluso Conte.
All'interno del medesimo decreto, gli articoli 2 e 3 riguardano le restrizioni valide nel resto d'Italia.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite di Mezz'ora in più ha chiarito: "Sono anche per avere un pugno duro rispetto ad atteggiamenti che non sono tollerabili. Per esempio persone che risultano positive che se ne vanno in giro. Io sono perché le istituzioni abbiamo un pugno molto duro".  E ha aggiunto: "Il virus non è uno scherzo, abbiamo bisogno di comportamenti corretti dappertutto".